Moncalieri, M5S: “In consiglio, teatrino della politica, Montagna vada a casa”
In un comunicato, il Movimento 5 Stelle di Moncalieri attacca la coalizione di maggioranza:
“Nell’ultimo Consiglio abbiamo assistito ad un altro teatrino della politica di Moncalieri dove è emersa tutta la debolezza della coalizione di maggioranza. Otto mesi fa, durante la crisi alla prima seduta consiliare, scrivemmo “una coalizione vi seppellirà”; è ormai per tutti evidente che quella che ha vinto le elezioni non era altro che un’accozzaglia di gruppi di interesse. Ora Montagna rifletta: se non ha i numeri per governare, vada a casa.
Negli ultimi due mesi la città è stata paralizzata dalle lotte interne al PD, le pretese dei Moderati, liste civiche che svaniscono e gruppi consiliari nati e morti nel giro di qualche mese. Tutto secondo un disegno preciso, ma anche facilmente intuibile dal giorno dopo le elezioni.
Il M5S in questi mesi ha sempre lavorato, portando proposte per un cambiamento reale della città. Ha ottenenuto numerosi risultati come l’app di comunicazione con il cittadino, i defibrillatori nelle sedi comunali, il regolamento slot, i parchi inclusivi, le misure per ridurre lo spreco alimentare, maggiori stanziamenti sul bilancio per le scuole, i trasporti, l’agricoltura e la sicurezza. Altre proposte sono state bocciate dalla maggioranza solo per le loro faide interne; il baratto amministrativo ne è la prova lampante.
Coerentemente al nostro modo di fare opposizione e politica, per supplire alle carenze interne alla maggioranza che hanno portato a questo stallo, il M5S ha sottoscritto, insieme agli altri gruppi di opposizione, la convocazione d’urgenza di un nuovo Consiglio per poter discutere altre misure che Moncalieri aspetta, come il piano di eliminazione delle barriere architettoniche, l’emergenza smog, la campagna salvaciclisti e il question time del cittadino.
Dimostriamo quindi con i fatti che il senso di responsabilità del M5S è di gran lunga superiore all’irresponsabilità di chi dovrebbe governare e invece litiga, come sempre, per avere delle poltrone e per gli interessi di pochi e non della collettività.”