Asti, calcio a 5, Orange Futsal: “Indifferenza delle istituzioni!”, ma…

orange logoUna voce dal sen fuggita, verrebbe da dire per la nuova lettera aperta

Maurizio Lombardi

Maurizio Lombardi

pubblicata in rete dall’Orange Futsal, squadra di calcio a 5 astigiana, al centro della polemica nei confronti della federazione F.G.C.I. e attualmente in silenzio stampa. Questa volta è il socio fondatore Maurizio Lombardi ad imbracciare la tastiera e a farsi sentire. Polemizzando con la percezione pubblica di aver assunto in solitaria la decisione di rinunciare alla prossima stagione di serie A, così si esprime: ” In un’azienda il “padrone” sì che può assumere tutte le decisioni che ritiene più opportune (dalla chiusura dell’azienda ai licenziamenti e così via) assumendosene tutte le responsabilità socio-economiche-politiche-sindacali ma credo, invece, che in un’associazione sportivo-dilettantistica un presidente che per lunghi anni ne è stato il benefattore, in un giorno di quasi primavera, possa, più che legittimamente, per qualsivoglia motivo, dire soltanto; “ Grazie a tutti ma è giunto il momento di chiudere i rubinetti che tanta acqua hanno portato a questa associazione”. Punto!”. Ma Lombardi non si ferma ad una semplice puntualizzazione sulle decisioni verticistiche. Ricostruisce la storia dell’avventura sportiva di un gruppo di amici che sono arrivati ai vertici nazionali davvero da soli, senza alcun apporto dalle istituzioni o dal territorio. Scrive: “L’Asti calcio a cinque è nato per volontà di un gruppo di amici al bar; è cresciuto per dedizione e volontà degli stessi: è meravigliosamente giunto, da anni, ai vertici del futsal italiano grazie essenzialmente, se non esclusivamente, al “benefattore” su cui vertono queste dissertazioni. Orbene, ritengo che in tutti i settori della vita e, quindi, anche nello sport, la storia non debba, non dico essere calpestata ma almeno non dimenticata. E qui si sprigiona un grido di dolore : basta all’indifferenza e all’opportunismo ! Ci sia partecipazione reale e fattiva (in tutti i campi beninteso!) e forse la storia non si cancellerà! Mi auguro anche che l’imbarazzante torpore (ultraventennale) della città di Asti e del suo hinterland (e non mi riferisco soltanto alle istituzioni ma soprattutto all’imprenditoria) possa svanire , lo sport astigiano possa crescere e, nella fattispecie, il futsal astigiano possa mantenere quell’eccellenza che tanti auspicano. Chiudo con il pensiero di un cittadino astigiano che tempo fa scriveva, in estrema sintesi, che la differenza tra “l’industria astigiana” e altre industrie , anche geograficamente vicine, è che queste ultime manifestano interesse per il territorio in cui si trovano, quella astigiana non ne manifesta alcuno!”. Dopo l’amarezza per la “solita” malattia astigiana, l’indifferenza, sembra che Lombardi voglia lasciare aperta qualche porta su un finale diverso da quello annunciato. La sua lettera infatti si chiude con un “Scomodando motti nazionalpopolari desidero precisare che “la speranza è l’ultima a morire”, e che “ le vie del Signore sono infinite” e terminare con “ chi vivrà vedrà. W lo sport astigiano, W la vita sportiva e non”.

L’Orange Futsal tornerà sui suoi passi e continuerà l’attività anche in serie A? E soprattutto la città saprà dimostrare quella vicinanza che finora è mancata? Per dirla con Lombardi: chi vivrà, vedrà.

 

 

Carmela Pagnotta.