Chieri, vigili in borghese contro i ‘furbetti’; nel mirino deiezioni canine, cellulari usati al volante e borseggiatori

 

Federico Battel, comandante della Polizia Municipale di Chieri

Federico Battel, comandante della Polizia Municipale di Chieri

Girano in borghese, a caccia di ‘telefonisti al volante’, padroni maleducati di cani, abusivi del permesso di parcheggio disabili. Sono le pattuglie di vigili urbani che da un paio di settimane setacciano il territorio, soprattutto il centro, alla ricerca di gente che non rispetta le regole. “Il problema – ribadisce il comandante della Polizia Municipale, Federico Battel – non è fare cassa, ma far rispettare le norme e dare più sicurezza ai cittadini. Siamo in pochi ma cerchiamo di fare il massimo.” Punto primo, i padroni di cani che non si preoccupano delle deiezioni dei loro animali. Nonostante in città ci siano parecchi distributori di sacchetti utili allo scopo. E nonostante tutti, a parole, siano per tenere al meglio il nostro bel centro storico. “In pochi giorni – prosegue Battel – e con un po’ di fortuna abbiamo elevato cinque contravvenzioni per abbandono di deiezioni canine, tre delle quali in Via Vittorio. La multa? 50 euro, ma anche l’obbligo di rimuovere le deiezioni.”

Poi, altri scenari da tenere sott’occhio. “C’è gente che usa il cellulare mentre guida, e non è facile beccarli, ma lo stiamo facendo. E poi, più di un chierese abusa del permesso di parcheggio per disabili: ricordo che non è uno status symbol, e che per usufruirne occorre che davvero il disabile sia sull’auto. In caso contrario, c’è l’abuso, quindi la sanzione di un’ottantina di euro.”

Infine, sempre in borghese, i vigili presidiano il mercato. “Girano parecchi borseggiatori – chiude Battel – e qualcuno lo abbiamo già pizzicato. Peccato che i vigili siano pochi, 26 in tutto. Ma spero di averne uno o due in più il prossimo anno.”

Una risposta

  1. Daniela ha detto:

    Era veramente ora. Complimenti e continuate così. Ogni estate ci asfissiano con gli inviti a non abbandonare gli animali domestici ma, nei 15 anni in cui ho avuto un cane, mai nessuno mi ha chiesto se l’avevo fatto tatuare. Ho girato per 15 anni con il certificato di avvenuto tatuaggio nella borsa inutilmente.