Lista x Chieri: “Piazza Pellico, segnaletica non a norma e marchiata Citta’ di Torino”.

 rotonda ospedale“ Lista X Chieri” si chiede come può fidarsi di questa Giunta Martano, che non controlla assolutamente come vengono utilizzate le risorse pubbliche nelle gare d’appalto- afferma il Capogruppo Antonio Zullo-

Nell’anno 2015– spiega – è stata realizzata, in piazza Pellico (di fronte all’ASL), una rotatoria dal costo di circa 30.000,00 euro. Si presume che, in una nuova costruzione, assegnata in seguito a un appalto pubblico, il materiale utilizzato sia di nuovo acquisto e contente quelle caratteristiche normative che hanno regolato la gara.

In realtà le cose non sono andate proprio così e si scopre che, nella realizzazione di tale rotatoria, è stata utilizzata della vecchia cartellonistica stradale “non catarifrangente”, ma soprattutto a “spigolo vivo” e cioè tagliente (quindi pericolosa) e non a norma del Codice della Strada.

Ma ciò che più ha colpito la nostra attenzione è la provenienza di tali cartelli, che sono marchiati “Città di Torino” – Divisione Infrastrutture e Mobilità Gestione GTT s.p.a. – del 2010 e del 2011. Quindi, a quanto pare, non sono di proprietà del nostro Comune, ma lo stesso utilizzati, chissà per quale motivo, in quella costruzione pagata, da noi cittadini chieresi, come opera nuova.

Questa scadente metodologia di gestione pubblica sta a dimostrare con quanta superficialità lavorano alcuni dipendenti del dell’Ufficio Tecnico Comunale e quanto sia bassa l’attenzione del Sindaco e degli Assessori Gaspardomoro e Ceppi nella gestione di denaro pubblico in una gara d’appalto.

Siamo in attesa del Consiglio Comunale di venerdì 29 aprile, dove la “Lista X Chieri” dibatterà su tali anomalie e inefficienze. Nella nostra mozione abbiamo chiesto che gli Uffici Comunali rendano immediatamente a norma del C.d.S. tale segnaletica verticale. Siamo “curiosi” di ascoltare le spiegazioni che verranno date dagli Assessori sulla provenienza, poco chiara e ai limiti della liceità, di questi cartelli datati 2010 e 2011 di proprietà di un’altra Città (così come da evidente marchio).

Infine abbiamo chiesto che vengano appurate le responsabilità amministrative e tecniche, con nome e cognome, di chi avrebbe dovuto seguire i lavori, addebitando ai responsabili i costi di tale mal gestione”.

 

S.G.