Moncalieri: “Politiche da infarto”, il M5S attacca su emodinamica all’ospedale
In un comunicato, il Movimento 5 Stelle prende posizione sul tema del reparto di emodinamica all’ospedale moncalierese, da tempo oggetto di forti polemiche, dopo la decisione della Giunta Cota di chiuderlo e i successivi passi indietro.
“Martedì 10 febbraio, presso la Sala del Consiglio Comunale di Moncalieri è andata in scena l’ennesima puntata della serie-farsa sul reparto di Emodinamica dell’Ospedale Santa Croce di Moncalieri.
Fu la giunta regionale Cota a presentare la prima proposta di chiusura nel 2013. Tutte le forze politiche di opposizione in regione protestarono con veemenza, tutti i politici locali protestarono per non fare chiudere un reparto d’eccellenza come l’emodinamica moncalierese. Tutti se ne presero i meriti, in realtà la retromarcia su quel progetto fu fatta dopo un parere tecnico del G.I.S.E. che mise in luce i dati ed i risultati di quel reparto, sconsigliandone fortemente la chiusura.
Dopo le elezioni regionali dello scorso anno, la regione è guidata da Chiamparino (PD) e l’assessore alla Sanità è Antonio Saitta, ex presidente della provincia di Torino. La proposta di revisione della rete ospedaliera proposta da questa giunta è forse ancora peggio di quella precedente e come l’altra, prevede il taglio del reparto di emodinamica di Moncalieri. Il territorio dell’ASL TO5 rimarrebbe quindi senza un reparto di quel tipo sul territorio e quei tipi di interventi saranno dirottati alla Città della Salute. Stavolta le proteste sono molto più lievi, almeno dalla maggior parte degli amministratori locali che ora si trovano a giustificare ciò che l’anno prima avevano pesantemente contestato. Tutto questo per difendere la sacralità del partito. Per quei pochi che hanno osato muovere critiche decise, è giunta fulminea la minaccia di Chiamparino per scongiurare i paventati ricorsi al TAR.
Il Movimento 5 Stelle Piemonte ha presentato ricorso al TAR contro la delibera regionale, proprio perché in palese contrasto con la Costituzione italiana ed il regolamento regionale che impongono il passaggio in Consiglio per le delibere di riordino dei servizi ospedalieri. Questa delibera invece è stata presentata come delibera di giunta, evitando così il passaggio in aula che presuppone la discussione della delibera stessa e quella di eventuali emendamenti. In pratica Chiamparino e Saitta hanno comodamente evitato la democrazia, imponendo le loro scelte al Consiglio Regionale e a tutti i piemontesi.
L’assessore ha iniziato una serie di incontri con i sindaci per spiegare le linee guida della delibera. Il 10 febbraio è toccato ai sindaci dei Comuni dell’ASL TO5. Saitta ha parlato per 50 minuti di fila, spiegando il piano con luoghi comuni, dati confusi ed imprecisi e mai nominando la città di Moncalieri ed il reparto di emodinamica. Ha parlato di qualità e di numeri e l’emodinamica di Moncalieri risponde ad entrambi i requisiti. Perché chiuderla allora? Però nessuno dei sindaci presenti (solo 22 su 40) lo fa presente. Il partito fa quadrato e nessuno si oppone o quasi, mentre sono molti di più coloro che incensano l’assessore con frasi mielose. A Moncalieri si è appena approvata all’unanimità una mozione che impegna il Consiglio a difendere il reparto di emodinamica, ma noi questa difesa non l’abbiamo vista. Difronte a queste barricate di cartone l’assessore ammette candidamente che il reparto verrà chiuso, ma scarica le colpe sul governo centrale che decide la linea, essendo il Piemonte una regione commissariata. Dopo qualche lieve mugugno dalla platea, Saitta decide allora di lasciare una speranza, affermando che forse il reparto lo chiudono tra 2 anni, ma fra 2 anni magari le situazioni saranno diverse e quindi si potrebbe cambiare la decisione.
Le parole di Saitta non ci hanno per nulla convinto. Ricordiamo all’assessore che molti di quei primariati che ha citato come uno degli sprechi della sanità sono stati di nomina politica, di quella politica di cui lo stesso Saitta è un degno rappresentante ed affidare la cura a chi ha causato il male a noi sembra decisamente assurdo. Decisamente triste vedere poco più della metà dei sindaci presenti, mentre sconcertante è stato notare come, di fronte ad una situazione di mancanza di fondi, alcuni sindaci intervengano per chiedere un ospedale nuovo. Chiaro che servirebbe, ma a fronte dei tagli presentati, chiedere un investimento del genere denota come qualcuno non riesca a comprendere la portata del problema. Un sindaco a 5 stelle non avrebbe esitato a ricorrere al TAR contro questo piano e a farsi sentire con argomenti decisi e puntuali in sede di confronto.