Trofarello – Il PD prende le distanze dalle polemiche legate alla manifestazione del 25 Aprile
Ad una settimana dagli eventi (vedasi http://www.100torri.it/newsite/?p=26496 ) prosegue la discussione sulle celebrazioni del 25 Aprile con relativa coda di polemiche. Dopo la risposta dell’ANPI locale (vedasi: http://www.100torri.it/newsite/?p=26616 ) la parola passa al PD Trofarello, che con il comunicato stampa pervenuto oggi, titolato “25 Aprile festa di tutti”, attraverso il segretario Leonardo Di Vizio precisa la sua posizione: «Durante la manifestazione del 25 Aprile ci sono state delle proteste per le affermazioni della relatrice dell’ANPI, addossando la responsabilità delle proteste al PD di Trofarello, responsabilità che respingiamo. Come circolo del PD esprimiamo quanto segue: La festa del 25 Aprile è la festa di liberazione dell’Italia dall’oppressione nazista e come tale è la festa di tutta la nazione e di tutti i cittadini italiani, riteniamo che essendo una festa nazionale non debba diventare una festa di una parte, qualunque essa sia. L’ANPI ha tutta la legittimità di esprimere dissenso rispetto alla riforma proposta dal governo, ma riteniamo che non sia il palco del 25 Aprile il luogo adatto per esprimere le proprie legittime perplessità, perché farlo significa dividere il paese nel momento in cui si celebra la rinascita della libertà e della democrazia. Anche all’interno del partito vi sono voci in dissenso alla riforma, fa parte della dialettica politica e della visione che le parti, in quanto tali, interpretano nei luoghi idonei. Un paese, una nazione se pensa e ritiene che debba darsi regole più attuali per permettere di modernizzarsi, anche nei tempi legislativi, deve poterlo fare ed è compito di tutti partecipare, anche con le proteste, nel riscrivere le regole. Comprendiamo le perplessità di accentramento del potere, ma riteniamo anche che il tempo del bicameralismo perfetto poco si addice ai tempi frenetici in cui viviamo, dove la realtà viaggia a velocità molto maggiore rispetto alla capacità legislativa del governo del paese, d’altro canto il bicameralismo perfetto, con i suoi contrappesi, era frutto e successivo ad un regime totalitario. Un paese moderno che abbia sviluppato al suo interno una consapevolezza democratica con sani anticorpi, non può aver paura di modificare il proprio sistema politico nel tentativo di modernizzare il paese».
Sandra Pennacini