Italia, Piemonte, Trofarello – La dialettica tra ANPI e PD non trova pace

Gianni Ruggieri

Gianni Ruggieri

Impazza a livello nazionale la discussione sulle riforme costituzionali sostenute dal Partito Democratico e fortemente avversate dall’ANPI Associazione Nazionale Partigiani. Trofarello non fa eccezione, anzi, quanto avvenuto in occasione della celebrazione del 25 aprile, con le contestazioni durante l’intervento della rappresentante ANPI, e successive repliche del Partito Democratico e dell’ANPI locale, è lo specchio locale di una questione ormai esplosa a tutti i livelli. Questa volta a contattarci per dire la sua è Gianni Ruggieri, candidato sindaco, come indipendente, per la lista di Rifondazione Comunista, ed eletto come consigliere di minoranza nelle elezioni comunali di Trofarello nel 1993. A fine mandato, dal 1996, segretario della locale sezione del medesimo partito, funzione mantenuta fino al 2001. Dal 2000 ha poi coadiuvato la moglie, Fiorenza Toaldo, nella gestione della sezione ANPI di Trofarello, fino alle sue recenti dimissioni, e tutt’ora fa parte del collegio dei revisori della stessa sezione ANPI.

Ruggieri dichiara di aver «riesaminato con puntiglio l’orazione tenuta dalla rappresentante ufficiale dell’ANPI durante la celebrazione del 25 Aprile scorso. Nell’ordine, ha sviluppato considerazioni sui seguenti temi: immigrazione e relativo atteggiamento di chiusura di buona parte dell’Europa; razzismo e intolleranza; donne curde impegnate nella resistenza contro l’ISIS ed, infine, cenno alla posizione dell’ANPI sulla legge elettorale e sulla riforma costituzionale oggetto di referendum il prossimo autunno». Queste le sue conclusioni: «Sui primi tre punti non si è registrato alcun dissenso, alcuna cagnara: davvero si pensa che su tali argomenti si sia tutti d’accordo? Che non costituiscano occasione di divisione? Perché questa accusa resta circoscritta al quarto punto? Si tratta forse di un sintomo dello spirito con cui, da parte di alcune forze politiche, ci si avvia al confronto sulle modifiche alla Costituzione che, a parole, vorremmo tutti leale e approfondito? Non rivela, invece, prevalenti preoccupazioni di carattere elettorale? – ed aggiunge – Sono costretto a rettificare quanto erroneamente sostenuto dalla signora Fausone: nel discorso della rappresentante dell’ANPI mai una volta viene fatto il nome del Capo del Governo, Renzi, né del suo partito, il PD».  

Espone Ruggieri la sua opinione nel merito della riforma: «Poiché il segretario del PD locale ne ha accennato, si prende atto del riconoscimento che si tratta di sbilanciare, a favore dell’esecutivo, l’equilibrio tra i poteri così come concepito e attuato da oltre 200 anni, almeno nel mondo liberale occidentale e sia pure con rilevanti discontinuità. Ricordo che una simile riforma è stata suggerita, non molto tempo fa, dalla società finanziaria statunitense Jp Morgan, uno dei principali templi del capitalismo mondiale. A fronte di questa novità dovremmo sentirci tranquillizzati da generici e confusi richiami a “sani anticorpi” diffusi nel corpo sociale! – ed ancora – Può essere utile, inoltre, richiamare quanto ricordato dal prof. Gianni Oliva circa un mese fa, in occasione di una serata organizzata dall’ANPI: il nazismo è nato e si è sviluppato nel Paese considerato il più civile e progredito dell’epoca. E ha potuto affermarsi grazie anche al controllo sull’informazione. Ebbene, mi permetto di segnalare al segretario del PD di Trofarello che, secondo l’ultimo e recentissimo rapporto redatto da “Reporters Sans Frontieres”, l’Italia occupa il 77° posto nella graduatoria relativa alla libertà di stampa, perdendo altre tre posizioni rispetto alla precedente. A lui e a tutti i cittadini giudicare se tale dato è rassicurante».

 

Sandra Pennacini