Archivio del Duomo, Tedesco: “Fondamentale far tornare Toffanello”

L’archivio del Duomo, il suo ‘storico’ responsabile Roberto Toffanello, le carte del commendator Caselle

Vincenzo Tedesco

Vincenzo Tedesco

ritirate dalla famiglia: su questo e su altro interviene Vincenzo Tedesco, responsabile dell’archivio storico del Comune di Chieri.

“Per rendere fruibile l’archivio del Duomo – dice Tedesco – c’è una sola soluzione: ripristinare la situazione al 31 dicembre 2013. Roberto Toffanello torna al suo posto e riprende il suo servizio alla comunità, come ha sempre fatto da molti anni. L’archivio riaccoglie le carte del commendator Caselle e tutto procede per il meglio. Con la persona giusta al posto giusto.”

In alternativa? Per rendere fruibile un archivio, niente di più logico che se ne occupi chi già gestisce l’archivio storico della Città, per evitare che questo patrimonio si disperda. O no? “Questo lo deciderà la famiglia Caselle, per quel che riguarda le carte di proprietà della famiglia. Ma, ripeto, questa è solo un’alternativa. La soluzione giusta è la prima.”

Ma Tedesco va oltre ed entra nei dettagli del problema. “Anzitutto – dice – la famiglia Caselle potrebbe decidere di lasciare il materiale all’Archivio Storico, ma solo in accordo con il Comune. A mio parere, ribadisco, le carte di Caselle torneranno in Duomo nell’Archivio Capitolare, quando la Curia e la Parrocchia capiranno che perdita di prestigio e di fiducia ha causato l’allontanamento di Roberto Toffanello, persona sommamente diligente e dedita alla salvaguardia del patrimonio artistico e documentario della Parrocchia del Duomo. Il “recupero” di Toffanello è il risarcimento di una palese ingiustizia, di una mossa azzardata e sbagliata. I fatti del Duomo di Chieri hanno avuto eco nazionale su un quotidiano qualche mese fa, il provvedimento di chiusura dell’Archivio Capitolare non storna, anzi esalta l’impressione di qualcosa di oscuro e mal gestito. Oltre cento cittadini di Chieri (alcuni anche di fuori) hanno scritto alcuni mesi fa alla Curia Arcivescovile di Torino (firmando con nome e cognome, a viso parto) per rivendicare l’importanza di tentare (almeno tentare!) il recupero di opere d’arte rimosse dal Duomo di Chieri e rimediare all’allontanamento di Roberto: a questa lettera la Curia purtroppo non ha dato risposta. Cento persone attendono un cenno di interesse, una segno di responsabilità. Due, quindi, le questioni:

1) recupero delle opere d’arte sparite dal Duomo, dalle chiese di San Guglielmo, San Filippo, SS. Annunziata delle Orfane. La Curia è parte attiva nella ricerca dei beni scomparsi del patrimonio del Duomo?

2) riapertura dell’archivio capitolare sotto la responsabilità di Roberto, eventualmente con una persona di affiancamento e rinforzo. La Curia e la Parrocchia intendono recuperare tale situazione di normalità?

Se vogliamo, la questione è più ampia: come aiutare la Chiesa cattolica nella gestione dei beni artistici e nella gestione degli archivi storici? Esistono certo norme specifiche, modi, persone, competenze professionali. Ma i professionisti (gli storici dell’arte, gli archivisti) possono agire solo nel caso di stanziamenti finanziari: ad esse si possono affiancare volontari, che suppliscono, con prudenza e buon senso (salvaguardare dalla polvere, fotografare i beni, chiuderli in appositi luoghi sicuri, redigere rapide liste, annotare, mostrare il materiale documentario senza slegarne i contesti…), alla mancanza di tali finanziamenti ed all’evidente impossibilità di provvedervi direttamente da parte dei parroci per occuparsi di tali cose. Ebbene, a Chieri che cosa abbiamo fatto? Abbiamo “fatto fuori” un laico che supportava utilmente la Parrocchia da ben 21 anni! Abbiamo fatto il contrario di quanto da anni si afferma! Si è detto che la Chiesa necessita dei laici a supporto delle attività pastorali del parroco, ma qui abbiamo sconfessato tale raccomandazione!!

Prima avevamo un archivio regolarmente presidiato, oggi si supplisce come si può, NON è la stessa cosa di prima, si è diminuita la capacità di quella struttura parrocchiale di diffondere idee, conoscenze, suscitare stimoli, fare cultura, fare delle buone proposte! Ci siamo indeboliti, siamo stati indeboliti!”