Il Museo del Tessile all’Imbiancheria (dove non si può fare altro…)
Alla fine, sarà come si era pensato all’inizio: e cioè, all’Imbiancheria si trasferirà il Museo del Tessile. Sembra questo l’intento del Comune, ma soprattutto, come dice Agostino Gay, presidente della Compagnia della Chiocciola e memoria storica dell’Imbiancheria e di tutte le sue storiche vicissitudini, “per l’Imbiancheria non ci sono altre soluzioni possibili”.
Gay ricostruisce in sintesi anni di storia, sofferta e discussa. “Quando la mia Giunta decise di recuperare l’Imbiancheria, che sembrava destinata ad essere abbattuta, attivammo il Politecnico per un progetto di alto valore culturale che ci procurò anche un importante finanziamento europeo. Ma sorse un problema: l’edificio si scoprì piantato su un vero acquitrino e per risanare le falde si sarebbero spesi molti più soldi di quelli che avevamo per il recupero. Quindi il progetto originario fu ‘tagliato’, niente magazzino seminterrato. Questo provocò in Brunetti, presidente della Fondazione del Tessile e ‘padre’ del museo, una insuperabile resistenza ad accettare l’Imbiancheria ridimensionata come sede del ‘suo’ museo. Non ci fu verso: disse che lì i suoi telai non li avrebbe mai portati. Poi, verso la fine del mio secondo mandato, cambiò in parte idea e trasferì qualche macchinario, che oggi dunque si trova già qui. Ma lo fece perché si cominciava allora a ragionare di una soluzione finale, a lui gradita, di spostare il museo nei ben più capaci spazi dell’area ex Tabasso. Comunque, adesso qualche traccia di museo del tessile già c’è, e anche se in questi anni Chieri, mantenendo il museo a Santa Chiara con la sua impostazione vecchia maniera e poco apprezzata negli ambienti scientifici, ha perso il treno dei grandi circuiti ecomuseali che allora si stavano delineando, ha senso pensare di creare all’Imbiancheria il Museo del Tessile. Anche perché, in ultima analisi, a cos’altro potrebbe servire l’Imbiancheria? Come cittadino, cercherei di valorizzare al massimo questo museo e questa sede, che ha una storica vocazione tessile.”