ASL 5, ospedale unico, Martano: progetto serio se a Santena, ma Chieri comunque non chiuderà
L’ospedale unico per l’Asl 5 non è l’ennesima ‘sparata’ di un politico (nel caso, Antonio Saitta, assessore regionale alla sanità) ma una ipotesi concreta. Che già mercoledì 9 settembre potrebbe tradursi in un progetto da realizzare in tempi (relativamente) brevi. Ma non è nemmeno un preavviso di chiusura dell’ospedale di Chieri, o di quello di Carmagnola. Che resteranno in funzione, sia pure a scartamento e funzioni ridotte. Lo dice, lo spiega con convinzione, Claudio Martano, sindaco di Chieri, che in queste ore cerca di rassicurare i sindaci del Chierese e i cittadini preoccupati per l’ennesima minaccia che Chieri starebbe per subire, dopo la perdita di pretura, agenzia delle entrate, guardia di finanza e via discorrendo.
“Mercoledì 9 – dice Martano – abbiamo convocato i sindaci dei comuni dell’asl 5. Racconteremo, il sottoscritto e il collega Montagna, sindaco di Moncalieri, quel che Saitta ci ha detto qualche giorno fa. E diremo che, da parte nostra, siamo favorevoli a un nuovoospedale, unico per tutto il territorio dell’asl 5, nel posto giusto e con tutte le risorse che servono per farne un ospedale di avanguardia. E lasciando a Chieri quel che è necessario che resti: il pronto soccorso, gli ambulatori e via dicendo. Questa, per me, è la soluzione giusta per il futuro. E non tanto per una questione di tagli, che non sono al centro in questi discorso, ma di efficienza. Bisogna dare alle risorse il massimo dell’efficienza, senza doverle distribuire. Oggi, dove c’è la cardiologia non c’è la rianimazione e magari non ci sono le camere operatorie…Bisogna puntare al massimo del risultato a parità di risorse. Ma su Chieri non si vuole affatto risparmiare: Saitta pensa ad un miglioramento prima che ad un risparmio. Poi, forse, potranno arrivare anche dei risparmi, da reinvestire però in efficienza. Saitta è disposto a fare questa operazione per il nuovo ospedale unico a condizione che siamo tutti d’accordo e convinti che sia utile farla. Un messaggio molto chiaro.”
Almeno due le obiezioni che la gente in queste ore avanza (anche al nostro indirizzo email). La prima: ‘tanti soldi sprecati per la nuova manica dell’ospedale chierese’. “La parte nuova – replica Martano – per la quale a Chieri si sono spesi tanti soldi è anche quella che servirà di più in futuro, per pronto soccorso, ambulatori e piccola chirurgia. La parte vecchia dovrebbe comunque essere ristrutturata, a costi molto più alti di quelli che si affronterebbero a costruire un ospedale nuovo.”
Altra considerazione di molta gente: ‘Parole, ma i fatti tanto sono lontani.’ “Non sono affatto così lontani – la risposta di Martano – visto che la Regione pensa di realizzare il nuovo ospedale in 4-6 anni. A me, sinceramente, pare più realistico pensare a 6-8 anni, ma comunque non di più. Per allora ci sarà l’ospedale nuovo.”
Già, ma dove? “Non è un fattore secondario – conclude Martano – perché è lì l’eventuale problema, che potrebbe farci tornare indietro e metterci contro il progetto. Noi pensiamo che il sito giusto sia a Santena, vicino alla tangenziale, dove avrebbero dovuto in passato costruire la tanto chiacchierata clinica privata i francesi. Un sito già testato, comodo, accessibile a tutti, dove fare tanti parcheggi. Chieri e Moncalieri sono d’accordo, mercoledì sentiremo tutti gli altri. Ma intanto deve essere ben chiara una cosa: che l’ospedale di Chieri non chiude domani. Anzi, non chiude affatto.”