ChieriFarma, un danno secco. Il sindaco: temo che nessuno rimborserà…

Il sindaco Martano

Il sindaco Martano

Un danno difficilmente recuperabile per la città, quello che è emerso dai conti di ChieriFarma, dopo la denuncia fatta dal nuovo amministratore delegato Aldo Vergnano alla magistratura e la contestuale comunicazione al sindaco e alla giunta. Volatilizzati, non si sa bene ancora come, 400 mila euro, indagini in corso e dichiarazioni quanto meno sconcertanti rilasciate da alcuni dei protagonisti della vicenda, nel corso di una audizione della commissione consigliare, alcuni giorni fa. “Non faccio commenti – si limita a dire il sindaco Martano –  e mi limito a rilevare quanto riportato anche dai mezzi di informazione: la contabile dichiara che i tutti i pagamenti da lei effettuati erano autorizzati dall’amministratore delegato, il quale dice che non interveniva nell’operazione in quanto non era in grado di usare la chiavetta per le operazioni on-line, ma che si fidava dell’operato della contabile. Un ex sindaco che parla di nomine fatte sulla fiducia, magari non suffragata da capacità; un  ex assessore che dichiara che i criteri di nomina erano gli stessi che adesso questa amministrazione ha adottato per le nomine al Giovanni XXIII. E qui sfido chi lo dice a confrontare i curricula…”

Martano, poi, chiarisce per l’ennesima volta il ruolo di Aldo Vergnano in questa ultima fase della vicenda: “Vergnano – dice il sindaco – ha certo incontrato qualche difficoltà a capire cosa poteva essere successo, ma conoscendo bene i meccanismi della spesa, di cui in passato si era egregiamente occupato, in dieci giorni si è reso conto della gravità della situazione.”

Intanto, il danno per la città c’è (400 mila euro) e il Comune giocoforza è dovuto intervenire. “Abbiamo dovuto ricorrere al fondo di riserva – dice – e prima lo si è dovuto ampliare visto che non era capiente per una simile evenienza.”

Ma, alla fine, qualcuno rimborserà? “Non ci contiamo – è la secca risposta di Martano – visto che la magistratura avrà bisogno di tempo e che, almeno penso, chi ha approfittato della situazione e intascato quei soldi avrà anche fatto in modo che non ci siano elementi per recuperarli.”