ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
TORINO-IL RITORNO DI MURRAY PERAHIA-Il famoso pianista Murray Perahia (foto) suona per la stagione dell’Unione Musicale. Nato da una famiglia di origini sefardite, frequenta la tastiera dall’etĂ di quattro anni. SDtudia al Mame College di New York con il leggendario Mieczyslaw Horszowski e alla Malboro Festival School con Rudolf Serkin, altro guru del pianoforte. A partire dal 1972, con la vittoria al concorso di Leeds, la sua fama internazionale si consolida. Lavorò al festival di Aldeburgh con il compositore Britten e matenne stretti rapporti con Vladimir Horowitz che ebbe una forte influenza sulla sua tecnica pianistica.. Nel ’90 la carriera di Perahia venne posta a repentaglio da un’anomalia ossea in una delle sue mani che lo costrinsero a una seire di interventi chirurgici. Dopo un lungo periodo di assenza dalle scene è ritornato al concertismo con rinnovato successo, confermandosi così come uno dei pianistipiĂą popolari. S’inizia con l’Andante con due variazioni in fa minore di Haydn, definito da lui stesso “piccolo divertimento”, è formato da un Andante tripartito, seguito da due variazioni e da una coda conclusiva. La Sonata in la minore K. 310, scritta da Mozart a Parigi nel lutto peril decesso della madre, è di ampie proporzioni e contiene un alto tasso di comunicabilitĂ dato da squarci di sinistra inquietudine e di quasi violenta drmmaticitĂ . Poi, una manciata delle ultime composizioni pianistiche di Brahms che nel complesso risultano piĂą introspettive rispetto alleprecedenti che tendevano a un carattere virtuosistico: i Pezzi op. 118 nn. 2-3, op. 119 nn. 2-5, Fantasie op. 116 n.1. Chiusura con la Sonata in la bemolle maggiore op. 106 di Beethioven la cui Fuga conclusiva evven edfinita “Il pezzo piĂą mostruosamente orrido di una Sonata impossibile”. Da allora le indagine sul’ultima sua produzione pianistica hanno compiuto passi in avanti: definita dal musicologo Carli Ballola “un’inquitante sfinge guardata con diffidenza e timore”.
TORINO, Auditorium RAI “Toscanini”, p. Rossaro
Stagione Unione Musicale
Mercoledì 16 marzo, ore 21.00
MURRAY PERAHIA, pianoforte
Musiche di Haydn F.J., Mozart, Brahms, Beethoven
TORINO- “CENERENTOLA”: UNA NUOVA PRODUZIONE PER L’ ITALIA– Il soggetto de “La Cenerentola”, su libretto di Jacopo Ferretti, venne scelto da Rossini nel volgere di una notte in quanto si trovava in difficoltĂ con il Teatro Valle di Roma con cui si era impegnato per un’opera nuova in occasione della imminente stagione di carnevale. La vicenda è tratta da “Cendrillon ou La petite pantoufle”, la celeberrima fiaba di Perrault. La coppia Ferretti-Rossini eliminò dal racconto qualsiasi apparizione magica o fiabesca a causa di un soggetto non congeniale al Pesarese che tratteggia magistralmente il ritratto della protagonista, una figura sospesa tra sogno e realtĂ . “Cenerentola” è un capolavoro di distillazione e drammaturgia antinaturalistica che alla prima romana (25 gennaio 1817) non riscosse particolare successo che, invece, si rafforzò nelle repliche successive. Dopo un periodo di declino , durante il quale rischiò adirittura di andare fuori repertorio, è ritornata trionfalmente sulle scene grazie, soprattutto, a ormai “storiche”” interpreti del ruolo quali la Berganza e la Valentini-Terrani, senza dimenticare la pioniera Simionato. L’allestimento presentato al Teatro Regio, proveniente dall’Opera di Malmo in Svezia e in prima proposta italiana, si avvale della regia di Alessandro Talevi il quale ha ambientato l’opera negli anni Cinquanta dove Angiolina (alias Cenerentola) viene colpita dalle stars del cinema, come tutte le ragazzine del secondo dopoguerra. Alidoro è il personaggio cruciale, un grande regista di CinecittĂ alla ricerca della protagonista per il suo nuovo film. Un allestimento, dunque, che presenta una protagonista molto vicina alle adolescenti di oggi. Una nuova lettura di acuta analisi sociale. Sul podio Speranza Scappucci, una delle ancor poche donne direttori d’orchestra, che ha esordito quattro anni fa a Yale negli Stati Uniti e formatasi con maestri quali Muti, Ozawa, Mehta e Levine.
Torino, Teatro Regio, p. Castello
15-17-18-19-20-22-23-24 marzo
“La Cenerentola” di Rossini
Interpreti principali: CHIARA AMARU’ / DANIELA PINI (Cenerentola), ANTONIO SIRAGUSA/GIORGIO MISSERI (Don Ramiro), PAOLO BORDOGNA/DAVIDE LUCIANO (Don Ramiro), CARLO LEPORE/MARCO FILIPPO ROMANO (don Magnifico), ROBERTO TAGLIAVINI/SIMON LINN (Alidoro); SPERANZA SCAPPUCCI (direttore d’orchestra nella foto), ALESSANDRO TALEVI (regia)
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TORINO- UN TALENTOSO PIANISTA POLACCO– L’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI ospita il direttore Gaetano D’ Espinosa, direttore ospite principale dell’Orchestra “Verdi” di Milano, giĂ konzertmeister della prestigiosa Staatskapelle di Dresda, dal 2008 è attivo come direttore d’orchestra presso importanti teatri e orchestre, La serata prende le mosse con il celebre Valse triste, tratto dalle musiche di scena per il dramma “Kuolema” (“La morte” di Jarnefelt. Si tratta della pagina piĂą famosa di Sibelius, tanto da ricoprire (a torto) per la Finlandia un ruolo non troppo differente da quello del “Bel Danubio blu” per la cittĂ di Vienna. All’interno del dramma la pagina era destinata ad accompagnare il delirio della madre. La Valse è del 1903 e venne ripresa nel ’19 dallo stesso Sibelius che ai soli archi con sordina aggiunse flauto, clarinetto, corni e timpani. Il pianista canadese d’origini polacche Jan Lisiecki (anni ventuno) che è conteso dalle migliori sale di tutto il mondo, suona il Concerto n. 1 op. 11 di Chopin, autore prediletto. Si ritorna a Sibelius con la Sinfonia n. 5 in mi bemolle maggiore op. 82 (1915) la cui versione piĂą eseguita è quella del ’17 modificata nell’orchestrazione con l’aggiunta di un clarinetto basso, mentre affida molto materiale tematico agli ottoni.
Torino, Auditorium RAI “Toscanini”, p. Rossaro
Gioved’ 17 e Venerdì 18 marzo, ore 20,30
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE RAI diretta da GAETANO D’EPISNOSA, solitsta: JAN LISIECKI (pianoforte)
Musiche di Sibelius, Chopin