Asti, domenica 20 settembre si corre il Palio

palio astiDomenica 20 settembre atteso appuntamento con il secolare Palio di Asti; curiosando fra gli archivi astesi si scopre che, come riporta il cronista Ogerio Alfieri, antenato del celebre Vittorio, “… Asti nel 1280 era colma di ricchezze, chiusa da solide e recenti mura e costituita quasi interamente da molti edifici, torri, palazzi e case da poco costruite, dove abitano cittadini nobili, ricchi e potenti”.

In caso di attacco nemico, la Asti del 1280 può contare su 600 cavalieri dotati di due cavalli e di 160 cavalieri dotati di un cavallo. Proprio in quegli anni nasce il Palio; gli astigiani lo corsero, per dileggio, sotto le mura della nemica Alba, portando danni e devastazioni alle già celebri vigne.

Ancora oggi, grazie a vari e mirati interventi di restauro conservativo, Asti mantiene un tessuto urbano che testimonia i fasti di un tempo; le torri e le caseforti, i palazzi medievali e le caratteristiche vie del centro storico, fanno da preziosa cornice ad uno spettacolo davvero unico, quello della splendida sfilata storica che precede la gara: oltre 1500 figuranti in rigoroso abito medievale; ogni rione fa rivivere un fatto storico od un aspetto della vita medievale astese: l’arrivo di un re straniero, il matrimonio di una nobile dama, l’inquisizione e la caccia alle streghe.

Sono ventuno i contendenti che, nelle settimane precedenti la corsa, cercano di propiziare la vittoria con cene pantagrueliche, riti scaramantici e burle salaci verso i borghi avversari; infatti, dopo tanto impegno, affanno, passione e lavoro, solo un rione potrà stringere fra le mani il prezioso drappo cremisi con le insegne della Città e l’immagine di San Secondo, patrono di Asti.

L’ambito trofeo è stato dipinto dal piemontese Sergio Unia. Nato a Roccaforte di Mondovì, ha studiato a Torino e, nel 1970, frequenta i corsi dell’Accademia Albertina.

Nel 1971 realizza la sua prima personale a Torino; seguiranno altre 160 mostre in Italia ed all’estero.

Nel 2011 è invitato da Vittorio Sgarbi alla Biennale di Venezia.

Le giornate che precedono la gara propongono tantissime iniziative collaterali: cene propiziatorie, il variopinto mercatino, le prove dei fantini ed il Palio degli Sbandieratori.

La grande giornata del Palio inizia alle ore 10 dove, presso le Parrocchie cittadine, si può assistere alla benedizione del cavallo e del fantino. Alle ore 11, in piazza San Secondo, esibizione degli sbandieratori dell’ A.S.T.A. Alle ore 14,15: piazza Cattedrale, partenza del corteo storico; il primo a sfilare è il vincitore della corsa dell’anno precedente – in questo caso il rione San Secondo -, mentre il corteo è aperto dal Capitano del Palio, giudice della gara, seguito dal suo Gruppo di Magistrati. La sfilata percorre le vie del centro e giunge in piazza Alfieri, sede della corsa.

Alle ore 16, fra l’eccitazione del pubblico che gremisce la piazza, si dà il via alla Corsa del Palio, con cavalli montati “a pelo”- senza sella -; tre batterie da sette cavalli, finale da nove.

Ma Asti non è solo Palio; la gara può essere anche l’occasione per visitare i tanti monumenti, tutti centralissimi e quindi visitabili a piedi, di questa bellissima città: Il Palazzo di Vittorio Alfieri – insigne trageda, spirito libero e grande appassionato di cavalli -, la Collegiata di San Secondo, una delle chiese romanico – gotiche più importanti del Piemonte e, sempre in piazza San Secondo, il Palazzo Civico, elegante testimonianza dell’architettura di Benedetto Alfieri, che lo ristrutturò nel 1730. Interessante anche la torre De Regibus, in via Roero angolo corso Alfieri; si tratta dell’unico esempio astese di torre a pianta ottagonale. Sempre a proposito di torri, merita una visita la Torre Rossa, in corso Alfieri; di epoca augustea, presenta una singolare struttura a sedici lati; era una delle due torri che, collegate da un raccordo ad arcate, costituivano la “porta urbica” occidentale. Da non perdere la visita alla Cripta di Sant’Anastasio, in via Goltieri. Sede del Museo Lapidario Medievale, conserva una grande raccolta di capitelli romanici e di stemmi delle famiglie astigiane.

Stupenda è la Cattedrale; si tratta del principale esempio di gotico – piemontese realizzato nella prima metà del XIV secolo da maestranze locali ispirate da modelli architettonici e decorativi francesi. All’interno troviamo una vera pinacoteca: opere del Moncalvo, di Gandolfino da Roreto e del celebre ebanista settecentesco Pietro Piffetti.

Altro vanto astese è il Complesso di San Pietro, in corso Alfieri, che comprende: la chiesa rotonda, la cappella Valperga, il chiostro e parte dell’antica casa priorale.

Ma Asti non è solo Palio: il turista attento scoprirà botteghe di antiquari e mercatini e golose specialità: infatti, Asti, capitale del vino, è nota per le sue mille golosità. Dal profumato tartufo bianco agli agnolotti accompagnati dal barbera; dal ricco bollito esaltato dai “bagnetti” alla mitica bagna caoda, portentosa salsa di olio, acciughe ed aglio nella quale intingere le verdure del Tanaro; e i dolci? Da gustare il bonet, sorta di budino al cioccolato, le torte alle mandorle e nocciole, i cioccolatini al rhum e i fragranti amaretti annegati in una profumata coppa dell’inimitabile Asti Spumante.

Per tutte le informazioni riguardanti il Palio: Servizio Manifestazioni e Turismo Comune di Asti – tel.0141399482. Oppure www.comune.asti.it

Raffaella Campagna