Asti. Il Palio di Mauro Chessa “dimentica” l’effige di San Secondo
Questo gli astigiani proprio non se lo aspettavano. Ieri sera, complice il meteo instabile, il Giuramento e la Stima del Palio si sono svolti al chiuso del Teatro Alfieri. Grande sorpresa e brusii in sala quando sono stati svelati i Drappi del Maestro del Palio Mauro Chessa: il Palio che andrà al vincitore della corsa non riporta l’immagine di San Secondo. Non ci sono regole scritte sugli elementi che devono comporre il drappo, ma una consolidata tradizione che dura dal 1929 vuole che siano rappresentati, oltre allo stemma della città e il motto, l’effige di San Secondo a cavallo con in mano la città di Asti. In fondo il Palio si corre in nome del Santo patrono. Alla sua intercessione, si tramanda, si deve la liberazione della città dall’assedio minacciato nel 1526 dal condottiero Fabrizio Maramaldo, al servizio dell’imperatore Carlo V. Questi, avendo tentato di entrare nei pressi di porta San Pietro, fu respinto e allontanato dalla popolazione che aveva invocato con fervore la protezione di San Secondo. Si ricorda una sola eccezione alla regola non scritta dell’immagine del drappo: il Palio di Mainolfi del 1995. Certo, Chessa ha rappresentato San Secondo nel Palio che andrà alla Collegiata, ma gli astigiani si sono ugualmente scatenati nei commenti negativi sui social. Si parla di “Palio brutto, scialbo, banale e soprattutto irrituale“. Qualcuno lamenta la mancanza di controlli sull’opera pittorica che è una delle poche ancora fatta su commissione. Altri si augurano che sia “corretta” entro martedì, giorno di festeggiamenti del Santo. Il Palio 2016 sembra cominciare con qualche polemica, ma c’è già chi si candida a vincerlo il 18 settembre, effige o non effige del Santo.
Carmela Pagnotta