Chieri, Strada Roaschia: meglio qualche dosso che questi stop…
Dicono che uno dei maggiori problemi del vivere in questi tempi sia lo stress, e i motivi di stress certo non mancano: euro, riscaldamento globale, ISIS, ma a questi chi si trova a percorrere spesso via Roaschia deve aggiungere un’incongrua infilata di stop. Probabilmente l’iniziativa era buona, rallentare il traffico, ma il risultato pur essendo efficace è mentalmente disastroso. Se non la si conosce, è difficile comprendere la frustrazione di chi è costretto a fermarsi un tot di volte, a sporgersi cautamente per verificare la presenza in viuzze residenziali di auto a cui avere almeno la soddisfazione di cedere la precedenza e a vederle quasi sempre deserte. E quelle rare volte in cui un’auto c’è, è inevitabile incrociare lo sguardo stupito di qualcuno che dopo anni ancora non crede di avere legalmente il diritto di passare prima, per cui ci si ferma in due. Qualcuno dice che ormai si è fatta l’abitudine, ma non è vero. Non ci si abitua a qualcosa di insensato anche se lo si subisce ogni giorno, così come il pendolare non si avvezza ai tempi biblici per recarsi da casa al lavoro e viceversa, e l’utente della metro di Roma non si adatta all’idea di aspettare mezz’ora un convoglio perché il personale non vuole strisciare il badge.
Ora si riparla di eliminare gli stop e sostituirli con dossi artificiali. Certo anche questa non è la soluzione ideale; sarebbe meglio che i limiti di velocità fossero ragionevoli, che gli automobilisti li rispettassero per convinzione interna, ma le situazioni ideali scarseggiano per cui, fra due mali, speriamo che i nostri amministratori optino per il minore, con buona pace della salute mentale degli automobilisti che transitano per via Roaschia. (Daniela Bonino)