Fiera di San Martino: “La musica è cambiata, e l’Ascom difende solo i propri interessi”, dice Rachele Sacco (Forza Italia), ex assessore al commercio
Ha letto le dichiarazioni di Franco Bosco e del presidente Ascom Ferdinando Scimone e non ha perso tempo: la replica di Rachele Sacco, capogruppo Forza Italia in consiglio comunale, ma anche ex assessore alle attività produttive nella Giunta Lancione, è arrivata con una nota inviata alla nostra redazione.
“Vorrei dare la mia opinione sulle dichiarazioni del Consigliere Franco Bosco e del Presidente Ascom di Chieri Scimone, considerato che nella precedente Amministrazione era un ruolo che mi competeva in qualità di Assessore al Commercio e alle Attività Produttive. Aver fatto entrare nella nostra Città, il marchio di Slow Food, è stato un grande lustro.Non significa aver individuato un partner che realizza un “mercatino”, significa, invece, aver coinvolto una Associazione capace di organizzare eventi di riferimento quali ad esempio “Il salone del gusto” a Torino, “Cheese” a Brà, “Fish” a Genova e tanti altri. Ricordo, inoltre, che Slow Food ha un seguito di associati notevole, ciò vuol dire visibilità , diffusione e rete a livello non solo regionale, ma anche nazionale ed internazionale.
Andate a chiedere qual’è ad oggi la ricaduta positiva, ad esempio su Bra, nei giorni in cui si svolge appunto l’evento Cheese…Aver avuto l’onore, con fatica, di poter condividere con Slow Food i progetti e la pianificazione significa aver imboccato la strada giusta rispetto a quello che oggi è un Territorio che merita che le proprie eccellenze, compreso il grissino rubatà, ma non solo, vengano fatte conoscere e qualificate in un periodo in cui si parla di Unione di Territori con la Città Metropolitana.
Qualcuno, chiaramente, in età decisamente avanzata che ha nostalgia delle tradizioni, è evidente che il termine “tradizione” lo intende andando a braccetto con il materasso e l’aspirapolvere che i nostri cari concittadini erano obbligati a subìre nelle precedenti edizioni fieristiche.
Ora la musica è cambiata, ma qualcuno fa fatica a digerirlo per probabili interessi personali, e non di tutela del Territorio. Anzichè spostare il discorso sui conti personali che non tornano, il Dott. Scimone dovrebbe invece rendicontare ai propri Commercianti, che lui crede di rappresentare, quali iniziative concrete ha avuto, ha progettato, per fare in modo che questa bellissima Fiera vedesse coinvolti tutti i nostri Commercianti.
Un piccolo esempio: perchè non si è preso lui l’onere di progettare una iniziativa condivisa nel tratto compreso dal portale del San Filippo fino a San Domenico, considerando la sua presenza costante a tutti i tavoli tecnici di lavoro organizzati dal Comune?
Ricordo, inoltre, che in passato, con dati che sono presenti nei Bilanci Comunali, venivano spese cifre esorbitanti e i proventi dei 2000 pasti della Pro Loco, a cui fa riferimento il Consigliere Bosco, non venivano ripartiti con i ristoranti e i bar del centro, che invece adesso, finalmente, ne hanno una ricaduta positiva.
Infine, volevo sottolineare che sono pienamente d’accordo,( visto che l’ho sempre sostenuto e ho agito in passato in tal senso) con la dichiarazione rilasciata dal Sindaco Martano alcuni giorni fa e cioè “In molti posti quel compito organizzativo è svolto dalle Pro Loco, che sono il braccio operativo ed organizzativo di comuni. Ma questo succede nei centri più piccoli, o poteva succedere anche a Chieri negli anni ’50 o ’60 quando la nostra mentalità era più da Paese. Ma quando il Comune è grande come Chieri cambia tutto. Chieri non è nè un paese nè una grande Città”.
In ultimo……Ma quanto è stato bello vedere tanti giovani che partecipavano alla Fiera per gustare il Cibo dello Street Food (cibo da strada)? .Premetto cibo di altissima qualità targato Slow Food da non confondere con quello della Fiera del Rubatà, del Festival dei Beni Comuni e alle serate estive all’Area Tabasso, dove l’organizzazione non aveva nulla a che fare con Slow Food.”