Asti, ‘soffre’ il mercato coperto. ‘Comune sordo ai nostri sforzi per una soluzione’, dice il Consorzio
Il Mercato Coperto di Asti, storico punto di aggregazione del commercio della città, è in sofferenza e decide di portare la situazione all’attenzione del pubblico, sperando di aprire un tavolo di confronto con le istituzioni ed in particolare con il Comune, interlocutore finale del consorzio dei commercianti. Ne parliamo con Monica Monticone, vicepresidente del consorzio che illustra le difficoltà di sostenere i costi di gestione della struttura. “Il Mercato coperto è un consorzio di commercianti che ha in gestione il sito attraverso una convenzione stipulata con il Comune di Asti. Ci sono 24 banchi che dovrebbero essere assegnati tramite un bando che segua precise normative regionali ed europee, ma da circa quattro anni abbiamo cinque banchi sfitti e il Comune non ha ancora provveduto ad emanare la procedura di riassegnazione.” Non sarebbe un grande problema se la convenzione non prevedesse che le spese di gestione, acqua, luce, riscaldamento, portierato, pulizie, nonché gli affitti dei banchi non occupati, ricadessero in solido su tutti i soci del consorzio attualmente in attività. Questo significa che i diciannove commercianti in attività devono sobbarcarsi, oltre alle spese ordinarie, anche gli affitti di chi ha lasciato il posto libero perché non ce la faceva più a sostenerne il peso. Recentemente si sono aggiunte anche le spese di ristrutturazione del Mercato, 700.000 euro, per cui i soci hanno dovuto sottoscrivere un mutuo, ma non è davvero possibile che riescano ad onorare le quote di chi ha abbandonato l’attività.
“Siamo scoraggiati soprattutto dalla mancanza di comunicazione con il Comune di Asti”, precisa Monica Monticone, ” rimasto completamente sordo ai nostri tentativi di intavolare una trattativa per arrivare ad una soluzione di questa criticità che rischia di portare allo scioglimento del consorzio. Abbiamo proposto delle soluzioni come quella di pagare in forma diretta gli affitti, ognuno per il suo banco occupato, anche perché non può ricadere su di noi l’inadempienza dell’amministrazione che non emana il bando di assegnazione. Siamo ricorsi anche alla consulenza di un legale che ha inviato formalmente la nostra proposta, ma ancora una volta non abbiamo ricevuto risposta.”
Al danno si aggiunge la beffa: ai consorziati del Mercato non è stata applicata la politica dei prezzi calmierati che il Comune di Asti ha concesso ai posti assegnati agli altri ambulanti per agevolarli in questo periodo di crisi del commercio.
“Stiamo cercando di difendere il Mercato coperto”, continua la Monticone, “perché qui è il nostro lavoro, ma non possiamo andare oltre le nostre forze. Siamo tutti assegnatari di una licenza di ambulanti a posto fisso. Se il Comune vuole arrivare allo scioglimento del consorzio provveda ad assegnarci un nuovo posto fisso dove esercitare il nostro lavoro. Ce ne faremo una ragione. Lo dico con molta tristezza, soprattutto perché il nostro Mercato è spesso citato dalle istituzioni come vanto della città, come esempio di attrazione turistica. Ci piacerebbe ricevere l’attenzione che meritiamo per la storia che rappresentiamo per la città di Asti, per continuare ad esserci anche negli anni a venire”.
Carmela Pagnotta