Chieri, Museo del Tessile: subito i soldi per Via Demaria, anche se l’ex Tabasso…

 

museo tessile via demariaSi investe sul museo attuale, quello di Via Demaria. Poi si vedrà. L’assessore ai lavori pubblici conferma quel che il sindaco Martano aveva anticipato nei giorni scorsi: con una cifra ragionevole si può sbloccare la situazione del museo e renderlo comunque agibile e visitabile. Investire sull’ex Tabasso: in futuro non è escluso, ma per adesso l’ordine di grandezza della spesa non permette di ragionarci. “Ci sono – dice Ceppi – due tipi di ragionamento. Quello immediato spinge a investire su Via Demaria, perché si può migliorare la situazione con una spesa contenuta. Una spesa di qualche decina di migliaia di euro che possiamo affrontare nella nostra programmazione triennale: sono interventi di adeguamento su una struttura che è già adibita a museo. Un altro ragionamento, ma di più lungo periodo, va invece fatto per l’ex Tabasso. In una prospettiva di lungo termine, si può immaginare davvero un museo del Tessile nel vecchio cotonificio. Si tratta di una idea suggestiva che calza perfettamente con la storia di quell’edificio, uno dei più grandi opifici della zona. L’idea di avere un museo del tessile lì piace a molti, perché, oltre alla suggestione storica, darebbe anche la possibilità di strutturare il museo su spazi più ampi. Ma bisogna immaginare investimenti ben più consistenti, per rendere il futuro museo davvero interattivo e multimediale: un museo moderno, insomma. Siccome non sfugge a nessuno che questo comporta un grosso investimento, è chiaro che il Comune non può da solo sobbarcarsi una operazione di questo genere, perché non ci sono e non ci saranno le condizioni per farlo.”

I due ragionamenti, spiega Ceppi, non sono però in contraddizione tra loro. “Ci sono – dice – diverse scale temporali ed economiche. Ma sono entrambi un obiettivo.”

Intanto, passa in secondo piano l’idea di spostare il museo all’Imbiancheria. “L’Imbiancheria – prosegue l’assessore – ha qualche limite. Gli spazi sono risicati, è difficile fare delle buone scelte su cosa metterci e cosa no, se dovesse diventare un museo del tessile. E poi, si trova in una zona decentrata, mancano i trasporti e soprattutto i parcheggi. E’ una struttura indicata per fare mostre, molto meno per  un museo stabile. E poi, se il museo è nel centro storico, chi viene per visitarlo trova chiese ed altri monumenti, ma anche bar e ristoranti. E se il museo fosse all’ex Tabasso, sarebbe al centro del polo culturale della città.”