Trofarello – Il destino di Progetto Paese di Marco Cavaletto appeso ad un filo, saranno solo tre le liste presenti a giugno?
“La lista Progetto Paese non è ammessa alla tornata elettorale”. La voce circolava insistentemente sin dalle prime ore di stamane ed è stata confermata dal candidato sindaco Marco Cavaletto: «La lista è stata ricusata per l’uso di un certificato improprio».
Oggi, quindi, al sorteggio in commissione elettorale che dovrà determinare il posizionamento dei simboli sulla scheda per le votazioni di giugno, saranno in ballo solo gli altri tre superstiti contendenti, ovvero, in rigoroso ordine alfabetico, il Movimento Cinque Stelle (candidata Anna Friscia), Per Trofarello (candidato Gian Franco Visca) e Proposta Trofarello (candidata Emilia Tiso), che, viceversa, risultano in regola con tutta la documentazione e pertanto regolarmente ammessi alla tornata elettorale.
Una svolta assolutamente imprevista per lista, nata qualche mese fa dalla scissione consumatasi in ambito centro-sinistra, partita con la campagna elettorale con mesi di anticipo per farsi conoscere agli elettori come nuova entità, e che ora potrebbe trovarsi fuori dai giochi.
Non resta che la strada del ricorso al TAR, dai tempi brevissimi ed esito incerto, per non veder sprecato il lavoro sin qui svolto. Ricorso preannunciato da un breve comunicato stampa: «La lista Progetto Paese è stata ricusata dalla commissione elettorale circondariale. La causa è da imputarsi ad un documento compilato dai candidati che non risulta coerente con le ultime disposizioni di legge. Si tratta della accettazione di candidatura che è stata fatta da tutti i candidati su un modulo vecchio (facente riferimento alla legge del 2000) mentre invece doveva essere raccolta su un modulo più aggiornato (che doveva fare riferimento alla legge del 2012). Il modulo è stato consegnato, probabilmente per errore, dal municipio di Trofarello al candidato sindaco e ad una delle candidate della lista Progetto Paese. Progetto Paese ha già incaricato lo studio legale dell’avvocato Papa di Torino di inoltrare ricorso al TAR per questa presunta irregolarità formale. Il ricorso in sede giurisdizionale deve essere presentato nei tre giorni successivi alla ricusazione ma il Tribunale dovrà emettere un suo giudizio entro pochi giorni».
Sandra Pennacini