Vendere ChieriFarma? Il sindaco: magari ci obbligherà la legge
Vendere ChieriFarma? Potrebbe essere un obbligo di legge, dunque inutile adesso fare polemiche. Il sindaco Claudio Martano, che di polemiche ha fatto il pieno a proposito del festival dei beni comuni, cerca di non aprire un altro fronte, che potrebbe stavolta anche essere interno alla maggioranza: non tutti sembrano infatti d’accordo, tra coloro che sostengono l’attuale giunta, a disfarsi di un a società che, ammanco di cassa degli ultimi tempi a parte, sembra funzionare bene. E fare anche qualche utile. “Si potrebbe – dice Martano – vendere la società in tutto o in parte, mantenendo noi una quota di controllo. Ma è possibile che la legge dello stato entri a gamba tesa sui comuni costringendoli a disfarsi delle società partecipate il cui oggetto non è strettamente istituzionale. Ora, credo sia difficile dire che la gestione delle farmacie è un compito istituzionale del comune, almeno del nostro che di farmacie ne ha tante, e private. Comunque, i nostri obiettivi sono chiari: prima risaniamo la società, mettendoci della liquidità e rendendola dunque appetibile per un eventuale compratore privato. Poi, si vedrà. E teniamo conto che i soldi messi dal bilancio comunale tornerebbero a casa nel caso la magistratura accertasse delle responsabilità a carico di qualcuno che ha gestito la società. Devo peraltro dire che la società che gestisce attualmente quattro farmacie (tre a Chieri e una a Villastellone) ha sempre fatto qualche utile, anche se il quadro generale di tutte le farmacie negli ultimi anni è peggiorato a livello nazionale. Diciamo che un compratore ci sarebbe praticamente già: FederFarma ha comprato le farmacie comunali di Torino e fa acquisti simili in tutta Italia”