Asti. Vinissage. Spettacolo di mentalismo “Intituiva-mente”: come diventare Bess Houdini per 5 minuti.

La cripta di Sant'Anastasio

La cripta di Sant’Anastasio

E’ quello che si può sperimentare durante uno spettacolo di “mentalismo” e che ieri, 28 maggio è andato in scena nella Cripta di Sant’Anastasio ad Asti nell’ambito della manifestazione Vinissage. Analizzare i sensi, vista, olfatto, tatto, gusto e udito e amplificarli fino a svilupparne un altro: l’intuito. Il vino ha bisogno dei cinque sensi per essere analizzato, descritto, apprezzato. Ma in fondo è l’intuito individuale che ne fa cogliere affinitĂ  e preferenze.

Fabio Siragusa (nella foto sotto), protagonista della performance di ieri, è un mentalista. Recita il vocabolario che il mentalista è chi padroneggia la manipolazione del pensiero e del comportamento.

Attraverso i suoi esperimenti, sulla scena siamo entrati nella mente di Bess Houdini, ripetendo, sotto la guida del mentalista, un esperimento che il grande illusionista eseguiva con la moglie. Bess doveva aprire un Fabio%20Siragusacofanetto scegliendo la chiave giusta tra cinque. Naturalmente all’inizio dell’esperimento solo una delle chiavi apriva il lucchetto del cofanetto. E per qualche minuto siamo diventate Bess, scartando chiavi, ripensandoci e riscartandole, per arrivare a sceglierne una, sempre seguendo le istruzioni del mentalista. Naturalmente Bess non poteva sbagliare e la chiave giusta era quella rimasta come ultima scelta. Ma sarĂ  stata davvero Bess a scegliere la chiave oppure il grande Houdini ci ha messo lo zampino? Se trucco c’era, ovviamente era ben nascosto, oppure Fabio Siragusa è davvero bravo a guidare la mente delle persone.

Lo spettacolo è andato in scena alle 17 e alle 18 nella prestigiosa cornice del Museo Lapidario, dove sono ospitati reperti dall’VIII al XII secolo. Fabio Siragusa ha eseguito, con l’aiuto degli spettatori, altri esperimenti sull’uso dei sensi e sulla manipolazione del comportamento. L’organizzazione dell’evento era affidata a Coultourasti con i vini biologici dell’azienda I Carpini.

 

Carmela Pagnotta