ChieriFarma: società in vendita, concessione lunga a chi la comprerà (che pagherà in anticipo)
“Non venderemo le farmacie, ma le daremo in gestione con una serie di vantaggi per il Comune”. Ne è convinto il sindaco di Chieri, Claudio Martano, che ribadisce l’intenzione della Giunta, già comunicata dall’assessore alle finanze Anna Paschero e pubblicata da 100torri, di trovare un concessionario che assicuri un buon futuro alle nostre farmacie, la cui gestione amministrativa ha dato non pochi problemi, tutt’ora in attesa di una soluzione definitiva.
“Abbiamo ChieriFarma, una società che, una volta risistemata nei conti, ha un suo valore, perché titolare di una concessione ricevuta dal Comune. Una perizia che un consulente da noi incaricato sta predisponendo ci dirà quanto vale ChieriFarma se la concessione che avrà durerà pochi, molti o moltissimi anni. Il concessionario, ovviamente, sarà disposto a pagare per le quote di questa società in base alla durata della concessione e al numero delle quote che il comune metterà in vendita. Dico subito che la nostra intenzione è venderle tutte.”
Verrebbe da pensare che tanto vale immaginare una concessione lunghissima: più anni, più valore della società, più soldi incassati dal Comune. Ma non è così semplice. Spiega Martano: “Bisogna rendere appetibile l’acquisto delle quote. Una concessione di 10 anni è troppo breve, ma sarebbe troppo lunga una concessione da 50 anni. Serve una via di mezzo. La perizia ci darà suggerimenti utili.” Qualcuno si è già fatto avanti, e non è un soggetto qualsiasi: si tratta della Azienda Farmacie Comunali di Torino. “La valenza pubblica dell’interessato – prosegue il sindaco – ci garantirebbe, al momento della gara. Serve un prezzo equo, e serve un gestore con esperienza nel settore. Le farmacie, negli ultimi anni, danno meno utili e dunque c’è meno interesse ad investire su di esse, e poi c’è la storia tutta nostra che ci insegna quanto sia difficile per un Comune fare un serio controllo su queste attività. Al futuro gestore chiederemo di anticipare l’aggio per la durata della concessione, a fronte di un valore equo della concessione medesima, che per la sua durata garantirà comunque a chi gestirà di avere un giusto utile. Quel che deve essere chiaro è che il Comune non perderà la proprietà delle sue farmacie.”