Chieri , ex Tabasso ‘bene comune’? “La strada è lunga e difficile”, dice l’assessore Massucco

ex tabasso pubblicoCarlo Massucco, professione funzionario al Comune di Torino, da qualche mese è assessore alla partecipazione, comunicazione e innovazione nella Giunta Martano. “Per prima cosa – dice – mi sono messo in ascolto per capire come funziona la struttura in cui devo operare. Poi, ho cominciato ad occuparmi dell’evento che, sul versante della partecipazione, andrà a occupare un po’ dello spazio che l’anno scorso ha tenuto il Festival dei Beni Comuni. Quest’anno si ragiona su un’ idea un po’ diversa, la prossimità, cioè lavorare con il territorio. Insieme ai colleghi di Giunta che hanno a che fare col territorio, mi sto muovendo con le diverse realtà del volontariato. Con la collega Paschero, poi, lavoro alla regolamentazione dell’uso degli spazi pubblici, come da programma di maggioranza. Ci sono i patti di condivisione da far decollare, coinvolgendo chi usa di più il bene pubblico. Se ad esempio parliamo della gestione dell’area cani nell’ex Caselli, lo facciamo con chi ci passa molte ore al giorno con il proprio cane. E cerchiamo di trovare insieme soluzioni ai piccoli e grandi problemi che ha quell’area, che sente tutto il peso degli anni che ha.”

Inevitabile affrontare il nodo dell’ex Tabasso. “E’ un bene pubblico – dice Massucco – e vorremmo che diventasse un bene comune, ma è molto difficile che lo diventi, perché si tratta di una realtà complessa, viva, tutt’altro che abbandonata visto che negli anni ci sono andati l’ufficio postale, la biblioteca, il centro per l’impiego, il bar. Per non parlare degli indispensabili spazi usati dal comune come magazzino e ricovero di automezzi, scuolabus compresi.” Il prossimo passo sarà darsi un percorso partecipato condiviso e formalizzato. “C’è un comitato – prosegue Massucco – che ci lavora da quasi due anni. Certo, alcune funzioni potrebbero diventare bene comune, altre sicuramente no. Non ci aiutano le buone prassi di altri, in giro per l’Italia casi come l’ex Tabasso esistono, ma prevale quasi sempre l’abbandono.”