Chieri, l’assessore Ceppi: il Politecnico ci supporterà per la viabilità ciclopedonale e per un piano di valorizzazione del territorio

L'assessore ai lavori pubblici Massimo Ceppi

L’assessore ai lavori pubblici Massimo Ceppi

Una convenzione con il Politecnico per il futuro urbanistico e non solo di Chieri. La annuncia Massimo Ceppi, assessore all’urbanistica e lavori pubblici del Comune. Consapevole che si lavora per un futuro magari non prossimo, ma neppure remoto. “Il Politecnico – dice Ceppi – ci dovrà supportare su almeno due livelli. Il primo: vogliamo redigere un piano regolatore della viabilità ciclabile della città, cioè riorganizzare il sistema ciclopedonale, con possibili integrazioni ed ampliamenti. Questo vuol dire che, quando ci saranno soldi da destinare a piste ciclabili, magari in seguito a nuove urbanizzazioni, sapremo già cosa fare e dove farlo. Così eviteremo in futuro di costruire ‘cattedrali nel deserto’. Il secondo livello, più propriamente urbanistico: cerchiamo supporto per definire la rete dei ‘corridoi ecologici’ in base ai criteri fissati da Regione, ex Provincia ed ENEA. In pratica, vuol dire individuare zone ecologiche interessanti, come boschi, prati stabili e corsi d’acqua. I vecchi piano regolatori non se ne occupavano, preoccupandosi non del ‘verde’ ma del ‘grigio’, cioè dell’edilizia, ma oggi serve un disegno organico per il verde non solo di Chieri, ma di tutto il chierese, coinvolgendo gli altri comuni. Il nostro territorio ha delle potenzialità che vanno sviluppate: cerchiamo di realizzare un piano di valorizzazione complessiva del Chierese, sul quale innestare i piani del paesaggio, della valorizzazione turistica, della rete dei corsi d’acqua, eccetera. Vogliamo individuare le aree di pregio che possono costituire le infrastrutture verdi, sulle quali vale la pena investire in termini di sviluppo. Lo stanno già facendo ad Ivrea per la zona dell’anfiteatro morenico, vorremmo farlo per la parte sud della collina, per il Pianalto. Il Politecnico ci dirà nei prossimi giorni quanto costa fare questo studio e quando sono in grado di cominciare il loro lavoro sul territorio.”