Trofarello, il vicesindaco Tomeo: la detrazione mensa non basta, puntare tutto su scuola e asili per permettere a tutti di lavorare
Il decreto La Buona Scuola e la Legge di StabilitĂ 2016 introducono, come ormai noto, la possibilitĂ di detrarre dalle tasse il 19% delle spese per la frequenza di scuola d’infanzia, primo ciclo di istruzione e scuola secondaria di secondo grado, per un importo annuo non superiore a 400 euro per alunno o studente. Con successiva circolare l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che si possano c onsiderare come spese scolastiche detraibili anche i costi della mensa.
A conti fatti si tratta di (al massimo) 76 euro che tornano nelle tasche dei contribuenti.
Per poter documentare la spesa sostenuta è necessario acquisire una certificazione degli importi pagati, che può essere richiesta accedendo al sito www.comunetrofarello.ecivis.it.
Ma per il vicesindaco nonchĂ© assessore al bilancio Maurizio Tomeo le novitĂ introdotte a livello nazionale non bastano: “Scuola e asili costituiscono il fondamento della comunitĂ – dichiara – Per questo motivo, se gli elettori me ne concederanno la possibilitĂ , l’intendimento è quello di rendere sempre piĂą accessibili tali servizi. L’obiettivo politico è quello di c ercare di comprimere ancora di piĂą le tariffe della refezione scolastica, che giĂ sono le piĂą basse del circondario, per portarle il piĂą possibile vicino alla somma detraibile – e prosegue – Anche per quanto riguarda l’asilo nido è auspicabile una riduzione della retta. Io non ritengo affatto, a differenza di altri, che gli asili siano diventati un lusso superfluo perchĂ© a causa della crisi sempre piĂą genitori restano privi di lavoro e quindi possono seguire direttamente i figli. Certamente questa è una dolorosa realtĂ , ma il dovere di un’amministrazione è rendere accessibile il mercato del lavoro, non certo renderlo irraggiungibile per mancanza di servizi a costi accessibili. Le donne, come gli uomini, debbono essere poste in grado, se lo desiderano, di dare il loro fondamentale apporto professionale e lavorativo, e per questo motivo gli asili non devono essere abbandonati. Anzi. Debbono essere mantenuti, sviluppati ed resi accessibili a tariffe concorrenziali, tali da permettere di poter davvero scegliere tra un’eventuale possibilitĂ di lavoro e l’essere costretti a restare a casa perchĂ© l’asilo costa troppo”.
Sandra Pennacini