Chieri, ex Tabasso: rispunta l’idea del museo del territorio
Dalla prudenza del sindaco Martano al cauto ma convinto ottimismo dell’assessore all’urbanistica Massimo Ceppi: sono giorni di grandi pensate e moderate speranze, questi, per l’ex cotonificio Tabasso. Che potrebbe davvero, a breve, riaprire come cantiere importante.
“La proposta di Campagnolo e soci – dice Ceppi – è quella di realizzare, in cambio delle casette, cioè della parte del fabbricato che dà su Via Vittorio, tre cose più o meno definite, più una quarta, che potrebbe essere la grande suggestione dell’operazione. Le cose definite sono: la sala polivalente, piazza coperta e la piazza scoperta. Ma probabilmente c’è spazio per un’altra cosa: partendo dal vicolo vicino al bar, dove si accedeva allo spaccio aziendale di Tabasso, c’è una ipotesi non impossibile di progettare anche il tanto atteso Museo del Territorio. Teniamo conto che, se anche non dovesse rientrare del tutto nel piano finanziario che ci presenteranno Campagnolo e soci, il progetto del museo potrebbe anche intercettare, per la natura e la tipologia dell’intervento, qualche significativo finanziamento europeo tramite la Regione.”
Adesso, a chi tocca muoversi? “A loro – la risposta di Ceppi – perché ci devono presentare la proposta dettagliata supportata dal progetto finanziario. Il fatto che si siano avvalsi dello stesso professionista che aveva lavorato al progetto iniziale, quello abortito per il fallimento del project fynancing complessivo, dovrebbe accorciare i tempi di progettazione. Teniamo conto del fatto che rispetto ad allora, si sono ribaltate le posizioni dei soggetti pubblico e privato: all’epoca era il pubblico che chiedeva ai privato di realizzare certi interventi. Oggi, più realisticamente, è il privato che dichiara di volere (e potere) realizzare certe opere a certe condizioni. Lo scenario è più realistico. Se poi si riesce a far entrare la proposta nei paletti della variante urbanistica al piano regolatore che era stata approvata all’epoca, tanto di guadagnato”.