Sacco e il ‘bidone’ del Rally Day: ‘Commercianti disperati, amministrazione poco scaltra’
“Mi spiace molto per i commercianti che sono stati truffati, ma credo che la causa sia chiara: sentono la necessità che a Chieri si creino eventi e pagano di tasca loro al primo che glieli propone. Soprattutto se dichiara che questi eventi sono fatti in collaborazione con il Comune. Che, magari, farebbe bene a pensarci bene prima di dare patrocini a sconosciuti.” Rachele Sacco, capogruppo di FI ed assessore al commercio nella seconda fase della Giunta Lancione, al solito non le manda a dire. La vicenda del Rally Day, del resto, è l’argomento del giorno, con il commercio in prima linea, a leccarsi le ferite. “Premesso che a Chieri c’è gente di valore ed esperienza nel campo dei rally e basterebbe chiedere a loro prima di dare il via a qualsiasi evento di settore – prosegue Sacco – colgo prima di tutto, in questa vicenda, la disperazione dei commercianti, che pagano 100-200 euro nella speranza che questo evento porti loro gente e affari in più, per una boccata di ossigeno. La disperazione porta a fidarsi anche di gente che non si conosce e che ti offre quel che vorresti, cioè buoni affari. Ma come la mettiamo con il Comune, che ha patrocinato un evento proposto da uno sconosciuto? Ai miei tempi da assessore, quando qualcuno chiedeva un patrocinio e non lo si conosceva bene, lo si convocava e si voleva sapere tutto della persona, oltre che leggere un progetto che non facesse fare brutta figura al Comune. Tutti gli assessori ne venivano informati e potevano dire la loro. Non credo che in questo caso sia successo questo…Se i commercianti si sono fidati per disperazione, l’amministrazione doveva essere più scaltra. Facile dare un patrocinio e poi toglierlo, quando questo signore ha già potuto spenderlo con i commercianti.”