Chieri, Savio (5 Stelle): Mattei? Gestione personalistica e mancanza di rispetto, è gravissima la sua assenza dal consiglio

Paolo Savio (M5S)

Paolo Savio (M5S)

L’assenza del vicesindaco Ugo Mattei al consiglio comunale di martedì? Un fatto gravissimo, che rimette in discussione i principi stessi della democrazia rappresentativa. E ancora più grave che il sindaco Martano abbia dimostrato, nel corso della seduta, di non sapere nulla del ‘comitato’ non meglio precisato che ha gestito e gestirà i soldi del Festival, se mai arriveranno dagli sponsor. Paolo Savio, consigliere del Movimento 5 Stelle, usa toni pacati, ma gravi e convinti. “E’ venuto il momento – dice –di verificare il discorso sulla democrazia rappresentativa. Mi spiego. Il vicensindaco Mattei, e con lui l’assessore alla cultura Francesca Bocca, non si sono presentati al consiglio comunale di martedì. Questo ha stupito me e l’opposizione tutta, ma credo anche qualcun altro non all’opposizione. Premesso che ritengo nel complesso positivo l’esito del Festival dei Beni Comuni, credo però che sia stato gestito in modo del tutto privatistico e personalistico da Mattei. Abbiamo saputo solo martedì sera che esiste un ‘comitato’, non si sa costituito da chi, che si è occupato dell’organizzazione del Festival. Non ne sapevamo nulla. Questo vuol dire che i soldi degli sponsor, se ci sono o ci saranno, vanno o andranno a questo comitato, e non al Comune per sgravare il bilancio di quei 100 mila euro della delibera di febbraio. Vuol dire che questo ‘comitato’ ha disposto e dispone senza alcuna trasparenza di questi soldi. Una cosa è certa, i 100 mila euro sono stati presi dalle tasche di noi chieresi. Qualcuno nel question time ha fatto domande in proposito al sindaco, ma si è visto Martano in difficoltà. Mi viene il dubbio che sia stato scavalcato, l’ho visto così, e mi dispiace molto: se ottomila chieresi lo hanno scelto come sindaco, significa che non abbiamo bisogno di un altro condottiero, di un altro leader come Mattei. Ci va bene Martano, uno che ci mette la faccia, e che deve sapere tutto quel che succede in comune. Nella faccenda del Festival, Mattei lo ha messo in un angolo. Ora, ecco il punto: c’è una maggioranza netta uscita dalle urne, per 5 anni questa maggioranza fa e decide come vuole, senza interpellare i cittadini. Che possono, tutt’al più, criticare. Non funziona, così. In Svizzera, come ci ha insegnato proprio al Festival l’ingegner Lionello Zaquini, c’è la possibilità di contrastare con referendum qualunque decisione della giunta: non succede spesso, ma proprio perché in questo modo i consiglieri si sentono più responsabilizzati e cercano di evitare errori. Ma torniamo a Martano: ha un vicensindaco che non partecipa ai consigli comunali (e ne facciamo, se va bene, uno al mese…) e non rispetta i cittadini. Parla tanto di partecipazione, ma io dico che la partecipazione va dimostrata nei fatti. E’ vero, Mattei ha anche un merito, perché da molti anni a Chieri non si vedeva un evento di quel livello: ma si è trattato di un festival scientifico, per esperti o comunque per gente di un certo livello. Bisogna allargarlo a tutti, deve semmai diventare una cosa di tutti. Quanto a Toni Negri, avrebbe anche potuto venire tra il pubblico, alzare la mano e dire quel che ha detto, forse non lo avrebbero nemmeno riconosciuto. Come è successo in passato a Renato Curcio, che è venuto a San Luigi senza che nessuno lo riconoscesse. Lo sbaglio è stato invitare Negri sul palco e pagargli le spese. Mattei ha voluto esagerare, all’insegna dell’ ‘io posso farlo’. Adesso Martano deve pretendere rispetto, serve fermezza da parte sua.”