PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto – Disney, l’Arte di Romano Scarpa al Museo Wow di Milano
Dal 16 gennaio al 13 marzo al “Museo del Fumetto – WOW Spazio Fumetto” di Viale Campania 12 a Milano si può visitare la mostra “Dall’unghia di Kalì all’ultimo balabù” interamente dedicata all’Arte di Romano Scarpa, il più grande artista Disney italiano, colui che ha raccolto il testimone dagli americani Carl Barks e Floyd Gottfredson, contribuendo a rendere l’Italia uno dei maggiori paesi produttori di storie Disney al mondo (il primo per pubblicazioni). La mostra è stata realizzata grazie al contributo di Marco Castelletta – il più importante collezionista italiano delle opere di Romano Scarpa – e all’archivio della Fondazione Franco Fossati, con la collaborazione del settimanale Topolino. Vi si possono ammirare più di 150 tavole originali oltre a schizzi, bozzetti, illustrazioni, sceneggiature e altro materiale raro e inedito, tra cui numerosi albi originali sia italiani che americani (Romano Scarpa è stato infatti il primo autore Disney italiano ad essere pubblicato negli Stati Uniti).
Romano Scarpa nasce a Venezia nel 1927 e fin da bambino si appassiona alle storie di Mickey Mouse – in particolare quelle disegnate da Floyd Gottfredson – pubblicate sulla testata Topolino, in edicola fin dal 1932 (anno dell’Oscar a Walt Disney). Costretto ad abbandonare gli studi al Liceo Artistico a causa della guerra, inizia a studiare da autodidatta tecniche di animazione e, nel 1946, realizza “…E poi venne il diluvio”, un cortometraggio ambientato nella preistoria. Nel 1947 dà vita a un piccolo studio di animazione con cui nel 1953 confeziona il cortometraggio animato “La piccola fiammiferaia”, distribuito nei cinema di tutt’Italia.
Nel 1953 esordisce su Topolino con “Biancaneve e Verde Fiamma” su testi dello scrittore piemontese Guido Martina, ai tempi incaricato di scrivere tutte le storie Disney italiane. Nel 1956 inizia a produrre storie in qualità di autore completo realizzando sceneggiatura e disegni di “Paperino e i gamberi in salmì” e, pochi mesi più tardi, di “Topolino e il mistero di Tapioco Sesto”. E’ l’inizio di una grande carriera che lo vedrà ammirato sia in Italia che all’estero, dagli stessi autori che tanto amò da bambino. Nel 1958 Scarpa realizza un’avventura di Topolino destinata a diventare una pietra miliare nella storia del personaggio “Topolino e l’unghia di Kalì”.
Nelle sale al primo piano del Museo WOW – che nel 2013 ospitarono la bellissima Mostra sugli 80 anni del settimanale Topolino – sarà possibile ammirare il lavoro di Romano Scarpa in un percorso cronologico e tematico che affianca illustrazioni, copertine e tavole originali, tratte dalle sue storie più amate, ai dettagliatissimi bozzetti a matita, in cui verificava che tutto fosse al posto giusto prima di passare al disegno vero e proprio. Insieme a questi si possono ammirare le sue sceneggiature originali e scoprire le ispirazioni che ne hanno stimolato la fantasia, soprattutto dal mondo del cinema di cui era un grande appassionato. L’artista veneziano seppe infatti trasporre nel mondo Disney atmosfere del grande schermo, guardando alla produzione di registi come Frank Capra e Alfred Hitchcock.
Romano Scarpa è stato l’interprete più fedele dello spirito Disney originale, sia per le storie dei Paperi che per quelle di Topolino. Nella sua lunga carriera ha realizzato centinaia di storie indimenticabili, ricche di spunti affascinanti, di trovate geniali, di trame complesse e di ampio respiro, in cui i personaggi Disney appaiono veri, umani, pieni di sfaccettature e contraddizioni. Oltre a disegnare i classici personaggi, Scarpa ne ha creati tanti suoi, a partire dalla pretendente di Paperone, Brigitta MacBridge, apparsa per la prima volta nel 1960 in “Zio Paperone e l’ultimo balabù”, fino al simpatico Atomino Bip-Bip, apparso ne “La dimensione delta” del 1959. Tra quelli più noti, anche Trudy, la fidanzata di Gambadilegno, l’arrampicatore sociale Filo Sganga e la teen-ager Paperetta Yè-Yè.
Grazie alla grande quantità e qualità del materiale originale esposto, a ingrandimenti scenografici e a riproduzioni a colori, la mostra consente di compiere un affascinante viaggio alla scoperta di alcune delle storie più belle realizzate dall’autore veneziano fino a pochi anni prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2005. Tante le storie realizzate su sceneggiature di Guido Martina, da “Paperino 3D” e “Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera” fino a “Paperinik alla riscossa”. Ma ancora di più quelle realizzate da autore completo, a partire da quelle ambientate nella sua Venezia, “Topolino e il ferro d’oro” e “Venezia e i tesori De’ Paperoni”.
Impressionante la ricerca e la cura dedicate alle avventure a tema storico come “Paperino e il colosso del Nilo” e “Paperino e la leggenda dello Scozzese Volante”, così come la passione per quelle dedicate alle Olimpiadi, da “Topolino alle Olimpiadi” del 1964 fino alle “Paperolimpiadi” del 1988. Quest’ultima, realizzata in occasione dei Giochi Olimpici di Seoul, con le sue 250 pagine, è una delle storie più lunghe in assoluto della testata Topolino ed è la più lunga mai disegnata da un unico autore.
Continuando nel percorso della mostra troviamo alcune delle Grandi Parodie tra cui “La leggenda di Paperin Hood” e “Paperin Fracassa”, ma anche storie a carattere satirico dove prende in giro soprattutto il mondo della pubblicità come in “Paperino e le lenticchie di Babilonia” e “Topolino e il gigante della pubblicità”. Si tratta di storie complesse e strutturate dove si possono trovare diversi piani di lettura, adatte anche, e soprattutto, ad un pubblico più adulto. Infine arriviamo alle Storie Speciali, realizzate per avvenimenti e ricorrenze importanti, spesso in tandem con altri grandi autori, come il suo allievo Giorgio Cavazzano o il mitico Giovan Battista Carpi. Con il primo realizza “Topolino allo Zecchino d’Oro” nel 1969, con il secondo “Storia e gloria della dinastia dei Paperi” nel 1970.
Negli anno ’90 viene chiamato a realizzare due avventure per l’inaugurazione di EuroDisney e la storia celebrativa del numero 2000 di Topolino. Nel 1996 illustra un’avventura scritta dal giornalista Enzo Biagi, mentre la sua ultima storia pubblicata sul settimanale Topolino nel 1998 è “Orazio e le riparazioni a catena”. Dopo continua ancora a disegnare fumetti per la casa editrice danese Egmont, che pubblica i fumetti Disney in molti paesi del Nord Europa, fin quasi alla sua scomparsa, avvenuta a Malaga nel 2005.
I lettori che desiderano trascorrere un po’ più di tempo in questo magico ambiente, hanno la possibilità di consultare e leggere gli albi dell’intera collezione de “Le grandi storie Disney: l’opera omnia di Romano Scarpa”, la raccolta di tutte le storie disegnate dal Maestro in 48 volumi pubblicati in abbinamento alla Gazzetta dello Sport e al Corriere della Sera nel 2014. I volumi sono messi a disposizione in un angolo salotto/fumettoteca.
La mostra è completata da un’installazione multimediale dove con un semplice click è possibile scoprire i segreti e la storia dei grandi personaggi inventati da Romano Scarpa e da una postazione televisiva dove si possono vedere diverse sue apparizioni televisive, tra cui un collegamento realizzato nel 1968 dal programma Canzonissima, allora presentato da Walter Chiari, un Servizio a domicilio insieme a Giorgio Cavazzano e il servizio dedicato al Salone di Lucca del 1990 in cui vinse il Premio Yellow Kid alla Carriera.
“Dall’unghia di Kalì all’ultimo Balabù – L’arte di Romano Scarpa, il più grande artista Disney italiano”
WOW Spazio Fumetto – viale Campania 12 MILANO Telefono 02 49524744 / 5
Email: info@museowow.it Sito: www.museowow.it
Orari di apertura: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica, ore 15.00-20.00
Biglietti: intero 5,00 euro; ridotto 3,00 euro; convenzionato 4,00 euro