PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto – Il Tex dal volto umano: Erio Nicolò
TEX è stato creato nel 1948 da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini – in arte Galep – che lo ha disegnato per anni quasi interamente da solo. A partire dagli anni ’60, per far fronte all’aumentare delle avventure inedite pubblicate sul Tex gigante – divenuta la serie principale una volta esaurita la ristampa delle strisce – hanno iniziato ad avvicendarsi numerosi altri disegnatori che, per espressa volontà di Sergio Bonelli, hanno conservato il proprio stile e ne hanno dato una propria personale interpretazione. La scelta non è mai stata casuale, anzi, i disegnatori di TEX sono sempre stati scelti in modo molto oculato tra professionisti affermati ed esperti. Tra questi il più celebrato è certamente Giovanni Ticci, senese, che ancora oggi ne disegna le avventure e che ne ha dato un’interpretazione così forte da rivaleggiare con quella di Galep, tanto da divenire modello di riferimento per molti disegnatori chiamati a realizzare Tex dopo di lui.
Tra i disegnatori che per primi hanno affiancato Galep su TEX ve ne è uno che, pur non essendo altrettanto celebrato, forse perché scomparso troppo presto, ne ha dato una versione molto affascinante e personale: Erio Nicolò. Il suo TEX è ancora più vicino al modello Gary Cooper di quello di Galep ed è caratterizzato nel viso e nelle espressioni in modo particolarmente umano, serio, quasi sofferto, con lineamenti più fini di molti altri disegnatori (ad esempio non ha la mascella di Fernando Fusco).
Anche fisicamente appare meno massiccio, se pure atletico, agile e prestante. Caratteristiche certamente influenzate dal tratto estremamente realistico dell’autore, caratterizzato da linee molto sottili e morbide, pulite, ispirate allo stile del Raymond di Flash Gordon e Agente Segreto X-9. Uno stile di disegno molto bello, classico ed elegante, che rende estremamente piacevole e scorrevole la lettura. Al pari di TEX, anche gli altri personaggi appaiono spesso nervosi, tirati, segnati nelle espressioni e nelle pose da una imperscrutabile tensione che conferisce alle avventure un’aura sottilmente drammatica.
Affascinanti e bellissime le sue donne – dove si vede chiaramente l’ispirazione raymondiana – così come sono molto belli i suoi cavalli. Efficace la recitazione dei personaggi, di cui prediligeva la realizzazione, a volte a discapito di ambientazioni meno curate o con qualche difetto di coerenza tra le vignette, se pure sempre con profondità, prospettive e proporzioni impeccabili. Le sue tavole sono costruite in modo molto lineare con predilezione per i piani americani o i campi lunghi, pochissimi i primi piani e per questo di maggiore effetto. A volte gli è stata contestata una certa uniformità nella caratterizzazione di alcune fisionomie o l’errata realizzazione dei personaggi di Pat Mac Ryan e Gros-Jean. Si tratta di pecche che comunque non intaccano il valore di un artista che ci ha regalato storie di TEX di straordinaria bellezza e fascino.
Erio Nicolò è nato a Firenze nel 1919 ed è mancato, sempre a Firenze, nel 1983. Esordì ventenne nel mondo del fumetto collaborando con la casa editrice Nerbini sulle riviste “Giungla!” e “L’avventuroso” (testata che proponeva anche serie americane come Flash Gordon e Mandrake). Nel dopoguerra passò a disegnare per la Casa Editrice Universo le avventure di “Forza John”, “Chiomadoro, il Principe del Sogno” e il western “I Laramie della valle”(da qui lo stile per la sua futura interpretazione di TEX) pubblicate sulle riviste L’Intrepido e Il Monello. Alcune di queste serie sono state ristampate in anni recenti sempre dalla Universo in una serie di bei volumi curati dall’esperto torinese Gianni Milone.
Nel 1966 approda a TEX con la storia Dramma nella prateria, pubblicata sui numeri 63 e 64 della serie gigante, che firma in coppia con Galep. La sua collaborazione con il Ranger si intensifica dal 1969, anno da cui inizia a realizzare TEX in via esclusiva e continua.
Autore molto veloce e produttivo, in circa vent’anni ha realizzato complessivamente 23 storie di TEX:
“Dramma nella prateria”(disegnato in coppia con Galep) pubblicata sugli albi 63 e 64 del 1966
“Pista di morte” sugli albi dal 106 al 108 del 1969 dove vediamo un insolito TEX con la barba incolta e una benda sull’occhio, nei panni di Gilas, malvivente tra i malviventi
“Gli Sciacalli” sugli albi 120 e 121 del 1970
“Lo Spirito di Manito” sugli albi 128 e 129 del 1971
“Il Grande intrigo” sugli albi dal 141 al 145(aiutato nell’ultima parte da Francesco Gamba) del 1972: oltre ad essere una delle più amate dai lettori, questa avventura, con le sue 511 pagine, rappresenta fra l’altro la più lunga storia di TEX mai realizzata da Gian Luigi Bonelli. Avventura complessa e corale, oltre che particolarmente drammatica, dove Bonelli mette in estrema difficoltà il nostro eroe. A seguito di un’abile congiura TEX viene condannato per omicidio e poi imprigionato nel terribile carcere di Vicksburg. E’ un’emozione forte vederlo dietro le sbarre, se pure era già stato in carcere in uno dei primi numeri, ma ai tempi evase in modo semplice e la storia non assumeva i toni drammatici di questa. Qui abbiamo un TEX molto più responsabile che deve accettare un responso ingiusto in quanto innocente. Un eroe al di là dei muscoli, dell’abilità e della fortuna, che saprà riscattarsi pienamente anche grazie all’aiuto dei suoi Pard.
“L’Uragano” dal 156 al 158 del 1973
“Sulle Frontiere del Colorado” dal 158 al 160 del 1973
“Il Ribelle” dal 164 al 166 del 1974 dove Tex incrocia la sua strada con quella di Apache Kid, figura storica realmente esistita
“L’uomo venuto da Denver” dal 169 al 171 del 1974
“Fantasmi nel deserto” dal 177 al 179 del 1975 dove TEX incontra i Tuareg
“Little Rock” dal 186 al 188 del 1976
“ Trapper!” dal 193 al 196 del 1976
“Quattro sporche canaglie” dal 202 al 203 del 1977
“Profondo sud” dal 209 al 210 del 1978
“I Due rivali” sugli albi 214 e 215 del 1978
“ Virginia City” dal 220 al 223 del 1979
“Taglia: 2000 dollari” sugli albi 226 e 227 del 1979
“Uno straniero a Elk City” dal 236 al 239 del 1980: un’avventura di TEX in solitaria dove agisce sotto falso nome. Avventura caratterizzata da una atmosfera intrigante e da alcune scene insolite, come quella che lo vede dal barbiere
“Rotaie insanguinate” dal 245 al 247 del 1981
“La Banda Durbin” dal 257 al 259 del 1982
“Freccia spezzata” sugli albi 261 e 262 del 1982
“La valanga d’acqua” sugli albi 273 e 274 del 1983
“Un Mondo perduto” pubblicata postuma sugli albi 282 e 283 del 1984 (storia terminata da Vincenzo Monti che per l’occasione ha cercato di ricalcarne lo stile)
TEX e immagini © SBE
Si ringrazia Gianni Milone, di cui consiglio di andare a leggere l’interessante articolo sul sito “comic cargo team”: www.comiccargoteam.blogspot.it/2015/03/for-erio-nicolo.html