Chieri, Scimone (Ascom): più grissino che Freisa…
Grissino Rubatà batte (anzi, strabatte) Freisa: così Ferdinando Scimone sintetizza l’esito della rassegna “Di Freisa in Freisa” dello scorso week end. Una festa a metà, per colpa della pioggia e non solo. “A parte la ‘maledizione del Freisa’ che ogni anno ci perseguita nei giorni della manifestazione – dice Scimone – rilevo risultati al di sotto delle aspettative che hanno poco a che vedere col maltempo. Non che ci aspettassimo chissà quali affari: questo tipo di manifestazioni non porta la gente a girare per fare acquisti, ma semmai a indurre la gente di fuori a tornare a Chieri, e così permettere al nostro commercio di riprenderli. Il fatto che il maltempo abbia tenuto lontano quelli della gita fuori porta ha fatto il resto.”
Ma il problema, secondo Scimone, è anche intrinseco alla manifestazione. “Come fiera – dice – credo che ci voglia una maggiore qualificazione. Lo sforzo c’è e si vede, ma l’offerta gastronomica legata al vino deve essere più qualificata. In altri posti, ti servono il vino locale in calici di vetro, qui il Freisa è stato servito in bicchieri di plastica: curare questi dettagli è innanzitutto una questione di marketing, ma anche di consapevolezza. Evidentemente, chi lo fa pensa che il vino sia da bicchiere di plastica…”
Scimone pone poi l’accento sul protagonista, a suo modo di vedere, più autentico della fiera: “Il vincitore assoluto, lo hanno visto tutti, è il grissino rubatà. Mentre il Freisa è un buon prodotto del chierese, da valorizzare, ma con pochi spazi (a Chieri, mi spiegate dove sono le vigne?), il rubatà ha grandi potenzialità e meriterebbe una fiera tutta sua. La postazione per degustare e comprare i grissini, vicino all’Arco, è stata presa d’assalto dalla gente, proprio mentre gli addetti alla degustazione del vino se ne stavano con le mani in mano. Mi sembra che l’iniziativa della Pro Chieri, con la quale siamo perfettamente allineati, sia da portare avanti. Non c’è nulla da inventare, è solo questione di promozione.”