Verde pubblico ‘curato’ dai cittadini? L’assessore spiega come si può fare

L'assessore Gaspardo Moro

L’assessore Gaspardo Moro

Patti di condivisione dei cittadini per tagliare l’erba delle aiuole pubbliche: sembra uno dei tanti spot per lanciare il festival dei Beni Comuni, ma non è affatto teoria. Da quando l’assessore all’ambiente, Gaspardo Moro, ha lanciato su 100torri.it l’idea dell’amministrazione, sono arrivate parecchie telefonate e mail in redazione di gente che vuole saperne di più. L’assessore entra quindi nei dettagli. “Ogni patto di condivisione  – dice – va valutato, perché si tratta di stabilire cosa fa il comune e cosa fanno i cittadini. Per la manutenzione del verde, è abbastanza semplice: il comune mette a disposizione dei cittadini i contenitori per gli sfalci e gratuitamente li svuota, a fronte di un impegno dei cittadini stessi a tagliare, oltre all’erba del proprio giardino (o del giardino condominiale, che è l’ipotesi più diffusa) anche quella dell’aiuola pubblica. Naturalmente, tanto gli sfalci privati che quelli pubblici finiscono in questo contenitore che noi forniamo gratis. Il ragionamento è di puro buon senso: mentre taglio l’erba di casa mia, che mi costa tagliare anche quella dell’aiuola che sta davanti al mio condominio? Con il vantaggio, per me, di non dovermi preoccupare per lo smaltimento dell’una e dell’altra.”

Il Comune ha già trattato la questione con il Consorzio di cui fa parte, ottenendo il via libera. “Ribadisco – dice Gaspardo Moro – che con le attuali disponibilità di bilancio le nostre possibilità di manutenzione sulle aree verdi pubbliche è ridotta, e comunque con priorità scuole, giardini pubblici e cimiteri. Sul resto, ci vuole collaborazione.”

Come si fa ad aderire? “Basta andare sul sito del comune – conclude l’assessore – nella sezione beni comuni, e scaricare il modulo con la domanda. Sempre sul sito c’è ogni informazione utile per fissare un successivo appuntamento con l’ufficio per la riconsegna del modulo compilato. Lo può fare l’amministratore del condominio.” Ultima precisazione: l’impegno dei cittadini è commisurato al buon senso: “Non chiediamo a nessuno di impegnarsi a tagli più frequenti di quanti il cittadino stesso sente di dover fare con l’erba del suo prato. E’ lasciato, insomma, alla sensibilità di ognuno.”