Chieri, Santanchè alla cena di Forza Italia: «A essere moderati alla fine si diventa modesti»
Che Daniela Santanchè fosse una che non le “manda a dire” lo si sapeva fin dall’inizio e la sua schiettezza, volutamente non politically correct, spiazza ma non per questo è mal vista. Lunedì sera, nella cena convegno organizzata da Forza Italia Chieri, nella sala del Park Hotel gremita di sostenitori del partito, ma anche di esponenti di Fratelli di Italia e Lega Nord, è riuscita a divertire e coinvolgere le quasi 200 persone, almeno una cinquantina sotto i trent’anni, arrivate per conoscerla parlando di immigrazione, coppie di fatto ed economia. Senza comunque escludere un’analisi critica della situazione politica interna al partito.
«A forza di essere moderati alla fine si diventa modesti – ha aperto il suo intervento l’onorevole – Non abbiamo ragione per cui vergognarci o essere defilati. Solo chi ha qualcosa da nascondere si defila e non si mette in luce. Forza Italia è in un momento di crisi, perché i traditori sono tanti. Ma non possiamo continuare a permettere che venga messo a capo del Governo l’ennesimo presidente non eletto. Siamo al terzo presidente del Consiglio non scelto dai cittadini. Stiamo perdendo la democrazia».
Un’accusa al Governo Renzi, ma anche all’inerzia che affligge cittadini e politici: «Ci accorgiamo di aver perso la nostra libertà, solo un minuto dopo che è successo, mai prima – afferma Santanchè – Noi siamo dalla parte giusta, perché ci sono valori che non possono essere scelti, come l’orgoglio di essere italiani. Sono stufa di vedere città invase dagli immigrati e non credo per questo d’essere definita razzista se dico che prima bisognerebbe pensare agli italiani».
Alla serata aperta da Rachele Sacco, coordinatore cittadino di Forza Italia Chieri, sono intervenuti Osvaldo Napoli, vicecoordinatore regionale di FI e sindaco di Valigie anche Gilberto Pichetto, coordinatore regionale di FI, Alberto Cirio, europarlamentare FI, Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Lucio Malan, senatore Fi, Tommaso Varaldo commissario Forza Italia Giovani Torino Città metropolitana, Gianluca Coletti coordinatore FI giovani Piemonte, e alcuni esponenti del Gruppo Seniores di FI.
Ognuno dei quali è intervenuto dando spunti alle riflessioni della Santanchè: «Mi chiedo: come mai tutti i cosiddetti profughi che arrivano nelle nostre città sono solo uomini? – fa notare l’onorevole – Quando si scappa da una guerra non si mandano via prima le donne e i bambini? Allora mi viene da pensare che queste persone siano migranti economici e non rifugiati».
Rispetto poi agli ultimi fatti di cronaca, come la decisione di velare le statue ai Musei Capitolini in occasione della visita del premier Rohani ha considerato: «Non vorrei essere in un Paese in cui prima o poi venga vietato di cantare le canzoni di Natale – e ha continuato – No al multiculturalismo, se questo significa perdere la nostra identità. Non siamo tutti uguali, perché io non posso dialogare con chi non rispetta le donne. La civiltà di un popolo si vede dalla considerazione che dà alle proprie donne».
All’aggiornamento sul ddl Cirinnà e la posizione contraria di Forza Italia aggiunge: «C’è il diritto di essere figli, non quello di essere madre e padre. La società deve andare in un’unica direzione. Permettendo le adozioni ai gay e gli uteri in affitto dovremo spiegare ai bambini che sono stati portati da una cicogna oppure che sono nati sotto un cavolo? Se va bene che due donne e due uomini si uniscano in matrimonio, non si può però lasciare che i bambini diventino un accessorio da acquistare per San Valentino. Ciò che più conta è la tutela dei bambini e dell’infanzia non il vezzo di diventare genitori»
Una serata informale dove però i temi cari alla cittadinanza sono diventati protagonisti: «Devo ringraziare coloro che oggi mi hanno chiamata per complimentarsi con noi per la magnifica serata trascorsa ieri. Una serata all’insegna della semplicità politica, in ottima compagnia con tantissimi cari cari carissimi amici – ha considerato Sacco – Sono momenti che aiutano a lavorare nella stessa direzione, rendendomi orgogliosa per tutto il lavoro e le battaglie che sto portando avanti insieme a tutto il gruppo con cui lavoro in ottima armonia. Abbiamo bisogno di risollevare il nostro Paese. Si parla di immigrati e non si fa nulla per noi Italiani. Si parla di ddl Cirinnà e si dimentica chi è senza casa e senza lavoro. Mentre le aziende e gli imprenditori sono isolati e si rivolgono solo più al mercato estero. Si parla di integrazione, senza salvaguardare la sicurezza di noi italiani. Vogliono alienare ospedali mettendo a repentaglio la salute dei cittadini e soprattutto ci si dimentica dei giovani che sono il nostro futuro. Tutto ciò che sta accadendo a livello nazionale, arriva di riflesso nella nostra Città, dove i Chieresi si sentono abbandonati a loro stessi con una amministrazione che non pensa ai disagi e alle sofferenze dei propri cittadini»