Chieri capitale del sitting volley per due giorni
di Redazione · 21 Gennaio 2015
Sitting volley sempre più di casa a Chieri. Il PalaMaddalene ha ospitato un corso federale che ha abilitato 20 nuovi tecnici all’insegnamento della pallavolo da seduti: fra di loro anche Valentina Soriani, allenatrice del Chieri ’76 Sitting Volley, e il suo braccio destro Gigliola Cerabona. Era il primo corso in assoluto tenuto in Piemonte da quando il sitting volley si è ufficialmente costituito in Italia, nel maggio 2013.
Il corso è stato tenuto da Luigi Bertini, coordinatore tecnico nazionale del settore Sitting Volley della Fipav. «L’obiettivo era formare gli allenatori da un punto di vista metodologico, didattico e tecnico, lavorando sulle specificità del sitting volley rispetto alla pallavolo tradizionale che già conoscono bene – spiega – Col corso di Chieri arriviamo a un centinaio di allenatori formati in un anno e mezzo. Si spera faranno anche da reclutatori perché il reclutamento degli atleti in questo momento è la cosa più difficile e importante, soprattutto in campo femminile. Un conto è portare il sitting volley nelle scuole, dove viene accolto benissimo ma resta come attività scolastico-formativa; un conto è sviluppare l’attività agonistica su cui lavora la federazione».
Presente a Chieri anche Benito Montesi, per tre decenni capo degli arbitri italiani, oggi responsabile del settore Sitting Volley della Fipav. «Al momento sono affiliate 344 società, che non sono poche, e a breve si dovrebbero superare i 1000 tesserati – sottolinea – In un paio di anni puntiamo a organizzare un campionato ad alti livelli per soli disabili. Andrà ad affiancare il campionato “open” che partirà senz’altro quest’anno, aperto anche ai normodotati, e con una formula poco dispendiosa per le società. E’ già stata organizzata la prima edizione dei campionati italiani, maschili e femminili: si terrà ad aprile. A fine febbraio in Sardegna ci sarà un torneo internazionale che porterà la nazionale italiana a confrontarsi col Brasile vicecampione del mondo e con la Croazia».
Insomma, un movimento in espansione e in crescita che lavora a 360°, di cui il Chieri ’76 è orgoglioso di far parte.