PIEMONTE ARTE: SICCHIERO, ZAGO, LE FAMIGLIE, LIBRO DI VERCELLOTTI
MANTOVA, LE ACQUEFORTI DI SICCHIERO
Lo spazio espositivo Arianna Sartori Arte & Object Design di Mantova (Via Ippolito Nievo 10) ospita dal 9 gennaio al 3 febbraio la mostra dell’artista chierese Maurizio Sicchiero “Dal Polesine al Piemonte – le acqueforti raccontano.” Inaugurazione sabato 9 gennaio alle 17, orari mostra dal lunedì al sabato 10-12,30 e 15,30-19,30. Chiuso i festivi.
CHIERI, “NEVE E TARTUFI”, LA MOSTRA DI ZAGO
I locali della succursale chierese della Banca Intesa San Paolo ospitano la mostra“Neve e Tartufi pittura e tridimensione” dell’artista chierese Leonardo Guerrino Zago. Tra le opere esposte, “il ritorno”, in una visione particolare che rievoca il tempo passato dove l’animale era ancora protagonista del trasporto in campagna; i bassorilievi, che rievocano il tartufo e sono plasmati nelle felici aggregazioni di una tecnica sperimentale sul sacco di juta che ha visto il suo esordio nel 2000.
I supporti a sbalzo conferiscono alle superfici cromatiche risultanze plastiche che si concretizzano in una visione bi-tridimensionale di scultura pittorica che ha portato a favorevoli pareri delle critica.
In mostra, sempre di Zago, anche il manifesto della ‘gondola’, il bozzetto del monumento che l’Associazione Veneti del Chierese intende realizzare nella rotonda della porta d ‘ingresso a Chieri, a Borgo Venezia.
Il monumento avrà un’ altezza di metri 8 compreso il basamento e una larghezza di m 5.4 x 1,4. La mostra sarà visitabile fino a fine febbraio.
TORINO, MOSTRA FOTOGRAFICA “LE FAMIGLIE” A PALAZZO CISTERNA
Fino a venerdì 8 gennaio sarà possibile visitare la mostra “Le famiglie” ospitata nei spazi del piano nobile di Palazzo Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino. L’esposizione, che è stata inaugurata in occasione del seminario “1975- 2015 Quarat’anni di riforme e cambiamenti sociali e culturali delle famiglie” che si è svolto venerdì 11 dicembre, è un progetto curato dall’Associazione Istantanee sociali. Attraverso le fotografie esposte si compie un viaggio nella quotidianità, nella vita delle persone che si costituiscono in un variegato caleidoscopio di famiglie. Immagini che rappresentano e insieme suggeriscono nuovi immaginari: siano specchi in cui osservarsi e riconoscersi o finestre aperte che ci aiutano ad allargare il nostro sguardo sul mondo e sui molti modi di vivere affettività, sessualità, condivisione e sostegno.
Le fotografie in bianco nero di Giuliana Antrilli, Francesca Bettera, Maurizio De Conti, Renato Miletti e Francesco Petrone indagano la varietà delle famiglie contemporanee: da quelle unipersonali, a quelle monogenitoriali, dalle coppie di fatto omosessuali a quelle eterosessuali, da quelle miste a quelle omogenitoriali.
“Volevamo rappresentare – spiegano i curatori – una ricchezza di esperienze che sta orientando il senso comune verso un’idea di famiglia plurale, nucleo di relazioni creato dalla volontà e dal desiderio degli individui, più che dal vincolo naturale.” “Il desiderio di realizzare questo lavoro fotografico – continuano gli ideatori – nasce dall’esigenza di dare spazio a tutte le forme di famiglia che esistono nel nostro paese che riconosce la famiglia solo nel formato matrimonio – uomo – donna – bambini senza dare spazio ad altro”.
“La legge relativa al diritto di famiglia approvata negli anni Settanta – commenta Lucia Centillo, consigliera metropolitana con delega a Diritti Sociali, Parità e Welfare – era in realtà molto avanzata. Oggi però il panorama è mutato e occorre mettere insieme le radici e il futuro. La mostra che ospitiamo a Palazzo Cisterna rappresenta perfettamente il cambiamento sociale e culturale che le famiglie hanno affrontato”.
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 18,00 e sabato 19 dicembre dalle ore 9,00 alle ore 13,00 in occasione dell’apertura del Palazzo per la visita animata dai Gruppi storici. Nei giorni 25 dicembre, 1 e 6 gennaio Palazzo Cisterna è chiuso e dunque non sarà possibile visitare la mostra.
LIBRO D’ARTE: ROSETTA VERCELLOTTI, «IL MONDO DELL’INCONSCIO» / «THE SUBCONSCIOUS WORLD» (Edizioni Il Pennino, 2015)
Della pittrice Rosetta Vercellotti è una stato pubblicato nel 2015, dalle edizioni «Il Pennino» un libro-catalogo d’arte che racchiude, su progetto grafico di Dino Aloi, il suo mondo espressivo, accompagnato dalle fotografie di Alberto Paradiso, dalle traduzioni di Carla Fiorio e coordinato da Antonietta Petrosino. Presente alle sociali della Promotrice delle Belle Arti
in Torino, la Vercellotti, ha esposto nella Chiesa di San Domenico a Chieri, al Gran Premio Torino di Pittura «Amici dell’Arte e dell’Antiquariato» di Torino ad «Arte Padova» nel 1996.
«La vita, la speranza, l’angoscia, costituiscono alcuni dei momenti di una «scrittura» che prende forma e consistenza attraverso una gestualità prorompente, una dinamica definizione della «forza cosmica», in una sorta di testimonianza che travalica la realtà per entrare nell’area dell’inconscio, del sogno, del turbamento. Vi è nella Vercellotti la volontà di trasmettere il senso del dialogo tra spiritualità e il «potere del creato», storia e la «grandiosità della natura» («La natività»), l’incedere dei verdi, dei rossi, dei gialli e l’enunciazione della «mente universale».
Ogni gesto estrapola dal fondo la magia di uno sguardo o di un’espressione. Ogni rappresentazione, immersa nel silenzio, concorre a fissare gli elementi del discorso e il ritmo compositivo delle sue opere. Un cammino, quindi, all’interno della mente che diviene documento di una pittura scandita dall’urgenza di svelare il rapporto fra l’artista e l’armonia cosmica, i «sentimenti arcani» e la conflittualità, in una narrazione che conduce al riscatto dell’essere e del divenire.
Per la Vercellotti dipingere costituisce un mezzo per comunicare l’evoluzione del pensiero, la presenza delle «forze occulte», la valenza di un itinerario che unisce «Afrodite», dea dell’amore», all’«Angelo», il sole ai pianeti, il percorso che conduce alla meta all’atomo, alla terra, al sole e alle parole di Takamura Kotaro:«Non c’è strada a me dinanzi./ Dietro di me è tracciata una strada./ Ah, natura,/ o padre/ che m’hai fatto adulto,/ o grande padre, non stornare/ gli occhi da me, proteggimi,/ colmami del tuo vigore/ per questo lungo viaggio/ per questo lungo viaggio» («Itinerario»).
Un viaggio che è storia, incontri, avvenimenti e, contemporaneamente, memoria, mistero, misura del tempo. E tutto questo si scopre nel libro monografico «Il mondo dell’inconscio», che Dino Aloi ha ideato per raccontare l’universo di Rosetta Vercellotti, per sottolineare il suggestivo e vorticoso stemperarsi del colore nell’atmosfera alla ricerca della luce, della rivelazione, della purezza.
Il suo lavoro appartato e meditato esprime il «vagare senza sosta», l’«elevazione dello spirito», la capacità dell’umanità di rinnovarsi, di trovare nuovi approdi conoscitivi, di raggiungere mediante un segno-colore l’inesplorata spazialità della poesia».
Angelo Mistrangelo