Chieri, i profughi (40?) arriveranno. Il sindaco: condivisione e basta polemiche

Il sindaco Martano

Il sindaco Martano

I profughi arriveranno. Anche a Chieri. Potrebbero essere quaranta, secondo parametri che la Prefettura ha comunicato nei giorni scorsi ai sindaci. L’assessore Manuela Olia ci sta lavorando, in un tavolo politico che comprende consiglieri di maggioranza e di opposizione. Si farà di tutto per trovare soluzioni condivise, che tengano conto anche dell’esperienza di quei comuni che già i profughi li hanno, e pare non abbiano avuto problemi.

E’ questo il quadro che il sindaco di Chieri, Claudio Martano, si è fatto la settimana scorsa, quando è stato convocato, con i colleghi degli altri comuni della città metropolitana, dal Prefetto.

“C’è – riassume Martano – l’accordo tra Stato, Regioni e ANCI, che prevede la distribuzione dei profughi secondo quote. Al Piemonte spettano 718 profughi ogni 10 mila sbarchi. Di questi, il 60% nel resto della Regione e il 40% nei comuni della città metropolitana. Già 53 comuni piemontesi si sono dati disponibili e si sono attivati prendendosi carico di quantitativi di profughi, la distribuzione capillare e la mancata concentrazione ha evitato finora qualsiasi problema. Si opera in cooperazione con associazioni e contando sui fondi europei, nella misura di 32 euro al giorno a persona. Con quella cifra, chi si prende carico del profugo deve fornire vitto, alloggio, corsi di formazione e quant’altro utile per l’inserimento di questi soggetti. Dunque, non si sottraggono risorse per le altre attività assistenziali a vantaggio dei concittadini. Ci è stato detto che non ci saranno costrizioni, il comune che non ne vuole non ne avrà, ma l’auspicio è che tutti facciano la loro parte, direttamente o tramite cooperative. Questo permetterebbe di continuare a lavorare ciascun comune su piccoli numeri in situazioni tranquille. L’assessore Olia ha messo in piedi un tavolo con consiglieri di maggioranza e di opposizione per affrontare la situazione e condividere soluzioni: contatterà le realtà locali per vedere se è possibile dare questa disponibilità.” Finalmente, si parla di numeri, realistici. “La stima è di un profugo ogni mille abitanti – chiude il sindaco – che per Chieri vorrebbe dire dare accoglienza ad una quarantina di persone. Ma potrebbero anche essere di meno, se non trovassimo soluzioni per quel numero. Lavoriamo per chiarirci le idee, non è uno scontro tra maggioranza e minoranza…”