Fiera del Bue Grasso a Moncalvo, Confagricoltura: «Allevatori e carni piemontesi sono colonne portanti dell’economia astigiana»
La 378° Fiera del Bue Grasso a Moncalvo è riuscita ancora una volta a consolidare il rapporto tra consumatori e “allevatori di salute”, gli imprenditori del comparto zootecnico nostrano, accorciando la filiera e riportando l’attenzione sull’assoluta qualità delle nostre carni bovine.
A sottolinearlo è Confagricoltura Asti, che per celebrare l’importanza dell’evento ha istituito uno speciale premio – del valore di 250 euro – conquistato dall’agrimacelleria Fratelli Micco di Moncalvo. Il settore zootecnico astigiano ha reagito alla contrazione dei consumi a livello nazionale (-2,2% per la carne bovina e -1.1% per quella suina rispetto al 2014), conseguenza di svariate campagne di disinformazione e inutile allarmismo, come quella successiva alla monografia dell’Oms sui rischi legati all’eccessivo consumo di carni rosse e lavorate.
L’azione di Confagricoltura Asti a sostengo del comparto è incentrata sul contrasto alla volatilità dei costi delle materie prime e l’innalzamento dei prezzi, bloccati da troppo tempo a livelli non remunerativi per gli operatori. “Con il convegno “Alleviamo salute: la carne tra timori e verità” – spiega Massimo Forno, presidente di Confagricoltura Asti – ci siamo assunti la responsabilità di garantire l’eccellenza delle nostre carni – le più sicure del mondo e un alimento essenziale in qualsiasi dieta equilibrata, come ribadito da medici ed esperti –, aiutando a comunicare le scrupolose attenzioni che gli allevatori astigiani usano nei confronti della salute degli animali e nel rispetto dei rimi naturali”. E’ partendo da queste certezze che Confagricoltura Asti ha proseguito la sua campagna di corretta informazione sulle carni rosse, in un silenzio assordante dopo le prime “difese d’ufficio” portate avanti da alcune associazioni. Ma non è tempo di far polemica, le organizzazioni di settore devono lavorare in sinergia per affermare l’unicità dei nostri prodotti e consolidare la rappresentatività del comparto carne ai tavoli di sviluppo agricolo. Una prima occasione concreta è offerta dalla revisione di medio termine della PAC, prevista per la primavera 2016: “Sarà necessario – prosegue Forno – chiedere maggiori semplificazioni e meno contributi a pioggia, solo così si favoriscono le migliori aziende agricole”. Per maggiori informazioni sull’argomento Confagricoltura invita a contattare i propri uffici tecnici. Coesione e valorizzazione della qualità sono esigenze che non devono essere soffocate da interessi di parte. Un esempio: è notizia di questi giorni che in Cina aprirà la più grande fabbrica di animali clonati al mondo. Sebbene il Parlamento Europeo abbia già espresso parere contrario sull’utilizzo di animali clonati, la proposta cinese rischia di intorbidire la percezione di sicurezza avvertita dal consumatore italiano, con prevedibili danni alla filiera nostrana.