ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
TORINO- QUALE TASTIERA PER BACH? – Clavicembalo o pianoforte? Questa è l’ eterna domanda circa lo strumento su cui suonare Bach. Le risposte sono state molteplici, unilaterali e tendenziose. Il panorama risulta assai confuso, mentre i documenti storici parlano chiaro e mostrano una realtà equilibrata. Bach conobbe e suonò il pianoforte almeno per gli ultimi venticinque anni della sua vita: provò il primo protipo nel 1725 da lui appprovato con alcune riserve: si trattava di uno strumento costruito da Gottfried Silbermann il quale ne ricavò la meccanica dall’organo da lui ideato nel 1732 per la chiesa di Crostau (strumento tuttora esistente). Dopo anni perfezionò il suo pianoforte, riuscendo così a creare un modello su un pianoforte del padovano Bartolomeo Cristofari (colui a cui si deve il moderno pianoforte) che Bach in seguito approvò.
Il clavicembalista torinese Luca Guglielmi (foto) , apprezzato per le sue interpretazioni storicamente informate, per il suo grande interesse verso lo studio, l’applicazione pratica della fenomenologia delle musica, vuole dimostrare le potenzialità dello strumento e dare un’idea della produzione bachiana per tastiera dagli anni giovanili fino alla maturità. L’interessante recital vede impegnato Guglielmi su un pianoforte Silbermann del 1749 realizzato in copia da Kirstin Schwarz nel 2013.
Torino, Teatro Vittoria, v. Gramsci, 4
Stagione Unione Musicale (serie “L’altro suono”)
lunedì 7 marzo, ore 20,00
LUCA GUGLIELMI (clavicembalo)
Musica di J.S. Bach
TORINO- ALLA RICERCA DEL SUONO CON LE PERCUSSIONI – Un intrigante titolo “Materie sonore. I suoni delle cose” è proposto dal Biogroove Duo (foto) formato dai percussionisti siciliani Nino Errera e Vito Amato, già affermatosi in importanti concorsi internazionali e con una promettente carriera in ascesa che li ha condotti in sedi prestigiose, propone una musica transgenere, spazia dal contenuto colto alle contaminazioni etiniche e jazz. Ha fuso le esperienze della musica classica, del jazz, della musica contemporanea, dell’improvvisazione in un’unica sfera musicale. Da sempre si dedica alla ricerca del suono, cercando di valorizzare ed esaltare tutte le sfumature del mondo degli strumenti a percussione. Il repertorio proposto è coinvolgente, è un mix di virtuosismo, sperimentazioniì, un viaggio che parte dalle antiche culture orientali e africane per approdare alla moderna ricerca contemporanea occidentale..
Torino, Teatro Vittoria, v. Gramsci, 4
Stagione Unione Musicale (serie “Atelier Giovani”)
Martedì 7 marzo, ore 20.00
BIOGROOVE DUO: Nino Errera, Nino Amato (percussioni)
Musiche: Koppel, Cage, Battistelli, Part, Dun, Miki
TORINO- UNO STRAORDINARIO DUO – Il violoncellista milanese Enrico Dindo (foto) e il pianista veneziano Pietro De Maria, tra i migliori interpreti attestati su posizioni di assoluto prestigio in ambito internazionale, formano l’eccezionale duo che si presenta al Conservatorio in un recital suddiviso tra Schumann e Brahms. Nell’Adagio e Allegro in la bemolle maggiore op. 70 Schumann prevede la possibile sostituzione del corno con l’oboe, il violino o il violoncello. E’ un lavoro del 1849, anno fecondo per il compositore renano, significativo dove la scrittura si spinge oltre, diventando virtuosistica e accesa nel secondo movimento (Rapido e con fuoco). Segue un dittico sempre schumanniano, costituito dai Pezzi fantastici op. 73, che possono essere eseguiti in alternativa al clarinetto dal violino o dal violoncello, tre brani intimamente collegati che risultano ineseguibili scorporati, e i Cinque Pezzi in tono popolare op. 102 che, nonostante il titolo espresso, non si richiamano per altro al patrimonio musicale tradizionale. Qui non s’intende nobilitare un materiale di facile consumo, bensì fare riferimento a una libera narratività che viene serrata nella struttura del polittico. La Sonata in si minore op. 38, lavoro meditato a lungo da Brahms, ormai inserito nel repertorio violoncellistico, dove benchè la scrittura per l’arco non sia sempre gratificante, viene spesso posto in ombra dalla rigogliosa parte pianistuica. Ma, forse resiede porprio qui il fascino di questa Sonata che si regge su temi plastici e su una chiara trama formale che subito conquista l’ascoltatore.
Torino, Conservatorio, p. Bodoni
Stagione Unione musicale
Mercoledì 9 marzo, ore 21.00
ENRICO DINDO (violoncello), PIETRO DE MARIA (pianoforte)
Musiche: Schumann, Brahms