Contro il supermercato nell’ex mulino, raccolta firme con tutta l’opposizione

Rachele Sacco (Forza Italia)

Rachele Sacco (Forza Italia)

La raccolta firme per  spingere l’amministrazione a ricorrere contro il supermercato nell’ex mulino Berruto si farà, senza chiedere soldi alla gente per le spese legali. “Ci mancherebbe altro – dice Rachele Sacco, capogruppo di Forza Italia che ha promosso l’iniziativa – che i cittadini dovessero pagare per una cosa che proprio questa nuova amministrazione aveva promesso che non si sarebbe mai fatto.” La Sacco, al tempo assessore al commercio, ribadisce con forza: “Mi ero opposta al supermercato e avevo bloccato tutto. Ieri come oggi i commercianti sono alla canna del gas, qualche riflessione in più da parte dell’amministrazione ci deve pur essere. Un’opera del genere distruggerebbe il commercio in centro. Avevamo presentato, noi e gli altri gruppi di opposizione, a fine febbraio, una mozione, anche se ancora non si parlava di raccolta di firme. Sarà pure un intervento di riqualificazione, ma in questi termini non lo vedo adatto alla zona, neppure architettonicamente. Ripeto: i commercianti fanno una gran fatica, chiudono tanti negozi dappertutto, e ricordo che il piccolo commercio porta avanti l’economia. Aiutiamolo: non si può non fare la causa, il Pd ha fatto delle promesse ai cittadini e non le sta mantenendo. Non si può dare per scontato che la causa sarebbe persa perché l’interesse pubblico lì proprio non lo vedo.”

Una risposta

  1. Anna Paschero ha detto:

    La demagogia spicciola è un vizio della politica che fa danno alla comunità. Capisco l’esigenza di avere visibilità cavalcando battaglie che si annunciano già perse fin dall’inizio, ma a pagarne le conseguenze saranno sempre e comunque i cittadini,TUTTI, non soltanto i commercianti, che hanno ragione a sentirsi danneggiati dalla nuova struttura commerciale. Resistere con una azione legale contro la costruzione quando ci sono già sentenze che decretano la legittimità delle azioni del privato realizzatore, vuol dire esporre l’amministrazione a spese legali e di risarcimento di danni consistenti a danno di tutti i cittadini. Questo non è interesse pubblico.