ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
Con largo anticipo sulla consuetudine i vertici del Teatro Regio (Walter Vergnano sovrintendente, Gaston Fournier Facio direttore artistico e Gianandrea Noseda direttore musicale) hanno presentato la stagione 2015-16 articolata in dieci titoli e in tre spettacoli di balletto. Inaugurazione con “Aida”, palese omaggio alla riapertura del Museo Egizio, per la regia di William Friedkin, premio Oscar e autore di pellicole che hanno fatto la storia del cinema come “Il braccio violento della legge” o “L’esorcista”, Poi, sguardo al panorama internazionale della produzione operistica: gli allestimenti di “Tosca” dal Giappone”, de “La Cenerentola” dalla Opernhaus di Zurigo, “Lucia di Lammermoor” per la regai dell’enfant prodige Damiano Michieletto, “Carmen”affidata alle cure registische di Matthias Hartmam. Nella locandina campeggia il progetto Janacek, che si protarrà nei prossimi anni, affidato al canadese Robert Carsen. Primo titolo “La volpe astuta” (1924). mai rappresentata a Torino. Leos Janacek, quasi sconosciuto in Italia, verrà indagato anche nella stagione de I Concerti del Regio nel cui ambito verrà proposta, tra l’altro, la monumentale Messa Glagolitica (1926). Altra novità, anche qui in prima torinese, “La domma serpente” (1932) di Alfredo Casella, capolavoro dimenticato di uno dei compositori più significativi del secolo scorso il cui linguaggio musicale ha aperto spazi stilistici in dialogo con i risultati raggiunti in contemporanea da Debussy, Mahler, Stravinskij. Al musicista torinese, classe 1883, verrà dedicata un’ampia retrospettiva che coinvolgerà l’intero Sistema Musica subalpino, nonchè il Teatrio Stabile e il Museo del Cinema. Si svilupperà, inoltre il filone barocco, avviato felicemente lo scorso anno con l’handeliano “Giulio Cesare”. ora, è il turno di “Didone ed Enea” di Henry Purcell, uno dei titoli cardine del barocco in una produzione dove si fondono teatro, danza, arte circense, illusionismo, intendendo “il passato come strumento per affrontare la comtemporaneità, un’idea alla quale siamo fermamente convinti”.
Accanto a questa proposta, una celebre partitura: i “Carmina Burana” di Carl Orff, presentati non nel consueto concerto, bensì in forma di opera teatrale (una sorta di “musical” medievale). Si resta in ambito contemporaneo con l’opera per bambini “Pollicino” (1980) di Hans Werner Henze, uno dei più rilevanti compositori del nostro tempo scomparso nel 2012. Titolo fortunato dai forti connotati pedagogici e da genuino spirito di partecipazione sociale.ICompletano la stagione l’Eifman Ballet di San Pietroburgo, una compagnia che ha rotto gli schemi dell’accademismo russo (“Anna Karenina” di Scedrin ed “Eugenio Onegin” di Cajkovskij) e una nuova versione del celebre Gala di Danza “Roberto Bolle and Friends”. Il panterre della stagione allinea prestigiosi interpreti: Diana Damrau, Jessica Pratt, Jennifere Larmore, Carmela Remigio, Anna Caterina Antonacci, Carlos Alvarez, Paolo Bordogna, Roberto De Candia, Mark S. Doss, Antonino Siragusa, Gabriele Viviani, nonchè i direttori Gianandrea Noseda (nella foto), Renato Palumbo, Jader Bignamini, Asher Fisch, Jan Latham-Koenig, Jonathan Weebb, Federico Maria Sardelli. Infine, il Teratro Regio conferma la sua raggiunta posizione di primo piano in ambito internazionale con trasferte all’Arts Festivakl di Hong Kong (“Simone Boccanegra”, Requiem di Verdi e due concetri con musiche di Wagner e Verd)i, a Parigi e Essen (“Lucia di Lammermoor”).