Chieri, il giudice Caselli al ‘Monti’: “Il segreto è essere se stessi, e crederci’
Si è svolta oggi, giovedì 11 febbraio 2016, nell’auditorium Rosario Livatino del Liceo Monti di Chieri, la conferenza con il celebre magistrato antimafia Giancarlo Caselli. L’incontro, fortemente voluto dai ragazzi della Consulta Provinciale di Torino, è stato introdotto dal sindaco di Chieri Claudio Martano, dall’assessore al lavoro Marina Zopegni, dalla professoressa Valeria Martano e da Alessandro Piovano, vice-presidente della Consulta, che ha svolto il ruolo di intervistatore. L’incontro è cominciato con la proiezione di un breve filmato in cui ragazzi e ragazze del chierese hanno esposto i loro ideali di giustizia, libertà, legalità e “identità”. Riprendendo le parole del video e partendo dalla sua esperienza personale, Caselli ha ripercorso i più importanti momenti storici della lotta alla mafia, parlando sia dei processi in cui, in prima persona, ha presto parte, sia ponendo attenzione ai principali fatti che l’hanno preceduto e seguito. Grazie alle domande poste da Piovano a nome di tutti i giovani presenti alla conferenza,i temi toccati sono stati moltissimi. Durante gli interventi, Piovano ha fatto riferimenti agli stessi fatti narrati nell’ultimo libro di Caselli, “Nient’altro che la verità”. Tuttavia il giudice ha esordito , destando sorpresa tra i ragazzi, con un “Non fidatevi di me. Scegliete la vostra identità, ragionate con autonomia. Tutto ciò che vi racconterò oggi è frutto delle mie opinioni e considerazioni.” Dopodiché nell’auditorium, gremito di studenti, è sceso un rispettoso silenzio che, per quasi tre ore, è stato mantenuto permettendo a Caselli di raccontare la sua storia : dagli inizi, la tesi di laurea e il primo incarico a Torino, passando per i processi contro il terrorismo storico delle Brigate Rosse, fino alla magistratura palermitana degli anni successivi agli attentati di Falcone e Borsellino e la trattativa Stato-Mafia.
E’ seguito un breve dibattito in cui gli studenti hanno potuto fare personalmente alcune domande. L’incontro si è concluso con un lungo applauso, al quale, scherzosamente, Caselli ha risposto: “Accetto quest’applauso solo perchè ora sono in pensione, altrimenti non lo farei: un magistrato non va a caccia di applausi.”
Giulia Carlucci
Camilla Tamburino