PIEMONTE ARTE: BURRUNI, ALESSANDRI, FAVOLE, MUSEI REALI, CANDELO…

burruniA QUASI 100 ANNI SCOMPARSO ILIO BURRUNI

A Biella, dove da tempo dipingeva i suoi luminosi quadri, Ilio Burruni è scomparso a quasi 100 anni. Nato a Ghilarza, in Sardegna, il 25 aprile 1917, Burruni ha vissuto a Chieri dove la famiglia si era trasferita. Sin da giovane aveva dimostrato una determinante attitudine al disegno, tanto da essere allievo di Barone Manno, che lo introdusse nel mondo dell’arte di Roccati, di padre Pistarino e – scrivono le cronache – nell’aura di Casorati.

Dopo gli studi artistici a Torino (alla Scuola di Gregorio Calvi di Bergolo all’Accademia Albertina) e la Laurea in Giurisprudenza, a partire dal 1949 si era dedicato esclusivamente alla pittura con frequenti soggiorni in Sud America e Francia. E così i suoi dipinti limpidi e solari, sapientemente «costruiti» e immersi in atmosfere metafisiche, sono stati ospitati in mostre personali a Palazzo Opesso e Il Quadrato di Chieri, a Cuneo e Biella, Rio de Janeiro, Torino, prima nella storica Galleria Viotti di Pippo Russo e più recentemente al Museo Regionale di Scienze Naturali. Alberi, case e chiesette accese dalla luce, rami dall’impianto geometrico, costituiscono un percorso che si è sviluppato con coerenza, con quella capacità espressiva che ha accompagnato per tutta la vita il suo sogno d’arte tra visione e nitida scrittura. E sono opere che esprimono interiori emozioni, frasi musicali legate a Wagner e Bach, frammenti di un cammino permeato dalla suggestione di una meditata tessitura cromatica, da una spiritualità che sottolinea il senso profondo di una ricerca fortemente interiorizzata e raccontata con un sorriso.

                                     Angelo Mistrangelo

 

IL MONDO SURREALE E FANTASTICO DI ALESSANDRI IN RICORDO DI MARZIO PINOTTINI

alessandriAlla presenza di Vittorio Sgarbi, s’inaugura domenica 6 marzo, alle 18, nelle sale della Galleria Narciso, in piazza Carlo Felice 18, la mostra «Le visioni di Alessandri», a cura di Concetta Leto. Dopo la rassegna «Il Tibet di Alessandri» ospitata a Palazzo Lascaris dal Consiglio regionale del Piemonte, questo nuovo appuntamento con il mondo fantastico di Alessandri (1927-2000), fondatore nel 1964 del gruppo Surfanta, rappresenta un’occasione per accostarsi ai suoi cicli pittorici, alle immagini di una figurazione a volte tormentata, ma che rivela l’essenza di una ricerca intensa e scandita dalle interpretazioni delle «Bambole» e delle «Veneri Surfanta», dai «Pascal» e delle «Camere». Si riafferma, quindi, una stagione pittorica ricca di alessandri 2intuizioni, di visioni, di interiori sensazioni che presiedono al linguaggio di Alessandri e degli esponenti del suo gruppo come Guido De Bonis e Mario Molinari. L’esposizione è dedicata a Marzio Pinottini (1929-2016), docente di Estetica e di Fenomenologia degli Stili presso l’Università di Torino e curatore di numerose mostre della Galleria Narciso, ora diretta dalla moglie Sally Paola Anselmo Pinottini. Tra le sue monografie si ricordano quelle per Antonietta Raphael, Curt Stenvert e i futuristi Diulgheroff e Fillia, mentre la sua esperienza è anche caratterizzata, tra le molte iniziative culturali, dall’organizzazione del convegno «Attraverso il Novecento: Albino Galvano (1907-1990)» tenuto al Dipartimento di discipline filosofiche dell’Università di Torino nel 1997. I suoi ultimi saggi sono dedicati a Luigi Spazzapan, per la mostra al Castello di Miradolo, e a Asger Jorn e Antonietta Mafai per la Galleria Narciso. Nel 2013, un’intervista della studentessa Linda Azzarone, è stata inserita nella tesi di laurea sull’arte a Torino e alla Galleria Narciso dal 1960 al 1980.

Angelo Mistrangelo

 

Torino, Galleria Narciso, piazza Carlo Felice 18, orario: martedì-sabato 10,30-12,30/16,30-19,30, domenica 16-19, sino al 30 aprile.

 

 

INCISIONI, PAGINE CALLIGRAFICHE E LIBRI PER LE FAVOLE DI ESOPO E FEDRO AL MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA

Api e fuchi al tribunale della vespa, Fedro.

Api e fuchi al tribunale della vespa, Fedro.

Al MUSLI – Museo della Scuola e del Libro per L’Infanzia, a Palazzo Barolo, Torino, dal 7 marzo è possibile visitare la mostra «ESOPO, FEDRO & C. Le favole classiche tra arte e libri per l’infanzia». Si tratta di due esposizioni parallele e collegate tra loro: la prima è caratterizzata dalle incisioni calcografiche e testi calligrafici «Metafore. Esopo e Fedro – Storie di animali» di Graziella Navarelli Bartolini e Giovanna Frova. La seconda è una rassegna bibliografica «Nel regno delle favole. Libri e giochi dalla fine del Settecento alla metà del Novecento», a cura di Pompeo Vagliani, presidente della Fondazione Tancredi di Barolo. Il mondo animale, dai versi del poeta greco Alcmane («dormono i rettili, quanti nella specie/ a nera terra alleva,/ le fiere di selva, le varie forme di api…») alle favole di Esopo e Fedro, emerge dalle immagini del passato, dai racconti orali, e non, tramandati e consegnati al nostro tempo. Immagini fissate da Graziella Navaretti Bartolini su preziosi fogli incisi e corredati dalla elegante e, contemporaneamente, rigorosa calligrafia a mano di Giovanna Frova. E sono pagine per bambini e adulti, per scrittori e

La volpe e la cicogna, Fedro.

La volpe e la cicogna, Fedro.

insegnanti, che da sempre recuperano dalle favole aspetti morali, citazioni, sottilissime emozioni. Nel segno e accompagnate da una nitida calligrafia, le immagini assumono una loro decisiva definizione, un valore legato a una misurata rappresentazione, a una resa espressiva capace di trasmettere il fascino indiscusso della parola che rievoca l’episodio de «La rana e il bue» di Fedro, mentre Esopo parla de «La cicala e la volpe». La sequenza delle tavole, acquaforte e acquatinta (con interventi che vanno dal bulino alla cera molle, dal fondino elaborato alla xilografia e linoleografia calcata a secco), concorre a delineare un percorso espositivo legato a «La cornacchia superba e il pavone» (Fedro) e «Il tonno e il delfino» (Esopo) arricchita dal foglio calligrafico in una scrittura onciale, a «Api e fuchi al tribunale della vespa» (Fedro) e «La tartaruga e l’aquila»(Esopo, che dialoga con la grafia umanistica). Nelle opere della Navaretti Bartolini, si avverte un lavoro di scavo interiore e interiorizzato, messo in evidenza dal richiamo agli occhi, dalla profondità dei neri, da linee incisive che occupano gli spazi bianchi esprimendo lirici frammenti d’identità.

  Angelo Mistrangelo

Tecniche   – Api e fuchi: acquaforte, acquatinta, su tre matrici di zinco; misura massima mm. 488 x 375; stili di scrittura: Capitalis quadrata; inchiostri: nerofumo e mallo di noce su carta Arches grana fina. – Volpe e cicogna: acquaforte, acquatinta su matrice di zinco; mm.246 x 246, più linoleografia, diametro mm. 202; stili di scrittura: Capitalis rustica e Capitalis quadrata; inchiostro: mallo di noce su carta Arches grana satinata

TORINO, MUSLI, ingresso via Corte d’appello 20/c, orario: lunedì-venerdì 9,30-12,30; domenica 15,30-18,30, tel.011/19784944, sino al 10 aprile.

 

 

 

 

TORINO, MOSTRA DI GIOSETTA FIORONI E LIBRO DI CAVALLARO

libro cavallaroMartedì 8 marzo p.v. alle ore 18, finissage della mostra di Giosetta Fioroni e la presentazione del libro “Donne nello spazio” di Umberto Cavallaro. La serata sarà presentata dal giornalista scientifico Antonio Lo Campo. Letture di Cecilia Ventigeno. Umberto Cavallaro è redattore di «AD*ASTRA», la rivista trimestrale di AS.IT.AF. (Associazione Italiana di Astrofilatelia) di cui è presidente, e delegato italiano nella Commissione Astrofilatelia della FIP (Federazione Internazionale di Filatelia). La sua attività professionale l’ha portato a lavorare per molti anni nell’ambito dell’Agenzia Spaziale Europea. Appassionato di storia dell’esplorazione spaziale, è autore di numerose pubblicazioni sia in Europa che negli Stati Uniti. Ha tradotto in italiano il libro I Ragazzi della Luna di Walter Cunningham (Mursia, 2009) e scritto diversi libri tra cui “Propaganda e Pragmatismo” (Impremix, Torino 2011) e “Donne nello Spazio” (Mursia, Milano, 2015). Collabora con diverse riviste, tra cui «LionsPhil», «QuiFilatelia», «Coelum Astronomia», «Astrophile» (USA), «Orbit» (UK), «Weltraumphilatelie» (Germania), «Cosmos» (Repubblica Ceca).

 

 

MIND MAD IN DESIGN, UN PROGETTO TRA DESIGN E PSICHIATRIA

Torino, 14 marzo 2016, h. 10.30 – Presentazione degli esiti del workshop MinD

Auditorium Camplus Lingotto, via Nizza 230, ingresso 8 Gallery, rampa nord, 4° piano,

fermata Metro Lingotto

mindA Torino, dal 10 al 14 marzo 2016, presso il Lingotto, un workshop che coniuga design e disagio psichico ed esplora in modo inedito i luoghi dell’abitare in relazione alle varie forme della fragilità umana. MinD Mad in Design: il Design come strumento di inclusione sociale. Quando il design si confronta con lo spazio della mente umana, quando supera i limiti della presunta normalità, quando è stimolato dalla necessità del benessere a trovare nuove soluzioni e sa cambiare prospettive e punti di vista, allora il design può diventare “cura” e aprire a nuovi percorsi professionali e di riabilitazione. MinD – Mad in Design è un progetto didattico e culturale che affronta, nell’ambito della formazione universitaria e dell’inserimento nel mondo del lavoro, il tema del design dello spazio domestico per la disabilità psichica. MinD nasce da un’idea degli architetti Giulia Mezzalama e Sandra Poletto, della psicologa Elena Varini, ed è promosso da Fondazione CEUR – Centro Europeo Formazione e Ricerca – con Blu Acqua, società attiva nell’ambito della residenzialità psichiatrica, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e la collaborazione di istituzioni universitarie e aziende del settore. Articolato in un workshop e una serie di eventi collaterali, a partire da marzo 2016, MinD sperimenta metodi di lavoro, approcci e soluzioni per un’idea di abitare socialmente inclusivo.

MinD: IL WORKSHOP  Nella prestigiosa sede del Camplus Lingotto di Torino, collegio universitario di merito della Fondazione CEUR, durante quattro giorni di workshop, dal 10 al 14 marzo, 42 studenti universitari provenienti da tutta Italia, insieme a pazienti seguiti dai servizi di salute mentale, psicologi, architetti e designer, sperimenteranno nuove soluzioni per un abitare inclusivo. Seguendo un approccio multidisciplinare e olistico, e partendo dai bisogni della residenzialità psichiatrica, saranno elaborate diverse proposte di “sedute” – divani, poltrone, chaise-longue, sedie, panche – considerando le dinamiche di relazione tra spazi, oggetti e persone. Partecipare a MinD significa calarsi in un’esperienza di formazione fortemente inclusiva e interdisciplinare, e impegnarsi in prima linea, mettendo in gioco le proprie competenze e abilità, nel superamento delle barriere del pregiudizio e dell’indifferenza nei confronti delle persone fragili. PLUG Creativity, associazione per la comunicazione sociale, documenterà con un team multidisciplinare di pazienti e studenti le giornate di lavoro. Lo storytelling MinD potrà essere seguito sul sito e sui social all’indirizzo www.madindesign.com

 

MUSEI REALI DI TORINO, UNA FESTA PER LO STATUTO ALBERTINO

rievocazione del gran ballo – palazzo reale – 5 marzo 2016

gran balloGli antichi fasti del Palazzo Reale di Torino rivivono, sabato 5 marzo 2016. Nel corso della giornata, sarà rievocato il grande ballo, con il quale si festeggiò la concessione dello Statuto Albertino. Le manifestazioni popolari cominciarono sin dall’8 febbraio e trovarono il culmine nel Gran Ballo del 21 febbraio che si protrasse dalle 20 alle 2 del mattino successivo. Nel corso della nottata furono eseguite danze e movimenti tra i più in voga del tempo e centinaia furono i partecipanti, come riportato dalle cronache dell’epoca. Il 168° anniversario dello Statuto è l’occasione per una grande festa rievocativa. Con il supporto del gruppo Historia Subalpina, venti figuranti in abiti storici si alterneranno nelle sale di Palazzo Reale, danzando sulle musiche di Gioachino Rossini, Richard Strauss e Giuseppe Verdi, simbolo in musica del Risorgimento italiano. Dalle 11 alle 12 e dalle 14.30 alle 18, per l’intera giornata del 5 marzo, saranno eseguiti valzer, quadriglie e contraddanze del tempo. Le danze saranno introdotte da brevi notizie sul particolare momento storico e, in virtù della concomitanza con la festa della donna, sarà dedicata anche una parentesi alla condizione femminile nell’Ottocento.

Info:

Orario di visita: 8.30-19.30 (chiusura biglietteria ore 18); Orario della rievocazione: dalle 11 alle 12 e dalle 14.30 alle 18, ogni venti minuti. Biglietteria presso Palazzo Reale – piazzetta Reale, 1; orario 8.30-18; Tariffe: biglietto intero € 12,00; ridotto € 6,00; in vigore riduzioni e gratuità di legge.

 

 

CANDELO IN FIORE 2016 – XV EDIZIONE DAL 23 APRILE ALL’8 MAGGIO

candeloCandelo in Fiore è un’iniziativa a cadenza biennale organizzata e promossa dall’Associazione Turistica Pro Loco di Candelo in collaborazione con il Comune di Candelo e la Provincia di Biella, ATL di Biella, C.C.I.A.A., Regione Piemonte, Associazione Biellese Floricoltori e Vivaisti, Distretto dei fiori, Asproflor e Scuole Agrarie. Candelo in Fiore è un evento che comunica la forza del linguaggio floreale, le sensazioni e le emozioni legate a piante e fiori nel borgo medievale del Ricetto, eccellenza turistico-culturale del Piemonte. Ad ogni edizione l’evento ricrea tra le rue del borgo un viaggio nel mondo dei fiori e nelle diverse atmosfere espresse tramite l’arte del comporre il giardino: un percorso sensoriale, con i colori e i profumi dei fiori, un viaggio alla scoperta della bellezza della natura armonicamente inserita in uno dei Borghi più Belli d’Italia. Attenzione particolare sarà data al giardino come espressione dell’arte in tutte le sue forme, colori e materiali. I vari colori dei fiori tra le rue del borgo, ben amalgamati nel verde degli spazi allestiti, regaleranno al visitatore profumi ed emozioni irripetibili nel contesto di pregio del Ricetto. La tematica della manifestazione verrà declinata in numerose sfaccettature nelle installazioni presenti tra le rue, spaziando tra pittura, fotografia, cinema, design e tutte le altre forme di espressione artistica. Il Ricetto di Candelo, borgo fortificato del XIV secolo e unicum a livello europeo, è uno dei tesori medievali del Piemonte, un borgo che ospita eventi di qualità e suscita emozioni profonde, emozioni che arrivano al cuore da un Medioevo autentico. Un borgo senza tempo da scoprire, vivere, gustare, tra lunghe rue di piccoli ciottoli, possenti mura e vigili torri. Candelo, per l’eccezionalità del Ricetto e della vicina area naturalistica della Baraggia (detta “savana” del Biellese) oltre che per la qualità della sua offerta turistica, ha ricevuto riconoscimenti e premi tra i quali a livello nazionale la certificazione come uno dei Borghi più belli d’Italia ANCI e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e a livello regionale come Borgo Sostenibile del Piemonte.

 

Informazioni su Candelo in Fiore 2016

Orari della manifestazione

SABATO 23 APRILE DALLE 10.30 ALLE 23.00

SABATO 30 APRILE DALLE 10.00 ALLE 23.00

SABATO 7 MAGGIO DALLE 10.00 ALLE 23.00

DOMENICA 24 APRILE DALLE 10.00 ALLE 22.00

DOMENICA 1 MAGGIO DALLE 10.00 ALLE 22.00

DOMENICA 8 MAGGIO DALLE 10.00 ALLE 20.00

LUNEDI 25 APRILE DALLE 10.00 ALLE 23.00

GIORNI FERIALI DALLE 10.30 ALLE 21.00

Tariffe

 FESTIVI E PREFESTIVI: € 6.00 GIORNALIERO

FERIALI: €4.00 GIORNALIERO (COMPRESI I GRUPPI)

BIGLIETTO RIDOTTO: € 5.00 per soci Touring Club Italiano, Bennet Club, Borghi più Belli, tessera abbonamenti Musei, Borghi Card, Club de “I biellesi”, gruppi di camperisti (Federcampeggi), studenti universitari con tesserino; gruppi sopra le 25 persone (gratuità per il capogruppo). RESIDENTI A CANDELO: € 3.00

GRATUITO: portatori di handicap, bambini fino a 12 anni accompagnati, candelesi over 65, soci Pro Loco di Candelo.

GRUPPI CON INGRESSO+VISITA GUIDATA: €8.00

 

TORINO, PERSONALE DI NICOLA BOLLA

bollaPHOTO&CONTEMPORARY è lieta di presentare la seconda personale di NICOLA BOLLA dedicata alla recente ed meno conosciuta ricerca pittorica dell’autore. L’universo onirico e parallelo alla realtà dell’artista, già invitato alle Biennali Veneziane del 1995 e del 2009 (Padiglione Italia) e noto per le sue installazioni e sculture di grande formato basate sull’uso sistematico di cristalli Swarovski e di carte da gioco, si arricchisce di nuove opere pittoriche realizzate attraverso l’uso virtuoso di pigmenti puri e glitter su grandi carte intelate e sulle copertine di LP33 di tutti i generi musicali. RESOUND PAINTINGS é il tentativo di riscrivere l’iconografia delle cover dei vecchi dischi, appropriandosene, annullandone titoli e riferimenti autoriali e trasfigurandole in una nuova, libera e fantastica accezione visiva. Inoltre i vinili all’interno sono firmati ed annotati dall’artista che sceglie e vi scrive con un pennarello coprente il titolo di una canzone per lui significativa con l’intenzione di modificarne, anzi cancellarne la fruibilità e la memoria, reinventando in qualche modo anche la suggestione musicale. Lo spettatore in questo caso è compartecipe dell’operazione e deve “credere” all’esistenza di tale intervento racchiuso all’interno dell’opera e sigillato dalla cornice. Il percorso dell’autore saluzzese si definisce sovente attraverso la ricerca di nuovi valori formali e metaforici a partire da oggetti reali, decontestualizzati ed estremizzati nella loro fragile, inconsistente ed effimera esistenza.In tal senso,come il cristallo e la carta da gioco rappresentano l’idea di Vanitas e  l’azzardo esistenziale dunque l’ossimoro visivo tra il senso d’inutilità e la pulsione creativa, tra la rappresentazione dell’opulenza e la miseria umana, tra l’eternità dell’arte e la caducità terrena, così le cover musicali ci fanno riflettere sull’associazione fra immagine e sonorità, fra scelte iconografiche e genere musicale, fra epoche, stili e memoria individuale. La sua lettura dissacratoria e ludica della realtà sottolinea con forte accento post-surrealista la trasfigurazione simbolica dell’oggetto in icona visiva contemporanea. Mantenendosi distante dall’aura glamour che circonda molti artisti suoi coetanei, Nicola Bolla, soprattutto con le sue opere realizzate con gli Swarovski (il suo teschio tempestato di cristalli del 1997 ha probabilmente ispirato Damien Hirst…), ha anticipato una profonda riflessione sulla ns. società sempre più dipendente dalla moda, dal lusso, dai suoi status symbols e sul rapporto ambiguo e promiscuo tra sistema dell’arte, fashion e star-system. La sua poetica affascinante ed indipendente ha condotto l’autore all’affermazione in Italia ed in Europa, nonché all’apprezzamento a livello globale negli ultimi 10 anni, con la partecipazione ad esposizioni personali e collettive negli USA, in Cina e recentemente all’Italian Sale di Sotheby’s del 2014.

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