PIEMONTE ARTE: CARAVAGGIO, SANTI, GIO PONTI, BRUNA, ROSTAGNO

CASTELLO DI MIRADOLO, CARAVAGGIO E IL SUO TEMPO

caravaggio allestimLa Fondazione Cosso presenta al Castello di Miradolo, fino al 10 aprile 2016, 43 opere, alcune delle quali inedite e mai esponete in Italia, che documentano il tempo di Caravaggio; da qui il titolo della mostra, ideata e curata da Vittorio Sgarbi insieme ad Antonio D’Amico.  Il percorso vede nella Maddalena penitente della Galleria Doria Pamphilj di Roma, dipinta da Caravaggio intorno al 1597, l’assoluto capolavoro del maestro lombardo che costituisce il cuore nevralgico della mostra. Quest’opera, così come tutte quelle dipinte dal Merisi, genera “una grande febbre che attraversa le menti e i corpi di tutti i pittori moderni tra la fine del Cinquecento, quando ancora il maestro lombardo è fuggiasco da Roma e cerca protezione tra Napoli, la Sicilia e Malta, e gli anni trenta del Seicento. Gli esiti sono spesso sorprendenti”, come ricorda Vittorio Sgarbi. Il quale ribadisce che “si tratta di autori che cambiano la storia, che fanno una vera e propria rivoluzione, cambiando la nostra visione del mondo”. A Miradolo dunque vedremo capolavori di Artemisia Gentileschi, Battistello Caracciolo, Cecco del Caravaggio, Mario Minniti, Jusepe de Ribera, Gioacchino Assereto, Rutilio Manetti, Matthias Stomer, Giuseppe Vermiglio, Pacecco De Rosa, Biagio Manzoni, Gregorio e Mattia Preti.

Due gli enigmi di grande interesse che la mostra propone intorno all’esecuzione di opere ritenute non del tutto autografe di Caravaggio: si potrà vedere la versione del San Francesco che riceve le stimmate proveniente dalla parrocchia di Santa Maria Assunta di Fagagna e custodito dal 1912 presso i Civici Musei di Udine. L’opera ha un antico legame con la città di Pinerolo: all’inizio del Seicento è menzionata nel testamento di Ruggero Tritonio, abate della ricchissima abbazia benedettina di Santa Maria di Pinerolo. Il Tritonio riceve in dono la tela dal banchiere genovese Ottavio Costa che verosimilmente la fa dipingere dall’originale caravaggesco di sua proprietà, oggi ad Hartford. San Francesco in meditazione è l’altro suggestivo enigma caravaggesco. Si tratta di una tela mai esposta prima d’ora in Italia e proviene da una collezione privata maltese. È “una terza e quasi del tutto inedita versione che si conosce: quella eseguita da Caravaggio per Carpineto Romano e l’altra per la chiesa dei Cappuccini a Roma. Sembra essere stata dipinta in un tempo non molto lontano dalla permanenza di Caravaggio sull’isola maltese e sembrerebbe persino più bella delle altre due”, scrive Vittorio Sgarbi, il quale si chiede se “sia stata dipinta da Caravaggio e altre due siano copie? “.

Orari: Giovedì e venerdì: 14.00/18.00 – Sabato, domenica e lunedì: 10.00/18.30

Chiuso il martedì e il mercoledì.

 

BIELLA, IL MONDO DELL’ARTE HA PERSO ARMANDO SANTI

Toscano d’origine, nato nel 1925, Armando Santi è morto a Biella dove si era trasferito all’età di 21 anni. Esponente della pittura figurativa del Novecento, realizzata con una tecnica intensa e intensamente rivolta ai valori umani, Santi si era formato alla Scuola d’Arte di Volterra e, successivamente, all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Un impegno, il suo, sempre rivolto a una ricerca tra segno e colore, figura e realtà, in una sorta di continuo ed inesausto incontro con la cultura visiva italiana. Tanto che nel mese di maggio di quest’anno gli è stata dedicata, per i sett’anni di pittura, una mostra personale al Museo del Territorio Biellese, dove il pubblico ha potuto ammirare il senso profondo della sua esperienza, dell’energia cromatica, di una rappresentazione sempre filtrata da subitanee intuizioni figurali.

Insegnante al Liceo Artistico di Biella, Santi dipingeva nello studio al Piazzo il mitico Don Chisciotte, i ragazzi di periferia, i paesaggi urbani, una sofferta Via Crucis o un toro possente.

Ricerca e immagini, espressioni quotidiane e schizzi eseguiti con una rapida gestualità, testimoniano il valore di un percorso espresso, tra le altre, nelle rassegne «Andiamo al Piazzo» e nella mostra a Palazzo Boglietti, mentre gli è stato assegnato a Biella il premio dell’Associazione «L’Uomo e l’Arte».

E proprio durante la presentazione dell’ultima mostra al Museo del Territorio Biellese, Santi ha delineato l’essenza della sua visione dell’arte, dell’esistenza, di un racconto che unisce storia e memoria del tempo. Una memoria che ci appartiene.

Angelo Mistrangelo

 

TORINO: GIO PONTI E LA RICHARD GINORI – L’ELEGANZA DELLA MODERNITÀ

gio pontiPalazzo Madama – Sala Atelier – Piazza Castello – Torino

4 dicembre – 29 febbraio 2016

Inaugurazione: 3 dicembre 2015, ore 18.00

 

Palazzo Madama presenta una mostra dedicata a Gio Ponti e alla Richard Ginori realizzata grazie alla collaborazione tra il museo e l’Associazione Amici di Doccia. La mostra, dopo due fortunate tappe a Palazzo Marini di Firenze e alla Triennale di Milano, approda ora a Torino consentendo al pubblico torinese di ammirare per la prima volta da vicino le straordinarie invenzioni che Gio Ponti creò nel decennio 1923-1933 per Richard-Ginori, la fabbrica di Sesto Fiorentino di cui divenne direttore artistico all’età di 32 anni, chiamato da Augusto Richard. In mostra settantacinque opere in porcellana e maiolica e un’ampia selezione di lettere e disegni di Ponti, tutti provenienti dal Museo Richard-Ginori di Sesto Fiorentino. Tra le opere esposte a Palazzo Madama alcuni dei più alti capolavori creati da Gio Ponti come il vaso Delle donne e delle architetture, la bomboniera Omaggio agli snob, il vaso L’Edile, la Mano della Fattucchiera, il disco Esorcismo, la Cista con il Trionfo dell’Amore e della Morte, nonché le porcellane celadon, gli oggetti con decoro gio ponti 2Labirintesca, Circo e Jungla, che evidenziano la profondità del linguaggio pontiano e la complessità delle sue rielaborazioni, le sue riflessioni sulla classicità e sul contemporaneo, i riferimenti al movimento futurista e all’art decò. Rispetto alle precedenti tappe della mostra, a Torino vengono presentate alcune prestigiose novità come le urne Grottesca e Archi e corde, la coppa Funérailles de Thaïs (riprodotta sul manifesto), il piatto Pontesca, l’alzata con le Attività Gentili, il Bolo Ostiense, la Coppa Fantini e il Grande Vaso con reticolo in rilievo. Il Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, attualmente chiuso al pubblico, documenta quasi tre secoli di storia di una delle manifatture più longeve d’Europa grazie a un cospicuo archivio cartaceo, a una straordinaria raccolta di più di diecimila opere tra ceramiche e modelli in gesso, terracotta, piombo e cera e a un corpus di più di 460 opere di Gio Ponti: un insieme unico al mondo per qualità e consistenza. In attesa dell’auspicata riapertura del museo, l’Associazione Amici di Doccia ha promosso la mostra itinerante dedicata a Gio Ponti con il duplice obiettivo di far conoscere una realtà museale di rilievo internazionale e di rendere omaggio a un maestro del design italiano.

Convinto che il legame fra Arte e Industria fosse una condizione imprescindibile per la creazione di uno stile e di un gusto veramente moderni, Gio Ponti rinnovò profondamente la produzione della manifattura Richard-Ginori, fino a quel momento ancorata ad un gusto storicistico legato alle forme e ai decori in uso nella manifattura nel Settecento e nell’Ottocento. Ponti, con un’intelligente scelta di modernità, impose temi nuovi che riportarono nuovamente la fabbrica all’attenzione del mercato internazionale. Di grande interesse quanto emerge dalla corrispondenza con cui Ponti, dalla sua residenza milanese, seguiva a distanza ogni fase del processo produttivo della Richard Ginori. Le lettere scambiate con Luigi Tazzini, direttore esecutivo, getta luce sulla genesi di opere, forme e decori e sul modo di operare del geniale architetto: dalla prima idea, spesso presentata sotto forma di schizzo, al suo sviluppo. Il suo intervento si spingeva fino a progettare gli annunci pubblicitari, le confezioni, le etichette per i prezzi da applicare agli oggetti, i marchi da apporvi. La rete delle sue committenze e i legami con i critici Ugo Ojetti e Margherita Sarfatti, con esponenti dell’alta borghesia finanziaria e industriale milanese, ci restituiscono inoltre uno spaccato dell’élite intellettuale ed economica italiana del tempo.

gio ponti 3Ad arricchire il percorso in mostra anche la proiezione di “Amare Gio Ponti”, il primo film documentario sul maestro del ‘900. Presentato in anteprima quest’anno al Milano Design Film Festival, il film si basa sulla ricerca di materiali storici, le fonti iconografiche degli Archivi Ponti e delle Teche Rai, con un’intervista a Gio Ponti nel suo studio di via Dezza, le architetture e gli arredi progettati ad hoc, da Villa Planchart al Palazzo Montecatini, fino al grattacielo Pirelli.

“Amare Gio Ponti” raccoglie le testimonianze degli eredi e le interviste ai protagonisti di oggi: Vittorio Gregotti, Fulvio Irace, Enzo Mari, Giovanna e Maria Grazia Mazzocchi, Sandro Mendini, Nanda Vigo, Bob Wilson. Il film è curato da Francesca Molteni e prodotto da Muse, in collaborazione con Gio Ponti Archives e promosso da Molteni&C.

 

GIO PONTI E LA RICHARD GINORI. L’eleganza della modernità

4 dicembre – 29 febbraio 2016

Palazzo Madama – Sala Atelier

Piazza Castello – Torino

Orario: lunedì 10-18; giovedì-sabato 10-18; domenica 10-19. Martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima

Ingresso: intero € 10, ridotto € 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte

www.palazzomadamatorino.it

 

TORINO, GALLERIA DAVICO ARTE:  “WONDERLAND” – FRANCO BRUNA

wonderland3 dicembre – 24 dicembre 2015 – Inaugurazione:   Giovedì 3 dicembre – ore 18.30

Galleria Subalpina 21 – 10123 Torino. Orario:   da martedì a sabato 10.00 – 12.30 e 15.30 – 19.00

Info 339/4069350 – galleria@davicoarte.it

La galleria Davico Arte presenta “Wonderland” un omaggio al meraviglioso mondo di Franco Bruna. In mostra una quarantina di oli e alcune sculture in legno grottesche e surreali, sconosciute al grande pubblico. Difficile non ricordarsi del “gigante buono” Franco Bruna, che per anni ha riempito le pagine de La Stampa, la Gazzetta dello Sport, il Corriere della Sera, Panorama, L’Espresso, con le sue vignette e caricature. In “Wonderland” incontriamo  il Franco Bruna pittore e il suo mondo fiabesco abitato da animali e personaggi curiosi e fantastici. La pittura di Franco è colta, raffinata, e trae ispirazione dalla letteratura per l’infanzia, dalla mitologia, ma anche dalla storia e dall’arte stessa, passando sicuramente dal cartoon al fumetto; mondi molto diversi ma dal cui incontro nascono le magie che danno vita alle sue opere. Lo spettatore diventa così un esploratore di nuovi fantastici luoghi animati da strani personaggi, da animali grandissimi e da una natura coloratissima che gli fa da sfondo. Luoghi dove si respira un’intesa aria fresca e leggiadra, fiabesca e a tratti surreali, luoghi evocativi di serenità e di pace, posti dove a tutti noi piacerebbe, anche solo per un istante, perdersi. Nel calmo e sereno universo pittorico di Franco Bruna non c’è spazio per l’inganno, la paura, il timore o la minaccia, rifugiamoci in questi luoghi meravigliosi e rendiamo alla nostra anima una nuova leggerezza.

Carlotta Canton

 

TORINO: SCRITTURA, IMMAGINI, FOTOGRAFIE ALLA REGIONE PIEMONTE

regione piemonteNegli spazi dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, in via Bertola 34, s’inaugurano il 3 dicembre, alle 18,30, le mostre Piemonte Radice Europea e Io Espongo XVIII.

Piemonte Radice Europea è un viaggio intorno alla Regione Piemonte alla «ricerca delle contaminazioni tra cittadini comunitari presenti sul territorio e i piemontesi residenti».

Un viaggio raccontato dagli scatti fotografici di Samuele Mollo, dai videoreportage di Valentina Ciappina (procenienti dal circuito di Io Espongo), accompagnati dai contributi degli scrittori Fabrizio Vespa, curatore della rassegna, e di Marco Magnone.

Il discorso sulla creatività coinvolge le più diverse correnti espressive, le sottese inquietudini, la forza del linguaggio e del suo essere comunicazione, stimolo intellettuale, mezzo per raccordare segno e scrittura, sogno e visione, gesto e formulazione di un emblematico alfabeto per immagini.

Una scrittura che ritroviamo e individuiamo, attraverso un multiforme panorama progettuale, nelle opere dei 17 artisti selezionati per «Io Espongo XVIII». La mostra-Concorso, curata da Alessandra Morra, costituisce uno degli aspetti dell’attività dell’Associazione Culturale Azimut, che vede l’impegno di Fabrizio Vespa, Antonio Minniti e Andrea Tortorella, nella realizzazione di un programma capace di coinvolgere il pubblico, gli esperti e quelle istanze artistiche caratterizzate dal rinnovarsi delle presenze dei giovani emergenti tra fotografi, pittori, designer, scultori, grafici, incisori.

I locali dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, si arricchiscono, quindi, per questa occasione, delle singolari figure di Lorenzo Filardi di Ars Captiva, delineate «site specific» su una parete dell’Assessorato, della linea incisiva che racchiude la forma, fra interno ed esterno, della giovane donna di Federica De Leonardo e della fotografia «Armoniosa dualità dell’essere» di Vittoria Mazzonis, vincitrice del Concorso CFC Liceo Cavour del 2015 con tema «La meraviglia».regione piemonte 2

Proseguendo, si nota la simbolica sequenza degli oggetti in «Discovery», cartapesta e altri materiali, eseguita da Marco Ferrari, l’acquaforte e linoleografia «Intersezioni» di Martina Bove dell’Accademia Albertina e il limpido tocco dell’acquarello «Epifania del papavero» di Pietro Pastore. Di Nicolò Canova si ravvisa l’intensità figurale di «Memento», alla quale si affianca l’espressionistica e dinamica locomotiva di Nadia Sponzilli, mentre Lodovica Paschetta propone l’essenziale e fiabesca «La stessa luna» ed Elisa Serena espone l’acrilico su tela «Lady Writer» dalla nitida grafia. Erino Sciarrino affida al dipinto «Il fienile» il suo interesse per il paesaggio e, invece, Fabio Cupri utilizza china e acrilici su carta per raffigurare svettanti e magici grattacieli.

Nell’ambito della fotografia, la successione degli scatti unisce il suggestivo «The wave» di Fabio Pirovano alla realtà fissata e rivelata in «Signs» di Alessandro Greganti, la stampa digitale su leger intitolata «E’ calato il sipario» di Morena Virone alla «lettura» di uno scorcio cittadino ripreso in «Panorama» da Selen Botto, sino al fascino della fotografia digitale «Fragmentos del fin del mundo» della cilena Rocio Saa.

 

Angelo Mistrangelo

 

Torino, Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura, via Bertola 34, orario: lunedì-venerdì 9-18, sino a marzo 2016.

 

TORINO, STENDHAL GALLERY: “SILENT NIGHT”

silenti nightDal 6 dicembre al 10 gennaio, la Stendhal Gallery di Via San Quintino 40, a Torino, ospita la mostra di arte contemporanea “Silent Night” a cura di Vittorio Amedeo Sacco. Tra gli artisti presenti in mostra, anche il chierese Silvio Vigliaturo. Orari: tutti i giorni 16-20, chiuso il 24, 25, 26 dicembre e 1 e 6 gennaio.

 

 

TORINO, CIRCOLO DEGLI ARTISTI: “EMOZIONI DELLA PITTURA REALISTA”

Giancarlo Aleardo Gasparin, maestro della Bottega Rinascimento, pittura realistainsieme ai suoi allievi invita a scoprire le tecniche antiche di disegno e pittura attraverso la collezione delle opere esposte alla mostra “Emozioni della pittura realista”, in corso al Circolo dergli Artisti di Via Bogino 9, fino al 12 dicembre. Orari: dal lunedì al sabato, 15,30-20.

 

 

 

 

TORINO, COLORI E SAPORI NEL MONDO

colori e saporiNegli spazi del Centro Incontri, in corso Stati Uniti 23, la rassegna dedicata all’arte figurativa permette di cogliere gli aspetti delle esperienze contemporanee, della molteplicità dei linguaggi che presiedono alla formulazione delle opere esposte.

Organizzata dalla sezione Arti Visive del CRAL Regione Piemonte, con responsabile Stefania Lucà, la XI Mostra Collettiva di Arti Visive «Colori e sapori nel Mondo» rappresenta un documento degli attuali momenti espressivi confluiti nelle due sezioni dell’esposizione: una dedicata all’alimentazione e l’altra al colore. Un percorso che si snoda attraverso i lavori di Liliana Averone e Monica Bassanino, Giorgio Benci e Giulio Benedetti, Luciana Bertaglia e Segio Bilucaglia e, ancora, Silvana Bonagura,

Anna Borgarelli, Franco Castiglioni, Gianna Dalla Pia Casa, Michele De Stefano, Roberto Dellavalle, Giaiero Prisca, Anna Virginia Lanfranchini e Stefania Lucà.

In questo panorama di interventi, si delinea la misura di un discorso che trasmette l’essenza di «un dire» poliedrico legato alle opere di Sabrina Marchetto, Lidia Matta, Armida Mazzotti, Laura Mele, Fioralba Nicosia, Laura Novo, Nicoletta Pizzetti, Nicolina Pollastro, Amelia Putignano, Giulia Santopietro, Doris Scaggion, Maria Antonietta Sismondo, Paola Targa, Giusy Ulijanic, Tatiana Veremejenko e Loredana Zucca

(A.Mis.)

 

Torino, Centro Incontri di Corso Stati Uniti 23 , orario:9-18, chiuso sabato e domenica e il 7-8 dicembre.

 

 

TORINO, SEGNO E COLORE DI DAVIDE ROSTAGNO

I momenti della pittura di Davide Rostagno emergono tra la luce che accende la natura e le suggestive marine, i paesaggi di un lirico astrattismo e il rapido fluire del segno che fissa un’idea, un luogo, un ricordo.

Un dipingere che appartiene a un meditato itinerario conoscitivo, a una stagione legata al disegno, alle tecniche miste, alle tempere che Rostagno utilizza per realizzare delicate composizioni floreali e colline definite secondo rigorose linee geometriche, nature morte con zucche e rasserenanti vedute della Grecia, Langhe e Sardegna. E questa sua prima mostra personale racchiude un’esperienza sviluppata nel tempo, il fascino della luce, la memoria di viaggi, soggiorni, incontri che diventano pagine di un diario scandito dai passi di danza dei ballerini, dalle frasi musicali, da un gesto capace di raffigurare il valore dell’esistenza, di un’espressione, di uno sguardo.

Rostagno dipinge da sempre e solo ora ha deciso di incontrare il pubblico, di parlare attraverso le immagini, di unire il colore dei quadri alle copertine dei libri, delle monografie, delle raccolte di poesie esposte negli scaffali della libreria «Il Ponte sulla Dora». Un primo appuntamento, quindi, per trasmettere il clima di una pittura che tende all’astrattismo, senza allontanarsi troppo, in questa fase, dalla iniziale figurazione, mentre affida alla rappresentazione i percorsi, la visione e l’interpretazione della realtà e delle emozioni.

                                          Angelo Mistrangelo

 

 

Torino, Libreria  Il Ponte sulla Dora, via Pisa 46, orario: martedì-giovedì9,30-19,30, mercoledì, venerdì e sabato 9,30-13/

15,30-19,30, sino al 12 dicembre.

 

TORINO, PAOLO TONIN ARTE CONTEMPORANEA: “IN VOLO”

in voloMonica Carocci Giorgio Ramella   “In volo”

a cura di Francesco Poli

La mostra  nasce dalla collaborazione tra due artisti, Monica Carocci e Giorgio Ramella che per differenti percorsi danno vita ad un progetto inconsueto: l’ esposizione si svolge in due sale, la prima è letteralmente”invasa” da tre grandi stampe fotografiche rigorosamente bianco e nero costellate da stormi di aerei dall’aspetto bellicoso, inquietante; l’obiettivo della Carocci cattura gli  aeroplani che  Ramella ha costruito raccogliendo sulle spiagge o in riva al mare legni consumati e levigati dall’acqua e dal sole, e li deposita su grandi spazi fotografici, 110 aerei che, ora sospesi ora posati a terra, ci accolgono nella seconda sala contornata da dipinti ambientati in paesaggi orientali .

Fotografia e pittura si uniscono “in volo”. Fino al 10 dicembre.