CRONACA – Torino, “Operazione Big Bang 3”, estorsioni mafiose e usura al 15% al mese

auto carabinieri nuovaIeri mattina, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino, con l’ausilio dei militari territorialmente competenti, hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP di Torino su richiesta della DDA, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione e all’usura. L’attività è strettamente connessa con le indagini che, il 14 gennaio 2016 in Torino e provincia, ha portato all’arresto di 22 persone per associazione per delinquere di tipo mafioso (operazione “Big Bang”, che ha disarticolato un gruppo facente riferimento alla famiglia calabrese Crea[1]), e il 29 febbraio scorso ha permesso di arrestare 14 persone, 12 delle quali per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e 2 per tentata estorsione in concorso con l’aggravante del metodo mafioso.

Sono stati arrestati Giuseppe Semeraro, 33 anni, abitante a Torino, imprenditore, Benedetto Fiorito, 56 anni, abitante a Torino, e Luigi Oppedisano, 65 anni, pregiudicato, già detenuto ad Ancona.

FIORITO si occupava di avvicinare persone anziane in difficoltà economiche, perché dediti al gioco d’azzardo nelle sale scommesse di via Tolmino e di via Di Nanni, e fargli avere dei prestiti a tassi di usura, all’incirca del 15% mensile, da parte di CREA Aldo Cosimo. Alcune vittime hanno collaborato ma nessuna di loro si è presentata spontaneamente. SEMERARO individuava le società da “abbattere” economicamente (tre sono state individuate, ndr) e dopo aver ottenuto la fiducia degli imprenditori investiva cifre importanti nelle loro attività (fino a 150.000 euro) per operazioni finanziarie e commerciali. Questa mossa era il cavallo di Troia per impadronirsi della società o mandarla sul lastrico. A distanza di poco tempo, Semeraro richiedeva indietro la sua quota, aumentata del doppio o del triplo (fino a 500.000 euro a fronte di un investimento di 150.000 euro, ndr). Oppedisano era colui il quale subentrava, in questa fase dell’operazione criminale, a Semeraro. Era lui l’uomo di fiducia dei Crea, quello cattivo e senza scrupoli, che minacciava gli imprenditori a non deludere i padroni della città e li “invitava” a una rateizzazione del loro debito.