Domenica 17 aprile, referendum contro le trivelle: anche in Piemonte nasce il comitato per il Sì
Anche in Piemonte è partita la campagna per il SÌ al referendum sulle trivelle in programma domenica 17 aprile. Oltre 50 milioni di italiani tra poco più di un mese saranno chiamati a votare per abrogare la norma che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa di non avere più scadenze. La Legge di Stabilità 2016, infatti, pur vietando il rilascio di nuove autorizzazioni entro le 12 miglia dalla costa, rende “sine die” le licenze già rilasciate in quel perimetro di mare. L’appello, prima al Governo poi al Capo dello Stato, perché si decidesse per un election day, che accorpasse in un’unica data il referendum popolare sulle trivelle e le elezioni amministrative, è rimasto inascoltato. La scelta del Governo di far votare gli italiani il 17 aprile comporta uno spreco di 360 milioni di euro di soldi pubblici e tempi strettissimi per informare i cittadini. “Il Governo scommette sul silenzio del popolo italiano, noi scommettiamo su tutti i cittadini che vorranno far sentire la loro voce e si mobiliteranno per il voto. Il petrolio è una vecchia energia fossile causa di inquinamento, dipendenza economica, conflitti, protagonismo delle grandi lobby. Faremo di tutto per spiegare ai piemontesi che il vero quesito referendario è ‘vuoi che l’Italia investa sull’efficienza e il risparmio energetico, sul 100% di fonti rinnovabili, sulla ricerca e l’innovazione?’”. Questo il messaggio lanciato oggi dall’appena costituito Comitato piemontese “Vota SÌ per fermare le trivelle” che nei prossimi giorni farà partire una mobilitazione capillare in tutta la regione.