PIEMONTE ARTE: CARMAGNOLA, ASTI, QUADRO PROFUMATO, RACCONIGI, IOESPONGO, ONNIS…
CARMAGNOLA, INCISORI CHIERESI A PALAZZO LOMELLINI
“Chieri una scuola. Dal laboratorio di via Avezzana a il Quadrato.2”
Incisioni di maestri chieresi in mostra a palazzo lomellini
Dal prossimo 18 marzo al 10 aprile, Palazzo Lomellini ospita una interessante mostra di incisioni a cura dell’ Associazione Incisori Chieresi ILQUADRATO.2
La mostra, dal titolo “Chieri una Scuola. Dal Laboratorio di v. Avezzana a Il Quadrato.2”, propone opere di Gianni Demo, Roberto Gelso, Maurizio Sicchiero, Salvatore Simone Lucia Cane, Bruno Cantino di Reino, Adriano Carpani, Ada Castelli, Gian Franco Civitico, Enrico Correggia, Margherita Cravero, Piero De Macchi, Maria Elena Miron, Elena Monaco,Dora Paiano, Giorgio Parena, Mariella Pelissero, Maria Rosaria Perrella, Carla Siccardi, Giuliana Tucci, Elisabetta Viarengo Miniotti, Maria Luisa Vicentini.
La mostra sarà inaugurata venerdì 18 marzo, alle ore 18,00 alla presenza delle autorità cittadine. Orario di visita: giovedì, venerdì, sabato 15.00 – 18.00; domenica 10.00 / 12.00 – 15.00 / 18.00. Ingresso libero
Info: Palazzo Lomellini, piazza S. Agostino 17, Carmagnola – www.comune.carmagnola.to.it; www.palazzolomellini.com
ASTI, FONDAZIONE EUGENIO GUGLIELMINETTI: LA SPERIMENTAZIONE CONTEMPORANEA
Corso Alfieri 375, Asti – Tel. 0141. 095801
La sperimentazione contemporanea nelle opere della Fondazione Guglielminetti
Sabato 12 marzo, in Asti presso la Fondazione Eugenio Guglielminetti è stata inaugurata la mostra Linguaggi della sperimentazione, rassegna di opere pittoriche e grafiche selezionate dalle Collezioni di arte contemporanea della Fondazione Eugenio Guglielminetti.
L’esposizione presenta un’articolata raccolta di dipinti, polimaterici e disegni, eseguiti durante il Secondo Dopoguerra da artisti sensibili per formazione e per poetica alle avanguardie storiche europee, in particolare ricerche sul colore, sul segno e sulla materia, tra astrazione e informale.
Dalla “Composizione” (datata1949) del maestro tedesco Hans Hartung (1904- 1989), artefice dell’azione pittorica gestuale e della potenza aggressiva del segno nello spazio, inizia il percorso espositivo sulle tendenze visive, di espressionismo lirico e di astrazione geometrica, scaturite da esperienze futuriste, costruttiviste e simboliste del Primo Novecento e tra le due guerre.
Il superamento del naturalismo ottocentesco e le suggestioni francesi di fauves e cubisti alimentano, dagli anni Cinquanta, il dibattito europeo sulle potenzialità della materia e sul valore cromatico, inducendo gli artisti più inquieti a comunicare l’incertezza esistenziale della società moderna con rinnovati modi espressivi, come nell’organica concretezza timbrica di Ennio Morlotti (1910-1992) e nell’emersione tonale di Mario Bionda (1913- 1985) o nelle frantumazioni plastiche di Sandro Cherchi (1911- 1998), il dimenticato scultore di Corrente, o, ancora nella stratificazione polimaterica di Gigi Quaglia (1915- 2004). La fronda dei ricercatori di segni e strutture fantastiche accosta alla tormentata espressività di Mattia Moreni ( 1920- 1999), l’allusivo immaginario pittorico di Valerio Miroglio ( 1928-1991), la creatività di Pierluigi Lavagnino (1933-1999), la singolare vicenda iconica di Claudio Cazzola ( 1940). Alla lezione lirico-tonale di Giulio Turcato ( 1912- 1995) si ispirano i dinamici acquarelli di Adriano Tuninetto ( 1930- 2004), le mobili atmosfere di Lucio Bulgarelli ( 1932) e di Rosanna Forino ( 1926), il vigore timbrico di Gastone Cecconello (1942) e di Silvio Ciuccetti (1944- 2015). Una sezione è dedicata alla variegata area di ricerca torinese, con le raffinate testimonianze di Giacomo Soffiantino ( 1929-2013), Sergio Saroni ( 1935-1991), Enrico Colombotto Rosso ( 1925- 2013), Ezio Gribaudo ( 1929), accanto alle esperienze astratte di Giovanni Viarengo (1912-2001), Giorgio Griffa (1918- 1988), Annibale Bianchi ( 1920- 2014), Eugenio Guglielminetti ( 1921- 2006).
Interessanti ricerche cinetiche ed interventi concettuali sono proposti da Pino De Luca ( 1939), Mario De Leo ( 1944), Omar Ronda ( 1947), Max Marra (1950), fino alle trame pittoriche di Jon Koman ( 1954) ed all’ermetico tonalismo di Camillo Francia ( 1955).
La mostra, a cura di Marida Faussone con allestimento di Giuseppe Orlandi, sarà visitabile fino al 9 aprile 2016 con il seguente orario: venerdì, sabato e domenica 16-18. Ingresso libero.
Info: www.comune.asti.it
PER L’ERMITAGE A TORINO UN ALTRO QUADRO PROFUMATO DA LAURA BOSETTI TONATTO
Undici anni dopo avere “profumato” il Suonatore di Liuto di Caravaggio all’Ermitage, Laura Bosetti Tonatto continua la collaborazione con il prestigioso museo di San Pietroburgo in occasione della mostra “Da Poussin agli impressionisti, tre secoli di pittura francese all’Ermitage” allestita nella Sala del Senato di Palazzo Madama a Torino. Per questa importante rassegna, Laura Bosetti Tonatto ha deciso, d’intesa con l’Ermitage, di ricreare le atmosfere olfattive del quadro Natura morta contenda di Paul Cézanne, riproducendo il profumo degli elementi dipinti. I visitatori della mostra avranno quindi la possibilità di scoprire, grazie a una particolare installazione, i profumi che Cézanne sentiva mentre dipingeva il quadro e di aggiungere anche l’olfatto ai sensi che ci permettono di apprezzare la visione di un capolavoro dell’arte, immergendosi in una atmosfera del tutto nuova e coinvolgente. Laura Bosetti Tonatto aveva creato per l’Ermitage i profumi dei fiori riprodotti da Caravaggio nel Suonatore di liuto che, uniti a fragranze che rievocavano l’aroma della cera del legno della stanza, riproducono esattamente la sensazione olfattiva che Caravaggio provava mentre il quadro veniva realizzato. Le parole del Direttore del Museo di Stato Ermitage, il Professor Michail Borisovič Piotrovskij, hanno sottolineato la continuità della collaborazione tra il grande museo russo e la creatrice di profumi italiana: “Emozioni dalle Chiese ai profumi: questo è l’Ermitage”. Il famoso “naso” italiano ha “profumato” anche la “Nascita di Venere” di Botticelli, in un continuo ed unico percorso di ricerca che abbina i profumi alla pittura,alla letteratura e alla musica.
Paul Cézanne
Aix-en-Provence 1839 – 1906
Natura morta con tenda / Still life wih a curtain
1894 – 1895
Olio su tela
RACCONIGI, “I LUOGHI DELLO SPIRITO E LE SUGGESTIONI SUL PAESAGGIO IN PIEMONTE”, MOSTRA FOTOGRAFICA DI CARLO AVATANEO
al Castello di Racconigi (Cuneo) e Chiesa di Santa Croce
dal 19 marzo al 3 aprile 2016
L’isola di San Giulio, sul Lago d’Orta, e le montagne della Valle Pesio. La Valsusa di
Novalesa, della Sacra di San Michele e i monti di Pra’d Mill, a Bagnolo Piemonte. Sono scenari
legati, oltre che dal fascino paesaggistico, dalla presenza delle comunità monastiche che vi
conducono un’esistenza di studio, meditazione, preghiera e lavoro, con espressioni di
altissima professionalità. Sono i Luoghi dello Spirito e le suggestioni sul Paesaggio in Piemonte raccontati per immagini dal fotografo Carlo Avataneo, protagonisti della mostra al Castello di Racconigi (Cuneo) e alla Chiesa di Santa Croce dal 19 marzo al 3 aprile 2016.
Le 120 fotografie dell’autore carmagnolese sono un insieme emozionante di paesaggi,
architetture, arte e ritratti di vita comunitaria, sullo sfondo di dieci scenari emblematici per
valori storici, artistici e paesaggistici. Un itinerario insolito e di prim’ordine attraverso il
Piemonte, in luoghi aperti a chiunque voglia soggiornarvi per condividere con le Comunità
una speciale esperienza di vita. Sono l’Abbazia della Novalesa, nei pressi di Susa, Torino; la Sacra di San Michele, nido d’aquila di epoca romanica su uno sperone di roccia, il Pirchiriano; il Monastero delle Suore del Cottolengo a Pralormo, Torino. E ancora il Monastero Dominus Tecum di Pra’d Mill, a Bagnolo Piemonte, la Certosa di Pesio, a 900 metri di altitudine a ridosso del parco naturale dell’Alta Valle Pesio, Cuneo; il Santuario di Oropa, Biella. Su una collina, con un grandioso panorama, sorge il Monastero Mater Unitatis di Miasino, Novara, mentre l’Abbazia Mater
Ecclesiae è il gioiello dell’isola di San Giulio, sul lago d’Orta. Infine, le immagini del Convento
delle Suore Passioniste di Ovada, Acqui, e dell’eremitaggio di un frate cappuccino, esperienza
solitaria di contemplazione tra i monti delle Alpi Marittime. A completare la mostra, nell’attigua Chiesa di Santa Croce, le fotografie della Comunità di Bose, articolate in due capitoli: l’antico borgo monastico tra Ivrea e Biella ai piedi della Serra e i tre Giorni Santi, che costituiscono la massima espressione dell’anno liturgico.
TORINO, “IOESPONGO”, SECONDA SEMIFINALE
Giovedi 17 Marzo 2016 dalle ore 19,00
Inaugurazione e votazione del pubblico
SPAZIO ESPOSITIVO CONSERVERIA TORINO – Piazza Emanuele Filiberto 11/A Torino
Terminano le semifinali del concorso che per due giovedì sera a partire dalle ore 19.00
nello spazio espositivo della CONSERVERIA TORINO vedono scontrarsi i vincitori delle
serate di selezione di IoEspongo XVIII. Giovedì 17 marzo 2016 dalle ore 19,00 l’Associazione Culturale AZIMUT è lieta di invitarvi alla seconda semifinale di IoEspongo XVIII rassegna-concorso dedicata a pittori, scultori, fotografi e artisti emergenti.
Dodici gli artisti che si confronteranno durante la serata e che il pubblico dovrà votare
selezionando in questo modo opere che otterranno il passaggio al turno di finale.
In mostra le opere di
Federica De Leonardo, Morena Virone, Federica Cerbarano, Cristian Botton, Guido
Adaglio, Alberto Silaro, Elisa Oppesso, Claudia Francesia, Carla Musolino, Simona
Tomei, Simona Pilagatti, Omar Pistamiglio.
La mostra sarà visitabile fino al 23 marzo 2016, ma soltanto giovedì 17 marzo si potranno votare le
opere esposte.
Per ulteriori informazioni 011. 56 92 009 dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle 16.
www.associazioneazimut.net
CASTELLO DI MIRADOLO, VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA “CARAVAGGIO E IL SUO TEMPO” IN COMPAGNIA DEL CO-CURATORE ANTONIO D’AMICO
La Fondazione Cosso organizza quattro visite guidate tematiche alla mostra “Caravaggio e il suo tempo” in compagnia del co-curatore Antonio D’Amico:
– mercoledì 16 marzo, ore 21: Caravaggio e il suo tempo
– giovedì 17 marzo, ore 18.30: La natura morta e il paesaggio, una pittura di realtà
– venerdì 18 marzo, ore 21: La realtà di Caravaggio tra pathos e commozione
– sabato 19 marzo, ore 15.30: Profumi e colori nei dipinti caravaggeschi
Informazioni
Costo: 10 a partecipante, oltre al biglietto di ingresso.
Nelle serate di mercoledì 16, giovedì 17 e venerdì 18 la mostra sarà aperta esclusivamente per i partecipanti alla visita guidata. È richiesta la prenotazione.
Per info e prenotazioni chiamare il numero 0121 502761.
Nella foto
Antonio D’Amico durante l’allestimento della mostra, all’apertura del dipinto “Maddalena penitente” di Caravaggio, in arrivo dalla Galleria Doria Pamphilj di Roma.
LA CAMERA DI VETRO, UN NUOVO ALLESTIMENTO PER PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama, Piazza Castello – Torino. Dal 19 marzo 2016
A partire dal 19 marzo 2016 Palazzo Madama presenta al pubblico la Camera di Vetro, la nuova sala per le arti decorative, al secondo piano del museo, interamente progettata e realizzata grazie al generoso contributo di Rotary Club Torino, sponsor unico del nuovo allestimento. Il progetto ha visto coinvolti, accanto allo staff del museo, lo studio “Officina delle Idee” e in prima persona il Rotary Club Torino – con i Presidenti sostenitori del contributo Fulvio Trussoni e Filippo Ferrua – che hanno seguito passo passo lo sviluppo dei lavori. La nuova sala è il risultato di un attento studio di progettazione e riallestimento di “Sala Vetri e Avori”, spazio del museo storicamente dedicato all’esposizione della raccolta di oreficerie medievali, bronzetti rinascimentali, smalti, vetri soffiati, avori intagliati e della straordinaria collezione di vetri dipinti e vetri a oro graffiti. Il nuovo progetto ha permesso di trasformare questa sala da galleria espositiva di tante tipologie tecniche differenti a sala tematica dedicata essenzialmente al vetro, presentato in tutte le sue declinazioni. L’allestimento, che ha raccolto suggestioni dalle gallerie del vetro del Museo del Vetro di Murano, del Musée des Arts decoratifs di Parigi e del Victoria and Albert Museum di Londra, racconta la storia di questo materiale così versatile attraverso le opere, la presentazione dei componenti e degli strumenti impiegati dall’antichità a oggi per la sua fabbricazione. Il risultato è una vera e propria Wunderkammer del vetro, un luogo scintillante e carico di suggestioni. Il progetto ha comportato un intervento di rifunzionalizzazione delle originali vetrine in radica di noce del 1933 – volute appositamente per questa sala dall’allora direttore Vittorio Viale – e un innovativo studio dei piani di appoggio, dell’apparato illuminotecnico e della grafica, completamente rinnovata e arricchita da nuovi apparati narrativi che contribuiscono ad accentuare l’aspetto emotivo e educativo della visita.
All’interno della nuova Sala Vetri si intrecciano due percorsi di visita, alternativi e tra loro complementari. Il primo racconta la storia del vetro soffiato, attraverso vetrine dedicate alle tecniche di fabbricazione – dalla soffiatura e colorazione del vetro, ai procedimenti più specifici, come la pittura su vetro, il vetro lattimo o il vetro millefiori – e vetrine cronologiche che presentano la collezione del museo ordinata per epoche: l’antichità, il Medioevo, il Rinascimento, il Barocco, lo Storicismo. Il secondo percorso di visita approfondisce quattro particolari tipologie di vetro antico: il vetro a oro – di cui si indagano gli usi in diversi contesti, nei gioielli, nelle opere devozionali, nei mobili – la vetrata, lo smalto champlevé e lo smalto dipinto.
A chiudere la sala una grande vetrina contenente opere in avorio e osso, con approfondimenti sulle tecniche di lavorazione di questi materiali e la presentazione di alcuni significativi esemplari.
Molti i capolavori presenti nel percorso appartenenti alla collezione di vetri dipinti e dorati del museo, che attualmente costituisce la più ricca raccolta in Italia e una delle più importanti al mondo per valore storico e artistico. Donata al museo da Emanuele Taparelli d’Azeglio – grande collezionista di arti decorative e direttore del Museo Civico di Torino fino al 1890 – questa collezione conta oggi 190 esemplari dal XIII al XVIII secolo. Il progetto ha consentito anche la riscoperta e l’inserimento in sala di due opere eccezionali, entrambe assolute novità, a deposito da più di 30 anni e restaurate appositamente per il nuovo allestimento. Innanzitutto il Reliquiario-acquasantino della seconda metà del XVII secolo, un pezzo rarissimo acquistato dal museo nel 1881 per volere del direttore Emanuele d’Azeglio e poi subito inviato a Murano, presso la Compagnia Venezia Murano, per essere restaurato. L’opera presenta un tipo di decoro, con boquets di fiori colorati in vetro, documentato nel Seicento a Venezia soprattutto per le cornici di grandi specchiere ma difficilmente presente in arredi sacri e reliquiari di questa tipologia. Il nuovo allestimento è inoltre impreziosito dallo spettacolare Lampadario che domina il centro della sala. Acquistato da Città di Torino nel 1928, appartiene alla tipologia del celebre lampadario ideato da Giuseppe Briati per Ca’ Rezzonico a Venezia intorno al 1750, nato come risposta veneziana ai lampadari boemi a pendagli sfaccettati. L’esemplare esposto a Palazzo Madama – a 16 bracci e 24 luci – presenta una moltitudine di fiori, foglie e campane in cristallo senza policromia, con la particolarità di avere tutti i bracci metallici interamente rivestiti da bicchierini di cristallo disposti a catena, che nascondono la struttura metallica sottostante e contribuiscono ulteriormente all’effetto spettacolare dell’insieme.
TORINO, BRACO DIMITRIJEVIĆ ALLA GAM
GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
dal 16 marzo al 24 luglio
La mostra dedicata a Braco Dimitrijević (Sarajevo 1948, vive e lavora a Parigi), a cura di Danilo Eccher, ripercorre le fasi principali della sua carriera a partire dagli esordi con The Casual Passers-by I Met, l’opera che alla fine degli anni Sessanta lo rese celebre a livello internazionale,
fino agli esiti più recenti della sua produzione. La ricerca di Dimitrijević abbraccia una complessità di tematiche con una visione a tratti ironica a tratti romantica, e mette in discussione i presupposti di
veridicità della storia così come dell’arte e della cultura, lasciando aperti dubbi e interrogativi. Le prime azioni performative gettano le fondamenta del suo pensiero, che oggi si può identificare come un’anticipazione dell’arte relazionale, e affrontano il rapporto tra casualità e creatività attraverso grandi installazioni, fotografie, video, dipinti e sculture che minano e quasi dissacrano l’idea stessa di opera d’arte e il concetto di artista.
www.gamtorino.it
TORINO, “UBIQUE”, MOSTRA PERSONALE DI ENNIO ONNIS
Chiesa di San Michele Arcangelo
Via Giovanni Giolitti, 44 – Torino – Fino al 20 marzo 2016
Orari: lunedì – sabato 16.00/20.00, domenica 11.00/17.00
UBIQUE, l’Esposizione Personale di Ennio Onnis a cura di Ivan Fassio, con il patrocinio della Città di Torino, è aperta dal 3 marzo presso i locali della Cripta di San Michele Arcangelo in via Giolitti 44. Nel periodo dell’esposizione, fino al 20 marzo, letture, performance, eventi dedicati a scrittura, pittura e scultura dell’artista torinese Ennio Onnis.
Galassie viscerali, lotte intestine, celesti perturbazioni sotterranee, vive e pulsanti: riflessi della volta stellata che macina sopra di noi, lo specchio dell’universo – concavo e convesso – in quanto intuizione concettuale. In ogni dove, dell’uomo restano messaggi rispediti al mittente, qualche preghiera isolata inudita, l’ex-voto rassicurante dopo il naufragio scampato per caso, mai per miracolo. Ennio Onnis presenta una serie di opere, realizzate tra il 1995 e il 2016: un’esposizione antologica atipica, in cui l’assoluto e l’imperscrutabile, riassorbiti nell’esperienza dell’umano, acquistano la leggerezza della quotidianità.
TORINO, “GOLGOTA” DI BAROVERO E PREVERINO
Dal 18 marzo al 13 aprile, la chiesa di Nostra Signora del Suffragio di Via San Donato 33 ospita la mostra “Golgota” di Ermanno Barovero e Francesco Preverino, curata da Edoardo Di Mauro. Orari: lunedì-mercoledì-venerdì-sabato 9-12 e 15-17, domenica 9,45-12 e 15-17, martedì e giovedì su prenotazione al 340 3461409.