Trofarello – Tensione e grida alla celebrazione del 25 Aprile, Cavaletto e PD contestano l’ANPI
Un 25 aprile diverso dal solito, e per alcuni versi amaro, quello che si è celebrato a Trofarello. La manifestazione ha avuto un avvio come da copione, con il corteo e l’omaggio ai partigiani, per giungere poi in piazza I Maggio per i discorsi di rito. Qui Ilaria Mardocco, giovane rappresentante ANPI, membro del comitato provinciale di Torino “innamorata della costituzione dall’età di diciotto anni”, come lei stessa si definisce, ha preso la parola per un lungo intervento. Sono stati ricordati i 20 mesi di dura lotta condotta dai partigiani contro il pensiero unico: “Terroristi, così erano chiamati questi ragazzi animati dal fuoco di un ideale, che per primi hanno capito per cosa fosse giusto lottare – così la Mardocco– Ricorrono anche i 70 anni dall’acquisizione del diritto di voto per le donne. Donne che, ancora oggi, in Italia come altrove devono continuare a combattere la loro battaglia di resistenza per avere pari diritti, fino ad arrivare alle madri che affidano al mare i loro figli per offrire loro un futuro migliore, verso questa Europa chiusa e ostile che certamente non è quella che volevano i partigiani”. L’attenzione si è poi spostata sul diritto di voto: “Dobbiamo ricordare da dove è venuto questo diritto fondamentale e ringraziare chi ha combattuto sulle montagne e pagato con la vita questa forma di partecipazione suprema, oggi denigrata dall’astensionismo”.
Ma è il passaggio relativo alla difesa della costituzione a scaldare gli animi: “L’ANPI è schierata in prima fila contro la riforma elettorale e costituzionale – ha detto la Mardocco dal palco – una riforma che consideriamo una deforma, una degenerazione di quello che è la Costituzione, che impoverisce il ruolo dei parlamentari ed affida tutto il potere al governo. L’ANPI non è immobilista, non è contro ad un cambiamento a prescindere, ma questo non può comportare il privare i cittadini della facoltà vitale di poter decidere”.
A questo punto un gruppetto di persone nel pubblico, facenti capo alla lista civica Progetto Paese, ha fortemente e rumorosamente contestato l’oratrice, per poi allontanarsi, capitanati dal candidato sindaco Marco Cavaletto che ha così spiegato così il gesto: “Se la Mardocco vuole fare un comizio politico legato all’attualità è libera di farlo, ma non sotto le bandiere dell’ANPI. Chiederò conto di questo all’ANPI, cui sono iscritto, perché per questioni di etica le celebrazioni del 25 aprile non dovevano essere mischiate con le questioni costituzionali. A meno che l’ANPI non decida di diventare un partito, ma allora non dovrebbero essere loro a commemorare il 25 aprile”. Sulla stessa linea di pensiero Fiorella Fausone, membro dei PD locale, tra le persone ad abbandonare la piazza: “Mi è sembrato quanto meno inopportuno che proprio dall’ANPI sia venuto un attacco al prossimo quesito referendario promosso dal Presidente del consiglio e Segretario del PD. Cosa c’entra la commemorazione del 25 aprile con un governo a guida PD?”
Forte lo sconcerto tra i presenti per l’accaduto. Il sindaco Visca, palesemente turbato, ha detto nel suo successivo intervento di auspicare fortemente che “politica torni a quella che era una volta, con il rispetto personale sempre presente, anche se su posizioni diverse” proseguendo poi ricordando che “celebrare il 25 Aprile ha senso sempre, anche a distanza di tanto tempo, perché è fondamentale testimoniare ad un popolo ed ai suoi giovani i valori della libertà”.
La Mardocco, raggiunta al termine della manifestazione, ha precisato, riferendosi ai principi generali che ispirano l’ANPI, che “la Costituzione non può essere uno sterile esercizio di memoria. Libertà, uguaglianza e giustizia sono doni dei partigiani che dobbiamo difendere. Compito dell’ANPI è riconoscere eventuali sintomi di fascismo sul nascere, per fermarlo subito – e, con riferimento alla contestazione subita – L’ANPI non è un partito, e non è un organo del governo. Noi semplicemente difendiamo la Costituzione” mentre Emilia Tiso, altra candidata sindaco, ha dichiarato “La libertà di pensiero ed espressione sono valori innegabili. Una persona libera sa accettare anche idee diverse, mentre chi contesta in modo plateale dimostra di non essere in grado di accettare il pensiero di altri e questo ci riporta indietro di anni. Che peccato”.
Sandra Pennacini