ChieriFarma, il ‘buco’ (1 milione e 150 mila!) c’è, ma il maltolto sarà (in parte) recuperato

Il sindaco Martano

Il sindaco Martano

Un milione e 150 mila euro: tanto vale, tasse comprese, il ‘buco’ ormai accertato di ChieriFarma. Soldi contati e verificati, risultato di operazioni illecite su cui indaga la magistratura e di tasse non pagate (o pagate in più) su uscite inventate, fasulle.

“La verifica, fatta da una società specializzata incaricata dall’attuale amministratore unico Aldo Vergnano – spiega il sindaco Martano – si è conclusa, l’entità dell’ammanco è accertata. Si tratta di 750 mila euro, cui vanno sommati 400 mila euro di incassi non reali. Una cifra spaventosa, se rapportata ai 4 milioni circa del bilancio complessivo della società. Al debito vanno sommati i crediti e i debiti per tasse (non pagate o pagate in eccesso) riferite a vendite fittizie. Noi ricapitalizzeremo per la quota necessaria a pagare i debiti con i fornitori e rendere possibile il funzionamento delle farmacie comunali: metteremo cioè 600 mila euro sui 750 mila dell’ammanco, perché 150 mila saranno presi dal fondo di riserva della società. Il resto del ‘buco’ noi lo consideriamo un credito esigibile, nel momento in cui il giudice si pronuncerà.”

In che modo? “La verifica analitica che è stata fatta ha permesso di stilare un elenco completo dei pagamenti effettuati da ChieriFarma. Il giudice separerà quelli corretti, che corrispondono a forniture reali, da quelli fittizi, e chiederà conto di questi ultimi ai destinatari. Che dovranno restituire. Speriamo così di recuperare buona parte della somma.”

E poi, che fine farà la società? Si è parlato di venderla, in tutto o in parte. Martano frena: “Nei prossimi bilanci della società sono previste cifre in entrata per la cessione di quote, ma ci vuole calma, perché la vendita va fatta nelle giuste condizioni di mercato. Non deve essere una svendita.”