Santuario dell’Annunziata
Nel 1278 il nobile chierese Enrico Gribaldi fondò un piccolo ospedale nei pressi di Porta Gialdo. Era detto “Ospedale dei Gribaldenghi”, ma veniva chiamato anche “dell’Annunziata”, forse perché nella chiesa che gli era annessa c’era un dipinto con quel soggetto. In epoca ignota l’ospedale venne trasferito nel quartiere Arene.
Negli anni Sessanta del Quattrocento, Enrico Rampart, sacerdote originario di Lovanio e canonico della Colleggiata di Santa Maria della Scala, che ne era stato nominato governatore, ricostruì sia l’ospedale che la cappella, e sull’altare di quest’ultima fece ridipingere l’episodio evangelico dell’Annunciazione.
Quando, verso la metà del secolo XVI, anche questo, come tutti gli altri piccoli ospedali chieresi, venne annesso a quello Maggiore, la cappella, e al suo interno l’immagine dell’Annunziata, continuarono ad essere oggetto della devozione popolare. Vi accaddero anche fatti prodigiosi. Uno, soprattutto, commosse la popolazione, fino al punto che se ne parlò anche nel Consiglio comunale: il 29 aprile 1651, un ragazzo muto dalla nascita riacquistò la parola pregando davanti all’immagine. La notizia del miracolo si diffuse dovunque, provocando un tale afflusso di pellegrini che si incominciò a sentire l’esigenza di una chiesa più grande.
Il nuovo Santuario fu costruito fra il 1651 e il 1655 per iniziativa del vescovo di Torino e del Capitolo dei Canonici di Santa Maria della Scala. Diede il suo appoggio anche la Madama Reale, Maria Cristina, la quale, oltre ad inviare un contributo in denaro, mise a disposizione il suo architetto di fiducia, il carmelitano scalzo padre Andrea Costaguta, che disegnò il progetto.
Fai scorrere il cursore sulla piantina e clicca sulle zone evidenziate per accedere alle informazioni
Altare Sinistro
Altare destro
Sacrestia
Altare Maggiore
Primo vano a sinistra dopo l'ingresso
bibliografia:
Chiri Pignocchino Elena, 2008, Affresco della SS. Annunziata nell’omonimo Santuario di Chieri (già antico Ospedale). Nuove ricerche storiche sul pittore, il maestro Gillio di Fiandra, e sui committenti, i nobili de Bullio, nelle carte del can. Rampart, in: Studi Piemontesi, dicembre 2008, vol. xxxvii, fasc. 2, Torino, pp. 437-444.
Cottino Aberto (a cura di), Aspetti della pittura del Seicento a Chieri, Chieri 1999.
Martini Aangelo S.J., 1951, Il Santuario dell’Annunziata in Chieri. 1651-1951, Chieri.
Mignozzetti Antonio, Artisti nel Santuario dell’Annunziata, in: m. a., Artisti per Chieri, Chieri 2016.
© Tutti i diritti riservati ©
Vietata la riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta