ASL 5, Saitta ai sindaci: più distretto, meno ospedale
Più distretto, meno ospedale: più servizi sanitari sul territorio e meno ricoveri ospedalieri. Questo, in sintesi, il messaggio che l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, ha portato a Chieri, a inizio settimana, ai sindaci dell’ASL 5 riuniti in sala consiglio. Era un incontro programmato da tempo, per votare il conto consuntivo e surrogare nell’assemblea l’ultimo arrivato, il sindaco di Moncalieri Montagna, appena eletto. Ma si è parlato anche di molto altro. “Saitta – dice Claudio Martano, sindaco di Chieri e nella circostanza padrone di casa – ci aveva già incontrati per presentarci il programma ospedaliero, quello contrassegnato da tagli dolorosi ma inevitabili per evitare il commissariamento da parte del ministero. Stavolta, ci ha presentato le linee guida dell’assistenza territoriale, quella erogata dai distretti: sono linee che vanno molto incontro al territorio, sia nei contenuti che nel metodo, visto che è posto in capo al direttore generale di curarne l’attuazione, in diretto confronto con i sindaci. L’assistenza territoriale sarà estesa e di pari passo si ridurrà quella ospedaliera. La ragione è semplice: c’è un numero elevato di ricoveri impropri di persone soprattutto anziane, non acuti e quindi trattabili meglio a domicilio. Per farlo, bisogna che i distretti si attrezzino, dando ad esempio spazio alla piccola diagnostica. E poi, diventa centrale l’evoluzione dei medici di base in ‘medicina di gruppo’: i medici di famiglia saranno incentivati ad unirsi in gruppi che permettano di coprire 24 ore su 24 la platea dei pazienti. Chiaro che non sarà possibile rivolgersi sempre al proprio medico, ma il cittadino ne troverà comunque uno, sempre. E questo alleggerirà la struttura ospedaliera, pronto soccorso in prima battuta. I medici che accetteranno questa logica saranno incentivati contrattualmente e con la messa a disposizione di locali. Sono linee condivisibili.”
Una grossa scommessa, in sostanza. “Una scommessa di efficienza – chiude Martano – perché così i tagli si tradurranno in prestazioni analoghe e fin migliori.”
Adesso la parola passa al Ministero della Sanità, cui Saitta trasmetterà il documento.